Organi, tempo e materia. Sei artisti a Venezia
Marignana Arte, Venezia ‒ fino al 20 aprile 2019. Una collettiva dagli equilibri ben costruiti anima gli spazi della galleria lagunare. Parlando la lingua del tempo presente, con un occhio aperto sull’eredità del passato.
Cresce nel tempo la qualità dell’offerta espositiva di Marignana Arte e la collettiva Stanze lo dimostra. A entrare in dialogo sono sei artisti della scena italiana, che approfondiscono temi eterni quali l’immanenza ‒ carnale e affettiva ‒ del corpo, il peso ‒ simbolico e fisico ‒ di un’icona e l’eredità ‒ ideale e concreta ‒ del passato. Attorno a queste pietre miliari dell’essere uomo prendono forma le mappe emotive di Bianco-Valente e quelle anatomico-floreali di Donatella Spaziani, così come le icone artigiane di Mats Bergquist, che svelano il funzionamento di pratiche antiche rapportandole all’oggi, e gli scatti di Marco Maria Zanin, attraversati dallo scorrere naturale del tempo. Ordini temporali che animano le opere di Quayola ‒ scomposizioni e ingrandimenti cromatici di capolavori passati ‒ e le trame ossessive di Serena Fineschi, disegnate con inchiostri ispirati al rosso di Tiziano e al verde di Veronese.
Nella project room, allestita fino al 16 marzo, tornano le istantanee di Zanin che, con grazia e schiettezza, rende omaggio alle imbarcazioni lagunari, affidandole al bianco e nero degli scatti o all’inaspettata ceramica di un’installazione calata nel medesimo flusso cromatico.
‒ Arianna Testino
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