Ecco come sarà la 64esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto diretto da Monique Veaute

Il più antico Festival delle arti performative di Italia torna nella cittadina umbra dal 25 giugno all’11 luglio. La commistione di arti rimane la caratteristica fondante: a firmare il manifesto di Spoleto64 è il grande Daniel Buren

Più di 500 artisti provenienti da 13 paesi, per una programmazione che include oltre 60 spettacoli (tutti in prima italiana e 5 in prima assoluta), nell’arco di 12 giorni e in 17 sedi: sono alcuni dei numeri della sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto che torna dal 25 giugno all’11 luglio 2021, per la prima volta sotto la direzione di Monique Veaute. Legato alla musica dal vivo, al teatro, alla danza e all’arte, il festival nasce nel 1958 su impulso del maestro compositore Gian Carlo Menotti e della sua visione: unire due culture e due mondi artistici molto diversi, quello europeo e quello americano. Trasformatosi ed evolutosi nel corso del tempo, l’evento tiene fede alla sua vocazione di partenza per quanto riguarda l’internazionalità e l’interdisciplinarietà. Il manifesto di Spoleto64 è infatti firmato dal grande Daniel Buren, con un’immagine che richiama le celebri strisce verticali, sua cifra stilistica, già protagoniste a Spoleto nel 1980, quando tinse a strisce bianco/rosa le scalinate della cittadina umbra.

IL FESTIVAL DEI DUE MONDI 2021 A SPOLETO

Da quando ho ricevuto l’incarico di dirigere il festival, sono stata molto colpita dal rapporto della manifestazione con il territorio. È già singolare che un festival internazionale si svolga in una piccola città, ma pensare che tutto questo addirittura sia cominciato 64 anni fa… Gian Carlo Menotti ha avuto un’intuizione geniale e per i cittadini di Spoleto il festival fa ormai parte del proprio DNA. Tutti partecipano e tanti aprono i loro meravigliosi palazzi, è una delle caratteristiche principali di questa manifestazione”, ha spiegato la direttrice Monique Veaute durante la presentazione stampa, avvenuta non a caso sulla pagina della Stampa estera in Italia, segno della forte spinta internazionale con cui si vuole far ripartire l’evento. “Esistono tanti festival legati a una singola figura storica o alla musica classica; ma il festival dei Due Mondi è stato il primo ad avere fin dall’inizio un taglio interdisciplinare, unendo musica, teatro, danza e arte sotto lo stesso tetto”.

Monique Veaute - ph. Magliocchetti

Monique Veaute – ph. Magliocchetti

LA MUSICA NEL FESTIVAL DEI DUE MONDI 2021 DI SPOLETO

Il Festival dei Due Mondi trasforma ancora una volta la città in palcoscenico, distribuendosi in 17 sedi cittadine, attraverso una fitta programmazione che vede appuntamenti e spettacoli susseguirsi da mattina a sera, alternandosi tra diversi generi e forme. Tra i temi affrontati ci saranno la sostenibilità ambientale ed economica, la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria. Tra i nomi più attesi del cartellone, Iván Fisher, Antonio Pappano, Budapest Festival Orchestra, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Mourad Merzouki, Angelin Preljocaj, Francesco Tristano Brad Mehldau, Flora Détraz, Jonas&Lander, Liv Ferracchiati, Alan Lucien Øyen, fino ai contributi di Romeo Castellucci e Lucia Ronchetti, agli approfondimenti culturali di Fondazione Carla Fendi e ai numerosi appuntamenti collaterali, tra cui SPOLETO64 PER DANTE, che celebra il Sommo Poeta nel settimo centenario della scomparsa con letture, teatro, musica e approfondimenti.

L’ARTE NEL FESTIVAL DEI DUE MONDI 2021 DI SPOLETO

Le mostre di Spoleto64 omaggiano importanti figure del passato e del presente: a partire da Pina Bausch e la sua rivoluzione: il teatro della commedia umana che raccoglie gli scatti di Piero Tauro alla grande coreografa e al suo gruppo Wuppertal Tanztheater, allestita negli spazi del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti. La Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola ospita invece quattro esibizioni: Disegni di Giuseppe Penone, Work in progress, i dipinti e disegni antichi tratti dalla collezione della Fondazione Marignoli di Montecorona, la personale Stefano Di Stasio: Astanze, e Resistenze, e le sculture site specific dell’artista Josè Angelino. Il Chiostro di San Nicolò ospita invece Windows, una selezione di lavori di artisti internazionali che si interrogano sull’attuale stato della natura e sul rapporto con l’uomo attraverso l’utilizzo di supporti quali video, installazioni, foto e dipinti. Nel 2022, infine, sarà inaugurato un nuovo intervento di dimensioni architettoniche di Daniel Buren, destinato al Foyer del Teatro Nuovo.

– Giulia Ronchi

Spoleto Festival dei Due Mondi
Sessantaquattresima edizione
25 giugno – 11 luglio 2021
www.festivaldispoleto.com

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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