Una principessa, un demone, un elfo entrano in un bar. Serial Viewer questa volta vi porta nel mondo fantastico di una serie animata, Disenchantment, nata dalla matita di Matt Groening, storico e mitologico ideatore di The Simpsons e Futurama.
Disenchantment è un po’ la rivincita di Groening. “Costretto” dal successo della sua famiglia americana a portare avanti il cartoon nato nel 1989 fino alla 32esima stagione e invece a chiudere le vicende nel futuro di Philip J. Fry nel 2013 dopo solo sette stagioni, con questa nuova produzione, fruibile su Netflix, l’autore ha potuto dare vita a un nuovo universo, un po’ figlio di questa seconda esperienza.
I PROTAGONISTI DI DISENCHANTMENT
Il terzetto Leela, Fry, Bender di Futurama è qui rispettato con la principessa Tiabeanie, l’elfo Elfo e il demone Luci, protagonisti dell’avventura. Tiabeanie è una principessa all’avanguardia, amata e odiata dal padre Re Zøg, sovrano di Dreamland, il quale deve continuamente avere a che fare con le sue intemperanze, il suo alcoolismo e la voglia di emanciparsi. Cerca di darla in sposa per tessere alleanze, ma Bean (il suo diminutivo) sfugge alle tradizioni e alla torre d’avorio in cui si trova rinchiusa per andare alla scoperta del mondo.
LA TRAMA DI DISENCHANTMENT
Le funzioni della favola, in un racconto fantastico anticonvenzionale, vengono totalmente scardinate: gli aiutanti magici sono appunto un Elfo complessato con un passato difficile, perdutamente innamorato della nostra Bean, e un piccolo demone senza scrupoli che mal consiglia (e qualche volta salva) la protagonista, ma che la fa sempre franca perché lo scambiano costantemente per un gatto. Il tutto in un tessuto narrativo adulto ricco di colpi di scena, tante risate e bei disegni. Da non perdere.
– Santa Nastro