Piet Oudolf progetta il nuovo giardino del Vitra Campus

Noto per i suoi interventi in tutto il mondo, tra cui il progetto del verde della High Line newyorkese, il pluripremiato paesaggista olandese firma il Perennial Garden del Vitra Campus di Weil am Rhein: 4000 metri quadrati e un percorso labirintico in cui (provare a) perdersi. Tutte le immagini del work in progress.

È improbabile che negli ultimi anni non vi sia mai capitato di osservare, percorrere o fotografare un intervento di Piet Oudolf o di averne letto sulla stampa. Il progettista del verde olandese, “self-made man” classe 1944, lega infatti il proprio nome a incarichi internazionali di grande risonanza. Riflettono tutti la sua distintiva modalità di intendere il paesaggio, all’apparenza svincolato da rigide impostazioni e selvaggio, ma in realtà concepito con attenzione maniacale. Ne sono un esempio i giardini della galleria Hauser & Wirth Somerset, il parco delle londinesi Serpentine Galleries o il Giardino delle Vergini, a Venezia. A lui, inoltre, si deve “l’anima green” della High Line di New York, ispirata al verde spontaneo che nei 25 anni di interruzione del passaggio dei treni ha occupato la dismessa infrastruttura ferroviaria. Da qualche settimana, nel Vitra Campus di Weil am Rhein, in Germania, sono iniziati i lavori che porteranno alla nascita del Perennial Garden, proprio su disegno di Oudolf.

Vitra Piet Oudolf Garten courtesy Vitra Campus

Vitra Piet Oudolf Garten courtesy Vitra Campus

IL PROGETTO PER IL VITRA CAMPUS

A quattro anni dall’apertura al pubblico del Vitra Schaudepot, progettato dallo studio Herzog & de Meuron, che ha sede nella vicina Basilea, l’ultima novità del Vitra Campus non è un edificio. A chiarire le ragioni di questo “cambio di paradigma” è stato il presidente emerito di Vitra, Rolf Fehlbaum, ricordando come “nei primi decenni di sviluppo del Vitra Campus, l’architettura del paesaggio non costituiva una priorità. Solo con il collegamento tra la parte nord e la parte sud del Campus e con i progetti di Álvaro Siza (Siza Promenade) e Günther Vogt sono stati eseguiti interventi di tipo paesaggistico.” I tempi sono ora maturi per un cambio di rotta e “con il giardino di Piet Oudolf il Campus acquista una nuova dimensione e offre ai visitatori una nuova esperienza in continua evoluzione”, ha proseguito Fehlbaum. 

OBIETTIVO DISORIENTAMENTO

Il Perennial Garden avrà un’estensione di 4mila metri quadrati e occuperà l’area tra la VitraHaus e stabilimento di produzione, opera di Álvaro Siza. Circa 30.000 mila le piante che lo comporranno, scrupolosamente selezionate con tempi di fioritura e cicli vitali divergenti. Il giardino non sarà “un elemento decorativo per l’architettura circostante, bensì la integra e le dona una nuova prospettiva”, ha precisato Oudolf. Al suo interno il visitatore sarà incoraggiato a perdersi, anziché limitarsi a un attraversamento rapido e distratto. Tale sensazione sarà incoraggiata dallo schema labirintico del percorso, che in caso di condizioni atmosferiche favorevoli dovrebbe iniziare a svelarsi nel mese di settembre. Come in ogni intervento di Oudolf, il passaggio del tempo e il ciclo naturale delle stagioni inciderà sull’aspetto del giardino. “Non faccio un quadro da appendere alla parete. Semmai, creo un dipinto che lascio crescere e mutare”, indica infatti il progettista.

 -Valentina Silvestrini

www.vitra.com

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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