“Sai, è un secolo che non vado al cinema se non per lavoro. Così, per piacere”, dice Andréa. E Arlette le risponde: “Se le cose non vanno, c’è sempre il cinema”. Questo scambio di battute avviene alla fine di un episodio di Chiami il mio agente!, una serie tv francese che racconta il dietro le quinte di una parte dell’industria cinematografica, quell’industria che non fa solo contenuti di intrattenimento o cultura, ma che impiega e coinvolge in essa un numero illimitato di persone tra artisti, tecnici, maestranze, esperti della comunicazione e molto altro. In Italia, una serie in tal senso è Boris. Serie tv di riferimento che porta lo spettatore nella vita sul set, e lo fa in modo sarcastico ma al tempo stesso sincero. A livello internazionale ci sono altre serie che in modo del tutto differente tra loro hanno raccontato in questi anni quello che non si vede e che delle volte, nel bene o nel male, tra realtà e finzione, viene dimenticato o non preso in considerazione. Proponiamo quindi quattro serie tv che svelano artefatti, “misteri”, gioie, divertimenti, giochi di potere, momenti di creazione, programmi di inclusione, insomma… luci ed ombre dell’industria cinematografica tra storie vere, storie presumibilmente vere, ispirate a o di mera finzione.
– Margherita Bordino