Parte un nuovo festival di arti performative in un’ex chiesa di Padova
Nell’ex Chiesa di Sant’Agnese, dove la Fondazione Alberto Peruzzo ha sede dal 2023, il festival debutta dal 9 al 28 maggio 2025. Obiettivo? Far interagire arte, musica, teatro e danza. E per l’occasione, nella navata della chiesa arriva il calcio balilla di Maurizio Cattelan

Due anni fa, la Fondazione Alberto Peruzzo inaugurava la sua nuova sede a Padova, al termine di un lungo lavoro di restauro e riconversione della ex Chiesa di Sant’Agnese. Un passaggio di consolidamento delle finalità che hanno sempre ispirato l’istituzione fondata nel 2015 dal collezionista Alberto Peruzzo per promuovere l’arte contemporanea in relazione alla tutela e all’arricchimento del patrimonio artistico e storico del territorio.
Il nuovo bookshop della Fondazione Alberto Peruzzo
In quest’ottica, gli ambienti della chiesa duecentesca sono stati trasformati in spazi espositivi con la navata dedicata alle installazioni temporanee, il terrazzo alla raccolta dei reperti trovati nel corso dei restauri e la sacrestia alla collezione della Fondazione (più di centocinquanta opere, spaziando dall’inizio del Novecento ai giorni nostri, esposte a rotazione).
E dal 24 maggio, chi visita la Fondazione potrà usufruire anche del nuovo bookshop Dante61, ricavato accanto all’ex chiesa per valorizzare le culture visive e le nuove pratiche editoriali. La libreria promuoverà, infatti, progetti d’artista, case editrici indipendenti, libri in edizione limitata, cataloghi d’arte e realtà editoriali di nicchia. Per l’occasione sarà presentato il cofanetto Fondazione Alberto Peruzzo, 2011-2025, tre volumi che ricostruiscono la storia della fondazione.
INTRA: la prima edizione del festival di arti performative della Fondazione Alberto Peruzzo
Ad apprezzare il nuovo spazio sarà, innanzitutto, il pubblico del festival di arti performative INTRA, novità significativa nella programmazione della Fondazione, pensato per affiancare all’attività espositiva dell’istituzione incursioni in altri linguaggi espressivi, creando un momento “tra le mostre” che trasformerà gli spazi dell’ex chiesa in un luogo di contaminazione.
La prima edizione di INTRA si terrà dal 9 al 28 maggio, con 16 appuntamenti tra arte, musica, teatro e performance, molti dei quali accomunati dalla vocazione all’improvvisazione.
Si partirà, il 9 maggio, con l’evento inaugurale affidato alla musica della clarinettista Greta Romani e del contrabbasso solo di Mirco Ballabene, in dialogo con la mostra Riflessi di Storia. Echi di futuro di Giovanni De Sandre, che ha fotografato la trasformazione dell’ex Palazzo Lanza. Adiacente alla chiesa di Sant’Agnese, nel 2018 il palazzo è stato acquisito dalla Fondazione, ed è in corso di riqualificazione per ospitare nuovi spazi espositivi.
Un nuovo appuntamento musicale si terrà mercoledì 14 maggio, con il concerto della DOOOM Orchestra, collettivo di giovani musicisti che esplora l’improvvisazione, anticipato dall’anteprima del documentario Our Sea Lies Within. Giovedì 22 maggio sarà invece protagonista la danza con Inesorabilmenteunavia, di Emma Zani e Roberto Doveri: performance ispirata da Il Bisonte (1998) di Bizhan Bassiri e Stefano Taglietti, una video-opera che indaga il rigenerarsi implacabile della natura. Nella stessa giornata sarà organizzata anche la prima edizione di Viadante Art District, in sinergia con altre realtà artistiche di via Dante: per tutto il giorno la strada chiuderà al traffico per trasformarsi in un salotto dedicato all’arte, tra studio visit e incontri.
E ancora, domenica 25 maggio, Electric Body proporrà il concerto-performance di Pollini Electroacoustic Ensemble a cura della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio Pollini di Padova. A seguire, con gli allievi di Spaziodanza Padova, una performance in cui il corpo dei danzatori diventa generatore di suoni grazie al movimento captato da sensori con cui interagiscono i musicisti del Conservatorio.

Il maxi calcetto di Maurizio Cattelan per sfidarsi in chiesa
Ma il debutto di INTRA sarà anche occasione per portare nella navata di Sant’Agnese la celebre installazione STADIUM, presentata per la prima volta da Maurizio Cattelan nel 1991 alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna. L’opera – un calcetto balilla lungo quasi 7 metri per sfide di 11 contro 11 giocatori – è un invito a interagire con l’arte, ma offre anche l’opportunità di riflettere sull’inclusione, il razzismo (al suo esordio, l’installazione fu attivata da una sfida tra una squadra composta da bianchi e una da migranti), la divisione in classi della società contemporanea. Una critica sarcastica – tra l’incontro e lo scontro – ai modelli di integrazione adottati negli ultimi anni dalle società europee e occidentali.
Livia Montagnoli
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