Saint Laurent e il cinema. Annunciata la prima casa cinematografica di una maison di moda

Non solo costumi, ma anche film. Il marchio Saint Laurent apre la sua casa di produzione cinematografica debuttando al Festival di Cannes. E rafforzando il legame tra il direttore creativo Anthony Vaccarello e il cinema

Per la prima volta nella storia, una maison di moda abbraccia a tutto tondo la settima arte con una casa di produzione indipendente sotto il nome di Saint Laurent Productions. Il debutto ha avuto luogo durante la 76esima edizione del Festival di Cannes (in corso fino al 27 maggio 2023) con due cortometraggi: il western Strange Way of Life, con la direzione di Pedro Almodóvar e l’interpretazione di Ethan Hawke e Pedro Pascal, e un omaggio a Jean-Luc Godard, autore franco-svizzero morto a settembre 2022. Anthony Vaccarello, direttore creativo di Saint Laurent dal 2016, ha sempre affermato il forte legame con il cinema nella sua visione artistica. “Ogni volta che preparo una sfilata, per me si tratta di raccontare una storia, come se fosse un piccolo film”, dichiara nella sincera convinzione che Saint Laurent sia un “marchio cinematografico”. E sembra che per il brand farsi pioniere in questo campo fosse già stato scritto nel suo DNA.

SAINT LAURENT E IL CINEMA

Voglio lavorare e fornire uno spazio per tutti i grandi talenti cinematografici che mi hanno ispirato nel corso degli anni“, osserva Vaccarello, che con questo progetto mira a produrre film di vario genere, espandendo la visione del marchio grazie ad una voce più capillare. Troviamo già assoldati nomi da capogiro come David Cronenberg e Paolo Sorrentino, che ben sanno come traghettarlo in questa nuova industria. Un’impresa inedita, che pare quasi una naturale evoluzione del brand se pensiamo al suo percorso. Procedendo con ordine, al 2018 risale la nascita di Self, progetto curato da Vaccarello per Saint Laurent che riunisce autori da diversi ambiti creativi con l’intento di leggere il marchio in molteplici maniere. Una saga divisa in 7 tranches, che vede la partecipazione del “cineasta dello scandalo” Gaspar Noé con lo psichedelico mockumentary Lux Æterna, interpretato da Charlotte Gainsbourg e Béatrice Dalle, e del regista Wong Kar Wai insieme a Wing Shya con il cortometraggio A night in Shanghai. Per presentare la collezione Primavera/Estate 2022 Vaccarello non si limita al maestoso show-film diretto da Nathalie Canguilhem tra le dune del deserto, ma decide di completare la narrazione con due fashion film, uno dallo spirito noir nuovamente nelle mani di Noé con la partecipazione di Charlotte Rampling, e l’altro modellato come una visione onirica dalla regia di Jim Jarmush e animato da un cast stellare. Un andirivieni di personaggi leggendari del cinema, alcuni dei quali li ritroviamo nella campagna Directors’ Cut Primavera/Estate 2023 addirittura in veste di modelli (David Cronenberg, Jim Jarmusch, Abel Ferrara e Pedro Almodóvar).

Lux Æterna, Gaspar Noé, 2019

Lux Æterna, Gaspar Noé, 2019

IL CONTRIBUTO DI YVES SAINT LAURENT AL CINEMA

Un terreno di scambio, quello tra moda e cinema, che ha dato prova di infinite sperimentazioni, e che la maison francese frequenta assiduamente. Tanto da influenzare il grande schermo, come nel caso del film biografico Yves Saint Laurent (2014) di Jalil Lespert, o di Saint Laurent (2014) del regista Bertrand Bonello, fino alla documentazione degli ultimi anni della sua carriera in Célébration: Yves Saint Laurent (2014) di Olivier Meyrou. Ma Monsieur Saint Laurent, definito da François Truffaut come “il più cinefilo dei grandi stilisti”, ha contribuito più volte al cinema disegnando i costumi per alcune delle più grandi attrici del secolo scorso. Partendo da Jean Seberg in Moment to Moment (Mervyn Leroy, 1965) e dall’iconico impermeabile in vinile rosso di Sophia Loren in Arabesque (Stanley Donen, 1966), fino a Isabelle Adjani in Subway (1985), primo grande successo del regista Luc Besson. Yves prendeva in prestito dal cinema anche le sue muse, tra cui l’attrice Catherine Deneuve. Difatti la collaborazione di maggior successo tra i due, il film Belle de Jour (1967) di Luis Buñuel, è tutt’oggi la pellicola di riferimento preferita da Vaccarello. Confermando che si tratta di una concatenazione di influenze continua e bidirezionale, approdata a uno step successivo con Saint Laurent Productions. Lasciando in sospeso la possibilità di essere sorpresi.

Aurora Mandelli

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Aurora Mandelli

Aurora Mandelli

Originaria di Vaprio D’Adda, si sposta a Milano e Bordeaux per perseguire gli studi. Da sempre amante della moda in tutte le sue forme, coltiva la passione per l’arte, il cinema e il teatro. Attualmente fashion stylist e redattrice freelance…

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