ROMAFF14. Judy Garland è ancora una stella, e molto altro

Che musica alla Festa del Cinema! È arrivato John Travolta, in prima nazionale si è visto il biopic su Judy Garland e i fratelli Dardenne hanno sottoposto il loro cinema reale e quasi di denuncia a tantissimi giovani.

Grease, Pulp Fiction, Saturday Night Fever e Senti chi parla e la lista potrebbe essere ancora molto lunga. John Travolta è la star che non ti aspetti. Ha un curriculum da star ma per nulla il modo. Gentile, disponibile e affettuoso. Per lui l’Auditorium Parco della Musica dove si svolge la Festa del Cinema di Roma si anima e rallegra. Qui è protagonista di un Incontro Ravvicinato ma anche per presentare The Fanatic e alla domanda “di chi avresti potuto essere uno stalker?”, Travolta offre un elenco di possibilità: “James Cagney, che ballava molto bene, Sophia Loren, Fellini, Bertolucci, i Beatles e film come Cabaret, Il padrino. E poi ho amato anche molto Marlon Brando che era un mio grande amico come Liz Taylor. Io quando ero piccolo guardavo i film di Bergman e Fellini. Un film come La strada di Fellini puoi vederlo in ogni decennio“. Vera diva della giornata è un’assente, Renée Zellweger che veste i panni di Judy Garland nel biopic a lei dedicato e che rappresenta, nel bene e nel male, la Hollywood in cui produttori e agenti controllavano ogni cosa della vita della loro star, proprio per renderla tale ma distruggendone la sfera privata ed emotiva.

IL PIANETA CI CHIEDE AIUTO

In una giornata particolarmente pop c’è spazio per argomenti importanti. Interdependence è un film costituito da ben 11 cortometraggi. Un unicuum che non capita molto spesso, forse l’ultima volta che 11 registi avevano fatto un lavoro simili è stata con 11 Settembre 2001. In entrambi i casi si tratti di narrazioni forti, attuali. Con Interdependence si affronta il cambiamento climatico dal depauperamento delle risorse ittiche alle prospettive economiche e sociali del mondo che cambia, e anche velocemente. 11 racconti diversi e tra questi uno italiano a firma di Silvio Soldini sulla qualità dell’aria nelle grandi città causata dall’inquinamento urbano. Interdependence è un forte grido d’allarme per il nostro pianeta. È l’arte che si mette al servizio dell’ambienta e in un certo senso gli da forma. La stessa produttrice Adelina von Furstenberg dichiara: “È solo l’inizio, speriamo che questi corti vengano visti da più persone possibili e che contagino altri artisti“. Interdependence fa anche emergere qualche interrogativo nello spettatore. Cosa sappiamo veramente del nostro pianeta? Fin dove l’uomo si è spinto? È davvero tempo di fare un passo indietro e di avere un maggiore controllo? Interdependence è un documento cinematografico che solo se avrà visibilità massima in tv, al cinema, su piattaforme online potrà aiutare nello scuotere il comportamento degli uomini e delle sue macchine.

Red carpet, John Travolta autographs

Red carpet, John Travolta autographs

GIOVANI E MALLEABILI, IN PERICOLO

E se il clima negli ultimi anni crea molta apprensione, anche il razzismo e le differenze di credo, pelle e pensiero non sono da meno. Ahmed è un ragazzo di 13 anni. Un adolescente come tanti ma con dentro una forte ostilità. Per lui la legge del Corano viene prima di tutto ed è letta in modo estremo, estremissimo. In realtà dietro il suo modo di fare, di pensare, c’è l’insegnamento irrazionale e ancora più estremo dell’imam. Ahmed è il protagonista dell’ultimo film dei fratelli Dardenne, L’età giovane, premiato con la Palma d’Oro alla Migliore Regia. Alice nella Città propone ai suoi ragazzi questa visione e porta i maestri a Roma. Due registi che da sempre raccontano il mondo dei più giovani tra paure, insicurezze, ricerche, punte di arrivo. In quello che potrebbe essere il loro film più pessimista, ispirati dagli attentati di Parigi, riflettono sulla malleabilità dei giovanissimi. Fortissimo il tema religioso ma altrettanto quello dell’educazione. Quanto l’educazione scolastica oltre quella familiare fa ancora la differenza? Le riflessioni sono diverse seppure i Dardenne non scelgano affatto la via moralista, anzi. L’età giovane è un perfetto mix tra film politico e sociale. Ha una grande forza comunicativa. Peccato che perda l’orientamento e non porti ad alcun finale.

NON PUÒ FARE A MENO DEL SUO PUBBLICO

La nota più interessante riguarda dedicato a una grande donna, “maledetta” e imperfetta nella perfezione. Judy Garland è stata una grande attrice e cantante del nostro passato. La madre anche di Liza Minnelli. Judy Garland è la Dorothy del Mago di Oz ed è anche la protagonista femminile di A star is born. È una di quelle dive che hanno segnato un’epoca, quella dell’età dell’oro di Hollywood. Una Hollywood da fuori eccezionale, da dentro ingombrante e vincolante. Rupert Gold con il suo film, Judy, fa riscoprire una donna, un’artista che tanto ha amato il suo lavoro quanto ha sofferto. Sceglie di raccontare gli ultimi mesi di vita di Judy Garland, morta tragicamente a 47 anni. Nel suo ultimo concerto a Londra (1969) la vediamo depressa e piena di barbiturici ma desiderosa di ricevere ancora un caloroso abbraccio da parte del pubblico. A interpretare la Garland è una Renée Zellweger in splendida forma. La sua performance è da Oscar. Precisa nell’aspetto, nelle movenze e vicinissima nei toni della voce. Per chi teme di assistere a un’ennesima visione di Bridget Jones, non è assolutamente così. La Zellweger fa una trasformazione incredibile, minuziosa e regala una interpretazione divina mettendo in scena il suo lato comico, sexy ed emotivo. Un film, un vero colpo al cuore.

-Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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