Tutto il rosa del mondo: il film di Barbie contribuisce alla carenza globale di vernice rosa

La regista Greta Gerwig e scenografa Sarah Greenwood hanno detto che, per la costruzione di Barbieland e le versioni a grandezza naturale della Casa dei sogni, “il mondo ha finito il rosa”

Everything Pink, ma davvero. Il film Barbie di Greta Gerwig in uscita il prossimo 21 luglio ha richiesto l’utilizzo di così tanta vernice rosa da assorbire tutta la fornitura globale di un’intera azienda e contribuito a una carenza mondiale. La notizia è emersa nel corso di un’intervista doppia alla regista e alla scenografa del film Sarah Greenwood sulla rivista Architectural Digest in cui le due hanno parlato della costruzione di Barbieland, un mondo parallelo popolato da tutte le varianti delle bambole e caratterizzato da più versioni a grandezza naturale della famosa “Casa dei sogni”. Il rosa brillante, ha detto Gerwig, era dopotutto una componente fondamentale grazie al quale ricreare l’estetica “bambinesca” propria del film, che vede nei ruoli principali di Barbie e Ken le star Margot Robbie e Ryan Gosling. Accanto agli elementi connaturati al mondo lanciato dalla Mattel nel 1959 e al colore ufficiale Barbie Pink della Pantone, il design del film ha però tratto ispirazione anche da opere reali, ha aggiunto la regista, come i dipinti pop di Wayne Thiebaud, la Kaufmann House progettata da Richard Neutra a Palm Springs, il film di Tim Burton Pee-wee’s Big Adventure e il film musicato da Gershwin Un americano a Parigi con Gene Kelly.

IL FILM DI BARBIE “ESAURISCE” LA VERNICE ROSA

È stata Greenwood – sei volte candidata all’Oscar per blockbuster come Orgoglio e Pregiudizio, Espiazione, Sherlock Holmes e Anna Karenina – a dire scherzosamente nell’intervista che questo film ha causato una carenza internazionale del colore di vernice più associato alle Barbie: “Il mondo ha finito il rosa”. A una più attenta analisi, però, è emerso che non è stato consumato davvero tutto il rosa del mondo: Lauren Proud, vicepresidente marketing globale dell’azienda di vernici fornitrice del film, la Rosco, ha detto al Los Angeles Times che la pellicola ha sì “usato tutta la vernice che avevamo”, precisando però che la produzione ha coinciso con problemi più ampi della catena di approvvigionamento causati dalla pandemia e aggravati dalle condizioni meteorologiche estreme che hanno colpito il Texas all’inizio del 2021 (che hanno danneggiato le materie prime). “C’era questa carenza e poi abbiamo dato loro tutto ciò che potevamo, non so se possano rivendicarne il merito”, ha dichiarato Proud, pur riconoscendo che “ci hanno proprio spazzolato di vernice”. E infatti gli scenografi si erano assicurati con largo anticipo una fornitura colossale di vernice per la produzione del film, girato principalmente ai Warner Bros Studios di Leavesden (Regno Unito), perché Gerwig voleva che “i rosa fossero molto luminosi e che tutto fosse quasi troppo” e non intendeva “dimenticare ciò che mi ha fatto amare Barbie quando ero una bambina”.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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