Opera senza autore, l’arte della Germania divisa a Venezia75. Il film di Donnersmarck
Florian Henckel Donnersmarck accompagna in Concorso alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia il suo film lungo e viscerale, arricchito dal peso della memoria e dalla genesi della creazione artistica
Ispirato a fatti realmente accaduti, il film racconta tre epoche di storia tedesca attraverso l’intensa vita dell’artista Kurt Barnert, dal suo amore appassionato per Elisabeth, al complicato rapporto con il suocero, l’ambiguo Professor Seeband che, disapprovando la scelta della figlia, cerca di porre fine alla relazione. Quello che nessuno sa è che le loro vite sono già legate da un terribile crimine commesso da Seeband decenni prima. Opera senza autore, diretto da Florian Henckel Donnersmarck, è un film in Selezione Ufficiale alla Mostra del Cinema di Venezia, che sarà nelle sale italiane dal 4 ottobre con 01 Distribution.
LE VITE DELLA GERMANIA POST BELLICA
Nel 2007 nel nostro Paese arrivava al cinema Le vite degli altri, un film da recuperare assolutamente se si è perso. Un affresco controllato, fermo, sadico riguardante la Berlino degli anni 80, ovvero la città divisa a metà dal controllo politico. Le vite degli altri è sempre un film di Florian Henckel Donnersmarck e che in modo perfetto e calzante si collega a Opera senza autore. La freddezza e la lucidità del racconto sono unità di misura eccellenti, per un cinema che sa mostrare, osservare, narrare senza porre giudizio alcuno. Florian Henckel Donnersmarck dipinge un film affiancando alla regia la storia del protagonista, un artista condizionato dai misfatti e nefasti atti della guerra. In una precedente dichiarazione il regista ha detto: “è una storia d’amore appassionata, un film sull’arte e sulla storia. Siamo contentissimi e grati della selezione di Opera senza autore in concorso a Venezia, una città cui sono molto legato. Da giovane ho imparato ad amare la pittura in questa città e da adulto ho girato molte scene emozionanti – The Tourist – sono felice di venire a al Lido col mio magnifico cast. Viva Venezia!”. E speriamo che l’accoglienza dell’arte ricca ma per nulla complessa di Donnersmarck venga compresa prima dalla giuria presieduta da Guillermo Del Toro e poi dal nostro pubblico in sala.
IL TERRIBILE CRIMINE DELLA STORIA… VERA
Opera senza autore racconta di un bambino che la Seconda Guerra Mondiale l’ha vista da vicino, ne ha sentito la puzza e ne ascoltato e subito la sofferenza; di un giovane che sogna forse un mondo migliore, o forse vuole solo provare a non pensare – diverso da dimenticare – e che vuole fare dell’arte la sua ragione di vita; infine, di un uomo che usa la creatività come sfogo contro ciò che ha segnato la sua infanzia. Donnersmarck non ha realizzato un film storico o artistico, sarebbe riduttivo soltanto pensarlo. Ha portato sul grande schermo un film antropologico, sentimentale e geopolitico. Un film che tiene le fila del mistero più spaventoso di tutti, di cui lo spettatore è il solo veramente cosciente sin dalle prime scene, a differenza degli stessi personaggi che con il passare dei minuti ne scoprono i misteri. Opera senza autore è anche un film familiare, di legami profondi e non sempre scelti o cercati. È l’incontro di più sconosciuti che diventano famiglia, senza sapere che alcuni di questi hanno commesso gesti definitivi e inconsapevoli per cui pagheranno conseguenze successive, mai pubbliche.
– Margherita Bordino
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