Cosa è la “cumbia”, il ritmo latinoamericano che ha conquistato anche Sanremo grazie ad Angelina Mango

A far vincere Angelina Mango sono stati il ritmo e la musicalità nel brano “La noia”, due elementi tipici della cumbia colombiana. Ma qual è il significato e quali sono le sue origini? Ecco la storia 

“È la cumbia della noia” così canta Angelina Mango, incoronata vincitrice della 74esima edizione del Festival di Sanremo. Il brano La noia (scritto da Madame) ha conquistato il palco dell’Ariston tirando in ballo la cumbia, un genere musicale nato centinaia di anni fa e che affonda le sue radici in Colombia, conosciuto e stimato da artisti del settore come Adriano Celentano e Tre Allegri Ragazzi Morti. 

La cumbia: la storia del genere musicale e di danza della Colombia 

Parente di salsa, mango, merengue e rumba, la cumbia è un genere musicale, un canto e una danza popolare colombiana dal carattere trietnico, ovvero nato dalla commistione di tre culture. Alla comunità nera si deve l’introduzione delle percussioni, a quella indigena la parte armonica dei flauti (e più precisamente della canna di milio e le cornamuse) mentre agli spagnoli le variazioni melodiche e coreografiche (nonché l’abbigliamento dei ballerini) intorno al 1538.
Le origini della cumbia sono inscritte nella cumbiamba, ovvero una danza rituale collettiva che uomini e donne neri afroamericani facevano a piedi nudi sulla spiaggia, intorno a grandi falò. 
Successivamente, con l’arrivo delle comunità africane nelle piantagioni della Colombia coloniale, le piantagioni stesse vennero chiamate “kumbé”, per via dei suoni e dei rumori che gli schiavi facevano durante il lavoro.

Nel 1930 il musicologo di Panama Narciso Garay sosteneva che la parola “cumbia” fosse collegala a cumbé, ovvero un ballo di origini africane e che nella pubblicazione Real Academia de la Lengua veniva definito Baile de Negros, si legge sulla pagina dell’Istituto Musicale Arcangelo Corelli. Una teoria che non trova riscontro nel musicologo colombiano Guillermo Carbò Ronderos, il quale aveva ancora dubbi sulla sua esatta etimologia nel 2006, sostenendo che potesse avere a che fare con bantù cumbé, ritmo e danza della Guinea Equatoriale. 
Ad oggi il genere si è arricchito di contaminazioni europee ed è in uso come ballo di coppia in Colombia e nella zona amazzonica del Perù, Argentina e Cile. I ballerini ballano l’uno di fronte all’altro, avanzando e indietreggiando senza alcun contatto diretto, ricordando il ritmico fluire delle onde del mare. 

Etro Angelina Mango, Festival di Sanremo 2024. Cortesy of Etro
Etro Angelina Mango, Festival di Sanremo 2024. Cortesy of Etro

Le influenze della cumbia nella canzone italiana 

Prima di Angelina Mango, anche altri cantanti avevano dedicato brani a questo particolare genere musicale colombiano. “È una musica semplice, che si può dare con pochi strumenti. Per me è come il punk”  ha spiegato su l’Unità Davide Toffolo, frontman del gruppo Tre Allegri Ragazzi Morti, il quale ha dedicato al genere la canzone In questa grande città – La prima cumbia, cantata con Lorenzo Jovanotti. “Mi immagino un’Italia invasa dalla cumbia, gruppi in ogni città con varianti diversissime”, conclude il musicista. Tra gli estimatori spicca anche Adriano Celentano che,  nel 2011, gli ha dedicato la canzone La cumbia di chi cambia, scritta da Jovanotti e all’interno dell’album Facciamo finta che sia vero
Non solo, in Italia esiste anche l’Istituto Italiano di Cumbia, un collettivo composto da due producer, una tromba, un percussionista e cinque cantanti di cumbia contemporanea proveniente da tutta l’Italia.

Valentina Muzi  

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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