A Firenze il cinema in piazza racconta l’arte contemporanea

Il rapporto tra Marina Abramović e Ulay, il riscatto di Jesse Krimes e altre storie di iconici artisti sul grande schermo estivo sotto le stelle in piazzale degli Uffizi

La stagione estiva è iniziata: le piazze d’Italia si trasformano in cinema all’aperto, con tante iniziative. E, come da tradizione, Firenze accoglie una nuova edizione (la 13esima) di Notti di Mezza Estate, a cura de Lo Schermo dell’arte (festival di cinema e arte contemporanea a cadenza annuale: l’edizione 2023 andrà in scena dal 15 al 19 novembre). Con quattro appuntamenti, la rassegna Apriti Cinema prenderà il via al Piazzale degli Uffizi a partire da lunedì 26 giugno, con la proiezione di Pablo di Neanderthal. Arte, evoluzione e bricolage di Antonello Matarazzo (2022), alla presenza dell’autore e dello sceneggiatore Bruno Di Marino. Il film racconta l’estetica dell’artista italiano Pablo Echaurren, che dal 2019 costruisce piccole scatole riempite con oggetti che ruotano intorno a due passioni, solo in apparenza lontane tra di loro: Marcel Duchamp e l’uomo di Neanderthal. Si proseguirà con i tre documentari che hanno riscosso maggior successo all’ultima edizione dello Schermo dell’arte: The Melt Goes On Forever: The Art and Times of David Hammons, che ricostruisce il percorso del grande artista afroamericano David Hammons dagli Anni ’60 alla fama internazionale; Art & Krimes by Krimes, storia di riscatto dell’artista Jesse Krimes, dagli anni in prigione ai riconoscimenti del sistema dell’arte internazionale; Marina Abramović & Ulay: No Predicted End, sullo storico incontro tra Marina Abramović e Ulay, a 30 anni dalla fine della loro collaborazione artistica.

IL CINEMA IN PIAZZA A FIRENZE. I FILM IN PROGRAMMA

LUNEDÌ 26 GIUGNO, ore 21:45
Pablo di Neanderthal.Arte, evoluzione e bricolage
Alla presenza dell’autore e di Bruno Di Marino di Antonello Matarazzo,
Italia 2022, 63′
vo: italiano; st: inglese

L’artista italiano Pablo Echaurren (Roma, 1951) ha deciso di ritirarsi dal mondo dell’arte pur continuando a realizzare opere per il suo esclusivo piacere. Dal 2019 costruisce scatole di piccole dimensioni riempite con oggetti e materiali vari, che ruotano intorno a due sue passioni solo in apparenza lontane tra di loro: Marcel Duchamp e l’uomo di Neanderthal. Sceneggiato dallo stesso Echaurren con Bruno Di Marino, il film di Antonello Matarazzo esplora l’immaginario di Echaurren e le molteplici relazioni tra arte, evoluzionismo e bricolage attraverso interviste, performance, scenografie, animazione e materiali di archivio.

Pablo di Neanderthal. Arte, evoluzione e bricolage di Antonello Matarazzo, 2022

Pablo di Neanderthal. Arte, evoluzione e bricolage di Antonello Matarazzo, 2022

Antonello Matarazzo è pittore, regista e video artista, esponente del Medialismo. I suoi video sono stati accolti da numerosi festival cinematografici italiani e internazionali, come la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, Festival de Cine de Mar del Plata e Festival Signes de Nuit. Nel 2019 l’Istituto Italiano di Cultura di Tirana ha programmato un suo focus presso la Galeria Kombëtare e Kosovës di Pristina. Il nucleo della sua ricerca si fonda sull’equivocità tra immagine fissa e movimento, il trait d’union tra pittura e video-installazioni è costituito dall’inclinazione a indagare aspetti introspettivi e antropologici. Il suo lavoro è stato presentato alla 53° e 54° Biennale d’Arte di Venezia.

LUNEDÌ 10 LUGLIO, ore 21:45
The Melt Goes On Forever: The Art and Times of David Hammons
di Harold Crooks, Judd Tully, USA 2022, 100′
vo: inglese; st: italiano

Il film è un’occasione unica per entrare nel mondo dell’artista statunitense David Hammons (Springfield, 1943), grande protagonista dell’arte contemporanea, che ha però scelto di porsi ai margini del sistema dell’arte. La sua pratica, tra performance e scultura, è centrata su una profonda critica della società americana e del mondo artistico d’élite. Il documentario segue un percorso iniziato negli Anni ‘60 a Los Angeles, come studente di Charles White. Poi la carriera artistica di Hammons si intreccia con la cultura afro-americana degli Anni ‘60 e ‘80, dalle rivolte di Watts alla quotidianità dei sobborghi di New York. Il film riunisce filmati d’archivio, animazioni e le testimonianze delle artiste Lorna Simpson, Betye Saar, Suzanne Jackson, e di storici dell’arte quali Kellie Jones e Robert Farris Thompson.

Hammons Sculpture “How You Like Me Now_” Washington DC, 1989. Credit Phillip Brookman

Hammons Sculpture “How You Like Me Now_” Washington DC, 1989. Credit Phillip Brookman

Harold Crooks è un regista canadese-americano. Ha diretto e sceneggiato The Price We Pay, che ha debuttato al Toronto International Film Festival ed è stato nominato “Best Canadian Documentary” nel 2014.
Judd Tully è uno scrittore e giornalista statunitense. Suoi articoli sono stati pubblicati su Flash Art, Artnews, The Washington Post, San Francisco Chronicle e The Art Newspaper.

LUNEDÌ 17 LUGLIO, ore 21:45
Art & Krimes by Krimes
di Alysa Nahmias, USA 2021, 84′
vo: inglese; st: italiano

Una storia di reclusione e libertà, di perdita e creazione. Mentre sta scontando una condanna di sei anni in una prigione federale, l’artista Jesse Krimes (Lancaster, 1983) crea opere d’arte monumentali, tra cui un sorprendente murale di 40 metri realizzato con lenzuola della prigione, gel per capelli e fogli di giornale. Il film racconta come, al suo rilascio, Krimes abbia attirato l’attenzione del mondo dell’arte, seguendo il suo processo di riadattamento alla vita fuori dalla prigione. Memore dell’esperienza in carcere, sfruttando la popolarità raggiunta come artista, Krimes ha deciso di dedicarsi ai detenuti, fondando un’associazione di aiuto per artisti condannati.

Art & Krimes by Krimes di Alysa Nahmias, 2021

Art & Krimes by Krimes di Alysa Nahmias, 2021

Alysa Nahmias è regista e fondatrice di Ajna Films. Il suo primo documentario Unfinished Spaces (2012) co-diretto con Ben Murray e presentato allo Schermo dell’arte nel 2012, ha vinto numerosi premi ed è entrato a far parte della collezione del MoMA. Recentemente ha realizzato il film The New Bauhaus (2019) su László Moholy Nagy.

LUNEDÌ 24 LUGLIO, ore 21:45
Marina Abramović & Ulay: No Predicted End
di Kasper Bech Dyg, Danimarca 2022, 95′
vo: inglese; st: italiano

Nel 1988, Marina Abramović e Ulay hanno preso strade diverse, dopo aver vissuto e lavorato molti anni insieme e aver portato a termine l’ultima epica collaborazione: percorrere la Grande Muraglia cinese partendo da estremità opposte, per incontrarsi al centro. Dopo oltre 30 anni hanno accettato di riunirsi davanti alla telecamera della troupe del Louisiana Museum of Modern Art per una conversazione onesta e senza filtri sulla loro arte, vita, eredità. Un’occasione per ascoltare Ulay poco prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2020. I due artisti commentano le immagini di documenti originali, foto e video seduti l’una di fronte all’altro, rievocando alcune delle più note azioni performative del periodo in cui vissero insieme, dal 1976 al 1988.

Marina Abramović & Ulay_ No Predicted End di Kasper Bech Dyg, 2022

Marina Abramović & Ulay_ No Predicted End di Kasper Bech Dyg, 2022

Kasper Bech Dyg è documentarista. Ha realizzato interviste ad artisti, architetti e fotografi internazionali, tra i quali Renzo Piano, George Condo, Ishiuchi Miyako.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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