Musei e Festival di Sanremo. Ecco come a Empoli le due cose sono andate di pari passo

Il Festival di Sanremo ha invaso anche i musei. A Empoli, le opere della collezione hanno risuonato sulle note di Ghali, Mamhood e Geolier a mezzo social. Ecco come

ll Festival di Sanremo si è da poco concluso e con esso anche la seconda edizione del FantaSanremoMusei ideato dalle responsabili comunicazione social di Empoli Musei, Elisa Calcinari e Francesca Corbo. L’idea è nata sulla scia del successo del FantaSanremo e si tratta, in sintesi, di una challenge che sfida i partecipanti a creare una squadra composta da 5 opere della collezione permanente dei Musei di Empoli associate ad una canzone in gara di edizioni passate del Festival. Le abbiamo intervistate per capirne di più.

Come e quando è nata l’idea del “FantaSanreMusei – Un’opera d’arte, una canzone sanremese”?
FantaSanreMusei nasce per gioco, inizialmente come rubrica per promuovere la collezione dei musei sui nostri canali poi, sull’onda dell’entusiasmo, abbiamo pensato potesse diventare uno strumento per far conoscere il nostro patrimonio a un pubblico più ampio. 

Tutte le mamme
Tutte le mamme

Come lo promuovete e quale la risposta riscontrata?
Ci ha sorprese la forza del passaparola in quanto il post non è stato sponsorizzato e la risposta è andata oltre ogni più rosea aspettativa: inizialmente hanno aderito musei di Toscana, Marche e Umbria ma, nel giro di pochi giorni, si sono uniti anche dal Veneto, dalla Lombardia e persino dalla Calabria. In totale siamo una trentina. 

Quali i Musei che vi hanno stupito maggiormente, magari perché più piccoli o meno conosciuti ma risultati particolarmente attivi o brillanti nel gioco?
Non ci aspettavamo questo entusiasmo diffuso. Sì, sicuramente tra i musei che ci hanno stupito di più quelli di Umbria e Marche che hanno fatto i salti mortali per aggiudicarsi i bonus in palio; con loro chi ha ripescato dal baule successi degli anni 50 e 60. Si è confermata vincitrice anche per questa seconda edizione la Casa Raffaello di Urbino, mentre i premi speciali sono stati assegnati al Museo Diocesano e cripta di San Rufino (premio speciale “Memoria di Elefante”); al Museo archeologico statale di Ascoli Piceno (Premio speciale “Sala Stampa”) ed infine al Palazzo Ducale di Mantova (Premio speciale “Beati gli ultimi”).

Cosa vorreste cambiare o migliorare in un futuro?
La seconda edizione si è appena conclusa, ora ci guarderemo indietro e valuteremo cosa ha funzionato meno per iniziare a lavorare all’edizione 2025 e continuare a parlare di patrimonio e di opere d’arte mantenendo lo spirito divertente e ironico.

Qual è il vostro parere sul rapporto tra Musei, Arte e Musica? Secondo voi le aperture dei profili Spotify o comunque la vivacità di molti canali social anche istituzionali, frutto del periodo di chiusura fisica per Covid, hanno un futuro?
Musei, arte e musica sono un sodalizio che funziona perché elevano la capacità espressiva e il coinvolgimento emotivo. Sicuramente il Covid ha aiutato molto a sperimentare forme di comunicazione alternative e più immediate permettendo a molti musei di avvicinarsi a strumenti fino a qualche anno fa considerati inadeguati.

Annalisa Trasatti

www.empolimusei.it
Empoli Musei (@empolimusei)

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Annalisa Trasatti

Annalisa Trasatti

Sono laureata in Beni culturali con indirizzo storico artistico presso l'Università di Macerata con una tesi sul Panorama della didattica museale marchigiana. Scrivo di educazione museale e didattica dell'arte dal 2002. Dopo numerose esperienze di tirocinio presso i principali dipartimenti…

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