Lo Studio Ghibli compie 40 anni. Una mostra e una serie tv per celebrare il traguardo

Fondato nel 1985 da Hayao Miyazaki e Isao Takahata, lo Studio Ghibli si appresta a festeggiare i primi 40 anni di attività. Storia e successi del più celebre fenomeno dell'animazione globale

Quarant’anni fa Hayao Miyazaki, Isao Takahata ed io abbiamo fondato lo Studio Ghibli con il desiderio di portare l’animazione di alto livello e di alta qualità a bambini e adulti di tutte le età. Oggi i nostri film sono visti da persone di tutto il mondo e molti visitatori vengono al Museo Ghibli, al Mitaka e al Parco Ghibli per sperimentare in prima persona il mondo dei nostri film. Abbiamo davvero fatto molta strada perché lo Studio Ghibli diventasse un’organizzazione così grande. Anche se io e Miyazaki siamo invecchiati notevolmente, sono sicuro che lo Studio Ghibli continuerà ad affrontare nuove sfide, guidato dallo staff che porterà avanti lo spirito dell’azienda”. Con queste parole Toshio Suzuki, co-fondatore della mitica casa di produzione giapponese, riceveva lo scorso anno la Palma d’Oro onoraria al Festival di Cannes. Un traguardo storico, sia per la prestigiosa rassegna cinematografica – che per la la prima volta assegnava il titolo a un gruppo di artisti, piuttosto che a una singola persona – sia per lo studio, definitivamente consacrato con questo riconoscimento agli occhi del pubblico europeo.

La nascita dello Studio Ghibli

Nonostante il commento di Suzuki parlasse già di cifra tonda, è solo in questo 2025 che la creazione di Miyazaki e colleghi taglierà ufficialmente i quattro decenni di attività. Succederà per la precisione il 15 giugno, data in cui nel 1985 quattro visionari fumettisti, registi e produttori si misero al tavolo dando inizio a una delle avventure più formidabili della cinematografia e dell’animazione mondiale. Quei quattro ragazzi erano Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma: i primi due “figli” della Nippon Animation in cerca di gratificazioni e di una situazione lavorativa che potesse permettergli di esprimere al meglio le proprie idee; gli altri due produttori e finanziatori che contribuirono con i loro investimenti alla nascita del progetto.

hayao miyazaki Lo Studio Ghibli compie 40 anni. Una mostra e una serie tv per celebrare il traguardo
Hayao Miyazaki

I successi dello Studio Ghibli

Gli esordi dello Studio sono contraddistinti da tre film, uno dei quali ritenuto ancora oggi l’esempio principale della loro poetica: Il mio vicino Totoro. Sia questa pellicola che Una tomba per le lucciole e Laputa – Il castello nel cielo (tutti e tre prodotti nel primo triennio di attività) ottengono un discreto successo al botteghino, ma non il guadagno sperato. L’affermazione, quantomeno in terra nipponica, arriva invece nel 1989, con Kiki – Consegne a domicilio: la pellicola viene vista da circa 2,62 milioni di persone diventando il maggior successo giapponese al botteghino di quell’anno.

Facendo leva su questi risultati il gruppo di lavoro si ridefinisce, garantendo ai dipendenti contratti più sicuri e una prospettiva futura più solida. Nonostante la crescente fama in Giappone, segnata negli Anni Novanta dalla pellicola di culto Porco Rosso (del 1992), è solo con Princess Mononoke, La città incantata e Il castello errante di Howl che lo Studio Ghibli si scorge oltre i confini nipponici, conquistando finalmente anche il pubblico occidentale. Nel 2002 La città incantata vince l’Orso d’oro al Festival internazionale del cinema di Berlino e, nel 2003, il Premio Oscar come Miglior film d’animazione, lanciando definitivamente l’azienda nel mercato globale. Il ragazzo e l’airone del 2024 è solo l’ultimo tassello di questa ascesa esponenziale; e nonostante le grandi incognite sul futuro dell’azienda, sia la fama che le ambizioni non sembrano arrestarsi.

Stile e temi dello Studio Ghibli

La ragione del successo dello Studio Ghibli è da rintracciare nel perfetto mix di nostalgia e poesia che contraddistingue il proprio immaginario. A queste caratteristiche, e alla malinconia di fondo che caratterizza ogni pellicola, si unisce una concreta dose di speranza: ai temi della solitudine, della perdita degli affetti e della sfiducia verso un mondo sempre meno umano e più tecnologizzato, fanno da contraltare la crescita personale dei soggetti, l’empatia verso la natura e l’intelligenza emotiva dei protagonisti. Insomma, ombre e luci si bilanciano con armonia nelle opere di Miyazaki, che in perfetta linea con la tradizione filosofica orientale sembrano abbracciare – piuttosto che respingere – le complessità della vita e le fragilità di noi che la attraversiamo.

A spiegare questa ambizione totalizzante e “accogliente” è il figlio dello stesso Hayao: “Non c’è solo dolcezza, ma anche amarezza. Nelle opere di mio padre si avverte un ‘odore di morte’, il peso di una generazione segnata dalla guerra. Per chi è cresciuto in tempo di pace, replicare quello sguardo è praticamente impossibile”.

ponyo sulla scogliera courtesy studio ghibli Lo Studio Ghibli compie 40 anni. Una mostra e una serie tv per celebrare il traguardo
Ponyo sulla scogliera. Courtesy Studio Ghibli

La serie su Rai Gulp e la mostra a Los Angeles

Nel frattempo lo Studio si prepara a una serie di nuovi progetti, anche nel nostro Paese. Dopo l’invasione social di immagini “alla Ghibli” create da ChatGPT, la creatura di Miyazaki si appresta a conquistare (per la seconda volta) gli spazi dell’Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles. Il programma espositivo 2026 della sede americana prevede infatti una densa retrospettiva dedicata a uno dei capolavori del cinema di animazione di tutti i tempi: Ponyo sulla scogliera, realizzato nel 2008. A partire dal 14 febbraio del prossimo anno, la rassegna esplorerà il complesso lavoro di preparazione condotto da Hayao Miyazaki per la produzione del lungometraggio, evidenziando tutti i dettagli delle tecniche di animazione impiegate.

Anche l’Italia trasmetterà in esclusiva una delle creazioni firmate dal celebre studio giapponese. È di questi giorni, infatti, l’annuncio dell’arrivo ufficiale su Rai Gulp di Ronja la figlia del brigante, la serie animata diretta da Goro Miyazaki e co-prodotta da Polygon Pictures. Ispirato all’omonimo libro della scrittrice svedese Astrid Lindgren, madrina di Pippi Calzelunghe, il telefilm si divide in ventisei episodi, che saranno trasmessi sul canale tematico nel corso del 2025.

Alex Urso

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Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

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