Musica all’Elba. I festival sull’isola, tra trekking musicali montani e una tappa a Pianosa

Mentre sono ancora in corso gli eventi speciali del Magnetic Opera Festival dell’associazione Maggyart, si è conclusa la 25esima edizione del Festival Elba Isola Musicale d’Europa, dedicata a Dante e a Napoleone. Coinvolti tutti i suoi 7 comuni.

Si è conclusa da pochi giorni la 25esima edizione del Festival Elba Isola Musicale d’Europa, un’edizione speciale che dal 26 agosto al 12 settembre ha coinvolto per la prima volta tutti i 7 comuni dell’isola in un dialogo incessante tra musica (classica, contemporanea e jazz), architettura, patrimonio artistico e natura. Sono ancora in corso, tuttavia, gli eventi ideati per il Magnetic Opera Festival dell’associazione Maggyart di Capoliveri.
Il concept è molto semplice: consiste nel far stare in residenza sull’isola i musicisti che così possono seguire tutto l’iter del festival, dalle prove al concerto vero e proprio, in collaborazione con colleghi di tutto il mondo con cui fare terzetti, quartetti ed ensemble”, ci ha spiegato il direttore artistico dell’Elba Music Festival, il pianista russo George Edelman, suo fondatore nel 1997 insieme a Yuri Bashmet e all’allora Assessore alla Cultura del Comune di Portoferraio Massimo Scelza. “Avevo già fondato il Festival Internazionale di Musica da Camera di Camerino e così, 25 anni fa capitando per caso in vacanza all’Elba, decisi di fondarne qui un altro: il primo concerto si svolse nell’appena restaurato Teatro dei Vigilanti di Portoferraio, fatto costruire da Napoleone durante il suo esilio sull’isola d’Elba”, continua Edelman che così conclude: “C’è l’idea per il prossimo anno di fare un’anteprima a luglio del festival a Capoliveri, dedicata solo alla musica jazz, perché la sua piazza rumorosa si presta all’improvvisazione”.

– Claudia Giraud

ELBA ISOLA MUSICALE D’EUROPA – SANTUARIO MADONNA DEL MONTE DI MARCIANA

Concerto Santuario Madonna del Monte (foto Andrea Messana)

Concerto Santuario Madonna del Monte (foto Andrea Messana)

È il più antico dell’Isola d’Elba e come ogni santuario che si rispetti anche il Santuario della Madonna del Monte di Marciana viene eretto in seguito a un evento miracoloso: il ritrovamento di un masso sacro su cui era dipinta l’immagine della Vergine, ora presente al suo interno (dietro l’altare maggiore sono, poi, presenti affreschi cinquecenteschi attribuibili al pittore piemontese Il Sodoma). È qui, sul sagrato di questa splendida chiesa del XII secolo, immersa nel verde e nel silenzio della natura a circa 600 metri sul livello del mare, che il 10 settembre si è svolto il terzo e ultimo concerto legato alle celebrazioni sull’isola per il Bicentenario dalla morte di Napoleone Bonaparte: in questi luoghi si sente la sua presenza ovunque. Accanto al santuario sorge, infatti, il romitorio dove l’Imperatore dei francesi visse qualche tempo in compagnia della sua amante Maria Walewska e sempre nei dintorni svetta su una roccia una postazione telegrafica di sua ideazione per comunicare a grandi distanze.

TREKKING MUSICALE CON JOSEPH HAYDN AMATO (NON RICAMBIATO) DA NAPOLEONE

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Concerto Santuario Madonna del Monte (foto Andrea Messana)

Tornando al concerto, dopo un “trekking musicale” mattutino per raggiungere il Santuario in compagnia dei musicisti, i violinisti Boris Garlitsky e Jaha Lee, la violista Béatrice Muthelet e i violoncellisti Giovanni Gnocchi e Simon Tetzlaff hanno eseguito con maestria e sicurezza l’ultima coppia di Quartetti di Joseph Haydn, autore molto apprezzato dallo stesso Napoleone. Una stima non certo ricambiata dal compositore austriaco che, ormai prossimo alla morte, ogni mattina si alzava, andava al pianoforte per eseguire, in segno di protesta contro l’aggressione delle truppe francesi napoleoniche, l’Inno dell’Austria, composto sulla falsariga dell’inglese God Save the Queen, e poi diventato la base dell’inno nazionale tedesco: alla sua dipartita, però, Napoleone non mancò di inviare un picchetto d’onore alle esequie.

ELBA ISOLA MUSICALE D’EUROPA – ISOLA DI PIANOSA

Isola di Pianosa, ph Claudia Giraud

Isola di Pianosa, ph Claudia Giraud

Anche quello su Pianosa è stato un ritorno del festival ai luoghi delle prime edizioni: l’11 settembre si è trasferito sull’isola più vicina all’Elba – un tempo carcere di massima sicurezza (fino al 1998 ha ospitato mafiosi come Giovanni Brusca in regime di 41 bis) – per un affascinante viaggio musicale organizzato in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Qui, in questa terra disabitata (se non fosse per i 18 detenuti residenti in semilibertà e le guardie penitenziarie di sorveglianza), ricca di pregevoli architetture in stato di abbandono (l’unica restaurata di recente è la Casa dell’Agronomo dove è prevista per l’anno prossimo l’apertura di un ecomuseo dedicato all’agricoltura), con un mare verde smeraldo da far invidia ai Caraibi, è andato in scena il penultimo concerto del festival.

IL VIOLONCELLO DI MARIO BRUNELLO INSIEME A CORO E SOPRANO NON CONVINCE

Mario Brunello e Coro Friuli Venenzia Giulia Pianosa (foto Andrea Messana)

Mario Brunello e Coro Friuli Venenzia Giulia Pianosa (foto Andrea Messana)

Nel piazzale di fronte alla chiesa di S. Gaudenzio, anche lei risalente al XII secolo, si sono esibiti Mario Brunello (violoncello), Karina Oganjan (soprano) e il Coro del Friuli Venezia Giulia diretto da Cristiano Dell’Oste, su musiche di Tavener, Pärt, Bach, Arenskji e Gjello. Non sempre l’abbinamento violoncello-coro ha soddisfatto le aspettative, com’era successo invece nell’esibizione di Mario Brunello a Reggio Emilia con l’Atelier dell’Errore, dove il momento recitante rimaneva ben distinto da quello musicale: qui il coro sembrava fuori contesto, senza riuscire ad amalgamarsi con la musica, soprattutto nella bellissima Fratres di Arvo Pärt che, pensata nel 1977 per quartetto d’archi e quintetto di fiati, richiedeva un’esecuzione minimalista; mentre, invece, è stato toccante il “requiem segreto per la morte della moglie di Bach”, ha spiegato Brunello, “noto per il suo uso della Ghematria, ovvero l’idea di sostituire ciascuna nota con una lettera, in questo caso a comporre il nome della moglie”.

MAGNETIC OPERA FESTIVAL – EVENTI SPECIALI

Concerto a Santuario Madonna delle Grazie, Capoliveri, ph Claudia Giraud (2) (1200x900)

Concerto a Santuario Madonna delle Grazie, Capoliveri, ph Claudia Giraud

Sono, invece, ancora in corso gli eventi speciali del Magnetic Opera Festival, la rassegna di teatro lirico organizzata dall’associazione Maggyart che fino al 2019 si svolgeva nei suggestivi spazi della miniera del Ginevro sul Monte Calamita vicino a Capoliveri, e che quest’anno è tornato (dopo la special edition dello scorso anno) a proporre un programma esclusivamente di musica classica in alcune piazze di splendide località dell’Isola d’Elba, anche grazie al patrocinio dei Comuni di Porto Azzurro, Portoferraio e Capoliveri. Ora la settima edizione del festival vero e proprio si è conclusa il 21 luglio, ma proseguono per tutto settembre i concerti più di nicchia che Maggyart organizza regolarmente dal 2019 in spazi più raccolti, come la saletta al piano terra del Teatro Flamingo di Capoliveri, o al Santuario della Madonna delle Grazie, nei dintorni dello stesso paese, a poche centinaia di metri dalla costa: qui, da quando l’associazione ha restaurato il magnifico primo Organo di Filippo Tronci, realizzato nel 1738 da questo organista da generazioni.

CONCERTO PER ORGANO E SASSOFONO – SANTUARIO MADONNA DELLE GRAZIE DI CAPOLIVERI

Santuario Madonna delle Grazie Capoliveri

Santuario Madonna delle Grazie Capoliveri

Così è stato la sera del 10 settembre quando è andato in scena il Concerto per organo e sassofono con i musicisti austriaci Johannes Ebenbauer e Georg Gratzer: un tripudio di suoni, vibrazioni e ritmiche che, inglobando generi musicali, sonorità e strumentazioni di tutto il mondo (in un caso anche il didgeridoo riprodotto col clarinetto basso), hanno ridato nuova vita a brani di musica sacra, classica e contemporanea fino a concludersi con un’inaspettata versione di Mission di Ennio Morricone. Il prossimo concerto è previsto per il 24 settembre sempre al Santuario.

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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