“So far, so close”. Da Matera, un manuale sugli spettacoli dal vivo in epoca pandemica

L’Open Design School di Matera ha raccolto in un manuale pratico e facilmente fruibile l’esperienza desunta dall’organizzazione del Festival di arti performative “So far, so close. Esercizi di vicinanza”. Perché gli spettacoli dal vivo possono trovare la propria espressione nonostante il distanziamento sociale

Per anni, e ancora oggi se ne parla, si è discusso sul senso della globalizzazione e, soprattutto, sulla presunta irreparabilità del suo impatto sulla società moderna. Mentre la conversazione proseguiva senza sosta, diverse crisi mondiali si sono intervallate, crisi economiche e socio-culturali, attacchi alla sicurezza nazionale. La pandemia attuale, in questa visione più ampia, ci costringe ancora una volta a fare i conti con le differenze – a volte minime e a volte più sostanziali – tra le diverse culture e con le risposte dei diversi stati del suddetto globo a una malattia che, per essere prevenuta, deve necessariamente porre dei limiti a quelli che sono i principali presupposti della globalizzazione e della convivenza: la socialità e la libertà di scambio e spostamento.

San Severino, Trigger

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GLI ESERCIZI DI VICINANZA DIVENTANO TEOREMI PRATICI: DAL FESTIVAL AL MANUALE

Dal 12 settembre al 24 ottobre in Basilicata si sono avvicendati artisti, architetti, ricercatori, filosofi, scienziati che hanno arricchito il palinsesto del Festival di arti performative “So far, so close. Esercizi di vicinanza”, prodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 e curato da Silvia Bottiroli Cristina Ventrucci. Al termine della manifestazione, eventi e performance sono stati convogliati in un manuale pratico e facilmente accessibile di strategie e linee guida per gli spettacoli dal vivo in epoca infra-pandemica. Distribuita in forma digitale e liberamente stampabile con licenza Creative Commons CC BY-SA-NC, la raccolta comprende i contributi di esperti del settore e intellettuali di diversi orizzonti (tra gli altri, Virgilio Sieni, Antonio Tagliarini, Michele Di Stefano, Annamaria Ajmone, Luigi Coppola, Giulia Fiaccarini e Patrizia Braga di Melting Pro, Maurizio Carta, Maurizio Ferraris, Luigi Civalleri, Patrizia Giancotti, Anna Gesualdi e Giovanni Trono di TeatrInGestAzione, Janet Hetman, Salvatore Iaconesi, Bertram Niessen, Michele Pagliaroni del Festival Urbino Teatro Urbano, Marco Petroni, Francesco Piersoft Paolicelli, Alessandra Pioselli, Enorme Studio, Post Disaster) che hanno affrontato i temi della vicinanza, dello spazio pubblico e della pandemia partendo dall’esperienza personale e lasciando aperta una porta al contributo, potenzialmente infinito, di chiunque voglia far sentire la propria voce.

Trigger Latronico

Trigger Latronico

IL MANUALE “SO FAR, SO CLOSE”: COSA FARE E COME FARLO IN TRE ATTI

Il manuale è concepito come un’opera in tre atti, per far sì che ogni tematica venga affrontata da tutti i punti di vista: “So Far”, “Apparati”, “So Close”. La prima sezione mira ad “ampliare il campo di indagine” facendo leva sull’esperienza diretta del festival. Il palco era già pronto e ricco di opportunità, come solo gli spazi urbani e gli spazi interstiziali tra il costruito e la natura sanno essere nel più che peculiare paesaggio lucano, eppure, come fa notare Rita Orlando, manager della Open Design School di Matera che ha curato il manuale, “emerge, prepotente, il tema della dilatazione del tempo degli eventi, che include un prima e un dopo, e apre nuovi scenari di creazione artistica e creatività collettiva, insieme alla necessità di dilatazione dello spazio necessario per la realizzazione degli eventi dal vivo.” La seconda parte è dedicata ad “Apparati. Normativa e riferimenti”: non puoi affrontare nessuna sfida senza conoscere a fondo le regole del gioco e senza padroneggiarle. Del resto, non sarebbe un manuale se non fornisse gli strumenti tecnici e legislativi serventi alla concretizzazione di un’idea. “So Close. Sperimentare sul campo” sviluppa le strategie di comunicazione e di gestione del festival, dettagliando le accortezze che l’organizzazione dell’evento ha richiesto per esercitare la vicinanza rispettando la giusta distanza. Come ricordano nel loro contributo Raffaella PontrandolfiEmilio AquinoRosa Carbone Caterina Venece“la metafora della griglia spazio/tempo mutuata dalla teoria della curvatura, permette, “abbattendo” le leggi della fisica, di avvicinare due punti estremamente lontani dell’universo […] allo stesso modo due persone possono arrivare a toccarsi (anche ai tempi del distanziamento) piegando le sovrastrutture mentali e psicologiche, i pregiudizi, le differenze sociali sino a scoprire quanto più prossimi siano le esperienze Vitali e le opportunità del “fare insieme”: così lontano eppure così vicini”.

– Flavia Chiavaroli

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Flavia ChiavarolI

Flavia ChiavarolI

Architetto, exhibition designer e critico freelance. Osservatrice attenta e grande appassionata di architettura ed arte moderna e contemporanea riporta la sua esperienza nell’organizzazione di workshop, collabora con artisti e fotografi e aggiornando i principali social network. Dal 2012 si occupa…

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