Su Sky Arte: quattro donne e un capolavoro di Leonardo

Tutti conosciamo “La dama con l’ermellino” di Leonardo da Vinci. Ma in quanti sanno che i destini di ben quattro donne sono legati a quest’opera passata alla Storia?

Cosa hanno in comune Cecilia, Isabella, Izabela, Melitta, ovvero quattro adolescenti che sono entrate nella Storia? Seguire i loro destini è raccontare l’Europa attraverso i secoli, ma soprattutto attraverso un capolavoro: La dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci. Il documentario Le Dame con l’ermellino, in onda su Sky Arte domenica 26 dicembre, racconta come le vite di queste quattro donne indipendenti, colte, fuori dal comune si siano intrecciate alle vicende avventurose del dipinto di Leonardo. Oggi l’opera è conservata al Museo Principi Czartoryski, parte del Museo Nazionale di Cracovia, mantenendo intatta la sua straordinarietà. Come spiegano infatti storici dell’arte del calibro di Vittorio Sgarbi e Pietro Marani, ma anche maestri della fotografia internazionale come Steve McCurry, in questo dipinto Leonardo ha saputo cogliere come nessun altro prima di lui un istante di realtà – la nascita di un sorriso, il movimento degli occhi, l’improvviso volgersi della ragazza – con una precisione che rende il quadro di fatto il primo ritratto fotografico ante litteram.

LE DAME CON L’ERMELLINO

La donna immortalata da Leonardo è Cecilia Gallerani, l’amante di Ludovico il Moro nella Milano sforzesca del secondo Quattrocento: lei è la nostra prima protagonista. La seconda è Isabella d’Este, la marchesa di Mantova, signora del Rinascimento che a lungo cercò di essere ritratta dal maestro. La terza è la principessa polacca Izabela Czartoryska, che ricevette l’opera di Leonardo all’inizio dell’Ottocento, la collocò nella sua collezione d’arte – una raccolta composta dai cimeli nazionali della Polonia in un tempo in cui il Paese era spartito tra potenze straniere – e poi la mise in salvo, proteggendola dalle guerre. La quarta è Melitta Sallai, una ragazza tedesca che vide il quadro trafugato dai nazisti, mentre fuggivano dall’Armata Rossa negli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale. Il documentario parte proprio da qui, dai ricordi di Melitta di quella indimenticabile notte di gennaio 1945, per narrare a ritroso le sorti di questo dipinto, conteso da Hitler e Goering e finito nelle stanze private di Hans Frank, il “Boia della Polonia”, durante l’occupazione nazista – un periodo rievocato, per noi, non solo da esperti, giornalisti, storici dell’arte, ma anche da un testimone d’eccezione, il figlio Niklas Frank, che restituisce un ritratto di prima mano di suo padre, criminale senza scrupoli morali e uomo di cultura appassionato d’arte.

IL CAPOLAVORO DI LEONARDO

Rari filmati in bianco e nero si alternano a riprese immersive, che ci catapultano ad esempio nell’Italia rinascimentale, tra la Milano del Castello Sforzesco, la villa di Cecilia a San Giovanni in Croce e le carte di Isabella conservate con i documenti dei Gonzaga presso l’Archivio di Stato di Mantova; e ancora in Polonia tra la Puławy del XIX secolo, dove sorse il museo di Izabela – che è anche il primo museo della storia di una nazione – e la Cracovia di oggi. Scopriamo così che l’eccezionalità della Dama con l’ermellino sta anche nella storia di queste quattro donne che hanno ispirato, desiderato, salvato e riscoperto questo capolavoro pittorico.

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Redazione

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