Un ospedale che fa città: IaN+ alla periferia di Napoli

Carmelo Baglivo e Luca Galofaro raccontano il progetto per l’Ospedale del Mare a Ponticelli. Il primo frammento di una qualità urbana possibile.

UN OSPEDALE E UN QUARTIERE DIFFICILE
Una piattaforma complessa di qualità architettonica, spaziale, materica, estetica: così può essere raccontato il progetto di IaN+ per il nuovo Ospedale del Mare di Napoli, che comprende la piazza pubblica, il padiglione d’accoglienza – inaugurati nel marzo 2015 – e i percorsi d’accesso alla struttura sanitaria, in fase di ultimazione.
Lo studio romano fondato nel 1997 da Carmelo Baglivo, Luca Galofaro e Stefania Manna riceve l’incarico nel 2004, pochi anni dopo l’approvazione del nuovo modello ospedaliero nazionale, sviluppato dalla Commissione Ministeriale presieduta da Umberto Veronesi e coordinata da Renzo Piano.
L’obiettivo impostato dal masterplan è ambizioso: non solo il nuovo ospedale vuole rappresentare il fiore all’occhiello del sistema sanitario napoletano ma, in qualità di servizio pubblico d’eccellenza, ambisce anche a funzionare come volano per la riqualificazione dei quartieri “difficili” che lo circondano.
Il complesso, infatti, è strategicamente collocato nella parte orientale dell’area metropolitana partenopea e occupa un’ampia area a ridosso della ferrovia Circumvesuviana, a cavallo tra il piccolo centro di Ponticelli e il Rione Lotto Zero, frutto della maldestra ricostruzione successiva al terremoto dell’Irpinia.

IaN+, Ospedale del Mare, Ponticelli, Napoli - photo Mario Ferrara

IaN+, Ospedale del Mare, Ponticelli, Napoli – photo Mario Ferrara

COME CAMBIANO LE STRUTTURE SANITARIE
Nella progressiva evoluzione degli ospedali dalla tipologia novecentesca a padiglioni verso quella più contemporanea del blocco compatto, che ottimizza spazi e servizi, il progetto di IaN+ suggerisce una terza via: il monolite resiste, ma i suoi margini si fanno più complessi e si aprono fiduciosi verso la città.
Originariamente, il bando richiedeva la progettazione di un piccolo spazio aperto di soli 400 metri quadri, immediatamente adiacente all’ingresso della hall”, racconta Galofaro, “ma poi il Comune ha scelto di estenderlo fino a fiancheggiare interamente Viale delle Metaformosi”.
Di fronte alla cortina edilizia compatta e minacciosa a sud della strada, IaN+ disegna una superficie massimamente permeabile che integra, in un piano continuo privo di recinti, le fermate dei taxi e del trasporto locale, pensiline, sedute e un’area gioco per bambini, offrendosi come una nuova possibile piazza attrezzata per il quartiere. L’eccezionalità di questo spazio è sottolineata dalla selezione accurata dei materiali di pavimentazione – resina e ciottoli verde Alpi verso la strada, grandi lastre in calcestruzzo e inerti naturali verso l’edificio.
All’interno di questo “paesaggio artificiale”, spiega Baglivo, “il padiglione d’accoglienza appare al visitatore improvvisamente, per poi cambiare di aspetto da ogni punto di vista”, grazie all’orientamento variabile delle lastre di rivestimento colorate in cemento fibrorinforzato e vetro, che smaterializzano la perfezione geometrica del volume cilindrico. L’istituzione perde in monumentalità ma non rinuncia ad essere un “punto di riferimento per il suo contesto”. (Galofaro).

IaN+, Ospedale del Mare, Ponticelli, Napoli - photo Mario Ferrara

IaN+, Ospedale del Mare, Ponticelli, Napoli – photo Mario Ferrara

UN PROGETTO GENEROSO E IMPAVIDO
La percezione cangiante degli spazi e delle masse architettoniche, la loro riduzione o amplificazione apparente” (Baglivo) sono alcuni dei temi tipici della ricerca di IaN+ che si ritrovano anche nell’Ospedale del Mare: così la hall, poco imponente e quasi inafferrabile dall’esterno, accoglie il visitatore in un open space di cui la luce intensissima smaterializza i confini, mentre i solai sono attraversati da una sequenza di tagli circolari sfalsati – liberamente ispirati agli esperimenti di Gordon Matta-Clark nel Marais parigino – che uniscono senza soluzione di continuità i tre livelli dell’edificio.
Concluso il progetto generoso e a tratti impavido di IaN+ – “Abbiamo rifiutato, per quanto possibile, qualsiasi ridimensionamento in funzione anti-vandalo!”, affermano gli architetti – l’ospedale è ora nelle mani di un’amministrazione che dovrà dimostrare di saperlo manutenere e di una collettività che potrà appropriarsene e rispettarlo. La “sfida dell’Ospedale del Mare” (Galofaro) sarà vinta del tutto solo se le sue qualità sapranno riverberare al di fuori della piattaforma e diluirsi nella città, affinché la sua lanterna colorata non resti solo una bellissima illusione.

Alessandro Benetti

www.ianplus.it

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Alessandro Benetti

Alessandro Benetti

Alessandro Benetti è architetto e curatore. Ha collaborato con gli studi Secchi-Privileggio, Macchi Cassia, Laboratorio Permanente, viapiranesi e Studio Luca Molinari. Nel 2014 ha fondato Oblò – officina di architettura, con Francesca Coden, Margherita Locatelli ed Emanuele Romani. Ha contribuito…

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