Best of 2025. Tutto il meglio dell’anno secondo Artribune
Artisti, curatori, collezionisti, galleristi, fatti, iniziative, mostre, città, progetti e tanto altro: ecco tutto il meglio accaduto quest’anno secondo Artribune. Torna l’attesissimo “Best of”
Artisti, curatori, gallerie, giornalisti, notizie e città. Come ogni anno, Artribune ha analizzato tutto ciò che è accaduto negli ultimi 12 mesi, stilando così il nostro attesissimo e Best of: ecco tutto il meglio nel mondo dell’arte e della cultura nel 2025.
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2024
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2023
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2022
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2021
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2020
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2019
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2018
IL BEST OF DI ARTRIBUNE DEL 2017
ARTISTA INTERNAZIONALE – Hito Steyerl
Come le colleghe Nan Goldin e Candice Breitz, Hito Steyerl (Monaco di Baviera, 1966) è tra le protagoniste indiscusse del dibattito internazionale e non si è mai tirata indietro rispetto ai temi più scottanti dell’attualità: nel 2022 si ritira da Documenta, nel 2021 prende posizione per il caso Leon Black al MoMa, nel 2019 denuncia il sostegno delle case farmaceutiche alle istituzioni culturali. Nel 2025 si presenta con una mostra importante alla Fondazione Prada di Milano: The Island dall’Osservatorio è molto più e molto di diverso rispetto a una semplice mostra. Quanto si richiede al visitatore è piuttosto un’immersione in una serie di proposte e di quesiti, profondamente legati al tempo storico in cui stiamo vivendo, dove, tuttavia, non mancano i riferimenti più che precisi al passato in ambito storico, artistico e scientifico. Un passato che fa da base imprescindibile alla riflessione attuale.

MIGLIOR ARTISTA ITALIANO – Arcangelo Sassolino
Questo 2025 è stato un anno di grandi soddisfazioni internazionali per Arcangelo Sassolino (Vicenza, 1967). Dalla seconda edizione della Biennale d’Arte Islamica di Gedda in Arabia Saudita, dove ha presentato un disco rotante di 8 metri di diametro ricoperto di densissimo olio nero, alla grande mostra personale al MONA di Hobart, in Tasmania. Ma anche Malta, Istanbul, fino a Roma e Lerici. E infine la sua Trissino, con uno studio sempre più attivo grazie anche alle attività del collettivo RARE, che organizza mostre, residenze e dialoghi con la comunità locale. Attualmente, nel panorama italiano, è difficile trovare un nome più convincente di quello di Arcangelo Sassolino, tanto per la sua rilevanza internazionale, quanto per la sua capacità di progettare l’impossibile.

MIGLIOR ARTISTA ITALIANO UNDER 40 – Diego Cibelli
Nato a Napoli nel 1987, ma di formazione berlinese, Diego Cibelli ha dimostrato quest’anno il raggiungimento di una maturità artistica che lo porterà lontano. Il suo approccio estremamente scultoreo alla ceramica interseca una sensibilità contemporanea a fascinazioni manieriste e barocche, ben veicolate grazie alla grande abilità tecnica e alla capacità di innovare un medium antichissimo, ibridandolo al disegno, alla stampa, all’installazione. Davvero maiuscola l’installazione ambientale sulla controfacciata della Fondazione Rovati a Milano.

MIGLIOR CURATORE – Andrea Lerda
Fondatore del progetto online Platform Green, interessato alle relazioni tra arte e natura, attento all’impatto che le dinamiche del mondo contemporaneo hanno sull’ambiente: Andrea Lerda è il curatore per l’Arte Contemporanea del Museo Nazionale della Montagna di Torino, per cui segue anche il Programma Sostenibilità. Nel 2025 è diventato membro del CIMAM – International Committee for Museums and Collections of Modern Art e ha portato l’arte contemporanea nel centro di Cuneo curando due mostre diffuse in occasione di Living Room. Nel suo lavoro è guidato dall’idea per cui solo attraverso uno sguardo multidisciplinare e dal dialogo partecipato con il pubblico è possibile agire in maniera significativa oggi nel mondo dell’arte. Non solo nella teoria, ma anche nelle soluzioni pratiche e di allestimento ricerca l’innovazione e un basso impatto ambientale, ricorrendo a materiali ecologici e a processi di economia circolare.

MIGLIOR GIOVANE CURATORE – Benedetta Casini
Curatrice indipendente, Benedetta Casini dopo un lungo periodo in Argentina torna in Italia e fonda a Roma lo spazio indipendente OROProject a San Lorenzo, insieme all’artista Matias Ercole e mettendo a frutto l’esperienza in America Latina promuove progetti che connettono il continente con l’Europa. Vincitrice del bando Wonderful! Promosso dal Museo Novecento di Firenze, scaturito poi in una bella mostra alla Manifattura Tabacchi della città toscana nel 2024, e dopo collaborazioni con il Madre di Napoli, il MACBA di Barcellona, il Maxxi, la Reale Accademia di Spagna, nel 2025 cura tra Roma e Milano il progetto itinerante BIENALSUR-Bienal Internacional de Arte Contemporáneo del Sur.

MIGLIORE MOSTRA DELL’ANNO – Typologien, Fondazione Prada
È Typologien: Photography in 20th-Century Germany, alla Fondazione Prada di Milano la migliore mostra del 2025 che, con oltre 600 opere di 25 autori, ha offerto, da aprile a luglio, un esaustivo ed emozionante affresco della fotografia tedesca del Novecento. L’esposizione, curata da Susanne Pfeffer, a dispetto del titolo, più che categorizzare, ha proposto inedite possibilità, accostando gli scatti a tema e secondo i parametri peculiari di ciascun artista. Così, pur partendo dal concetto di “tipologia” nato in botanica tra XVII e XVIII Secolo, il percorso fluido e armonioso, attraverso approcci e connessioni inaspettate, ha fatto emergere la volontà condivisa degli artisti di utilizzare la fotografia come un mezzo per classificare la realtà, permettendo di scoprire, nel dialogo, le differenze, vive testimonianze della ricchezza della natura e dell’immaginazione umane. Con un allestimento sorprendente che ha rifuggito qualsiasi spettacolarizzazione a favore della nettezza e della chiarezza.
![Installation view “Typologien: Photography in 20th-century Germany”, Curata da Susanne Pfeffer Foto: Roberto Marossi, Courtesy Fondazione Prada, Ursula Böhmer, All Ladies – Cows in Europe, 1998 – 2011 [Tutte signore – Vacche europee], Highland Grampians/Scotland, 2011 Stampe alla gelatina d’argento su carta baritata PA (edizione di 7 + 2 stampe d’artista), Courtesy of Ursula Böhmer Isa Genzken Ohr, 1980 [Orecchio / Ear] Ohr, 1980 [Orecchio / Ear] Ohr, 1980 [Orecchio / Ear] Ohr, 1980 [Orecchio / Ear] Ohr, 1980 [Orecchio / Ear] 7 stampe cromogeniche a colori in cornice d’artista, Courtesy of the artist and Galerie Buchholz, by SIAE 2025](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/04/21-fptypologiensiae-1024x683.jpg)
MIGLIOR DIRETTORE DI MUSEO – Gianfranco Maraniello
Gianfranco Maraniello è tornato nella sua Milano nel 2022 come Direttore d’area dei Musei d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano (il Museo del Novecento, la GAM – Galleria d’Arte Moderna, Palazzo Morando, la Casa Museo Boschi Di Stefano e lo Studio Museo Francesco Messina), dopo essere stato direttore del MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e del MAMbo di Bologna. Nel 2025 ha confermato tutte le sue doti assieme di curatore d’arte e di amministratore pubblico perseguendo la valorizzazione dei musei, rilanciando l’allestimento del Museo del Novecento, incoraggiando il cantiere per la nuova ala, gestendo una grande complessità (in termini di personale, normative, burocrazie e contenuti) pur in assenza di grandi risorse.

MIGLIOR MUSEO ITALIANO – MAXXI
Il 2025 è stato un anno importante per il Maxxi che ha inaugurato una serie di esposizioni importanti che fanno i conti con la storia dell’arte. Con i movimenti artistici. Con importanti elementi dell’architettura e dell’urbanistica. Sempre con l’attenzione alla partenza del grande cantiere dell’allargamento del museo nei prossimi anni. Alla fine uno dei pochi luoghi in Italia dove si possono trovare mostre d’arte contemporanea di rilievo internazionale.

MIGLIOR FONDAZIONE – Fondazione Querini Stampalia
Non è passato molto tempo da quando Cristiana Collu ci raccontava i suoi piani per il rinnovamento della Fondazione Querini Stampalia a Venezia, di cui è da poco direttrice. Dopo i primi sei mesi dalla riapertura, possiamo sbilanciarci: il lavoro fatto finora è davvero meritevole. Una nuova identità visiva e comunicativa, un fitto programma di eventi di grande interesse, un nuovo approccio alla gestione del pubblico (con una curata libreria firmata Tlon) e mostre ambiziose e ben riuscite (su tutte, quella di John Baldessari). La Fondazione Querini Stampalia ha trovato un nuovo corso, e pare proprio essere quello giusto: lo dimostra la vitalità che si incrocia nei suoi spazi, sempre più aperti alla comunità.

MIGLIOR RISTORANTE DI MUSEO – ABC Zattere alla Scuola Piccole Zattere di Venezia
All’interno della veneziana Scuola Piccole Zattere, spazio non-profit per le arti contemporanee inaugurato a Dorsoduro alla fine del 2024, il ristorante ABC ha inaugurato nell’estate 2025, come autentica appendice della programmazione culturale. Lo spazio, davvero suggestivo, è stato progettato dal collettivo Fosbury, in una riuscita sintesi tra i codici architettonici contemporanei e la memoria storica veneziana. All’interno un team di giovani cuochi si diverte, cucina, organizza brunch, serate, cichetti. Servendosi sempre da grandi produttori e artigiani, spesso provenienti proprio dalla Laguna veneziana. Tutto è di livello alto e coerente, dagli snack al caffè. ABC è l’abc di come dovrebbe essere qualsiasi ristorante di museo. E invece…

MIGLIOR FOTOGRAFO INTERNAZIONALE – Ali Jadallah e Annie Leibovitz
Tra i vincitori del World Press Photo Contest 2025 per l’area West, Central and South Asia, Ali Hassan Jadallah è un fotoreporter palestinese che documenta la vita nella Striscia di Gaza da oltre 13 anni. Il suo lavoro testimonia sia l’immediatezza del conflitto sia le difficoltà della vita quotidiana nella regione. Ha documentato tre guerre israeliane contro Gaza ed esplorato la realtà quotidiana del suo popolo, la sua forza e perseveranza. Insieme a lui, è da segnalare Annie Leibovitz (Waterbury, 1949), oggi settantaseienne, è una delle più grandi ritrattiste al mondo. Attenta alla psicologia, alla storia dei suoi personaggi, prima di ogni scatto studia, conversa con i protagonisti delle sue immagini al fine di comprendere, di conoscere gli stessi nel profondo. Narratrice appassionata, è capace di raccontare storie articolate con una sola immagine. All’obiettivo di Leibovitz, che non si è mai considerata una fotografa di moda, si sono concessi alcuni fra i più grandi fashion designer del nostro tempo da John Galliano a Karl Lagerfeld a Giorgio Armani. Straordinarie anche le sue immagini di guerra, scattate in Bosnia, durante un viaggio con la sua compagna, la raffinata intellettuale Susan Sontag.

MIGLIOR FOTOGRAFO ITALIANO – Delfino Sisto Legnani
Delfino Sisto Legnani (Milano, 1985), formazione architetto, ha fondato a Milano DSL Studio, con un gruppo di altri 7 fotografi. Ha la capacità di spaziare dai progetti più sperimentali e di ricerca al lavoro per prestigiosi committenti, dall’architettura all’exhibition view, dall’industrial allo spazio urbano. Ha pubblicato nelle più importanti riviste di settore e esposto le sue fotografie in spazi espositivi di tutto il mondo. Senza perdere la curiosità e la capacità fare altre cose nel mondo della comunicazione e dell’imprenditoria.

MIGLIOR MUSEO OUTLOOK ITALIANO – la nuova sede dell’ASAC
Non è un museo, ma si configura come un progetto di conservazione e ricerca di ampio respiro già dalle intenzioni. L’Archivio Storico della Biennale di Venezia apre nel 2026 una nuova sede di ben ottomila metri quadrati all’Arsenale (qui l’intervista alla Responsabile Debora Rossi).
Un progetto che offre l’occasione di ripensare il tema di come funziona un archivio e quale deve essere il suo ruolo nel presente in cui viviamo, attraverso la doverosa attività di tutela ma anche progetti di ricerca transdisciplinari rivolti al futuro e agli studenti e al fianco dell’istituzione Biennale con cui collabora attivamente. Prosegue inoltre nel 2026 il progetto espositivo dedicato a Marco Polo, a cura di Luigia Lonardelli, che ha viaggiato in India, Turchia, Cina, con due nuove tappe. La prima sarà in Mongolia.

GALLERIA ITALIANA DELL’ANNO – Bonvini 1909 a Milano
In Via Tagliamento a Milano, nel quadrante sud-est della città, la famosa cartoleria Bonvini ha aperto nel 2018 una piccola galleria d’arte. Proprio negli ambienti che furono l’antico appartamento, ora ristrutturato in stile, della famiglia Bonvini, si tengono così mostre, talk, iniziative culturali, si vendono opere in range di prezzo accessibile, si partecipa a workshop e momenti di incontro. Le mostre non solo sono sempre ben curate e ben concepite, ma hanno la capacità di coinvolgere il pubblico e creare nuovo collezionismo.
Nata dal recupero dell’antica Cartoleria e Tipografia Fratelli Bonvini Milano fondata nel 1909, l’impresa culturale e creativa Bonvini si articola oggi in diversi outlet che tutti – dalla cartoleria e libreria alla tipografia e all’Atelier – concorrono alla promozione di un rapporto diretto e fertile tra il pubblico e il mondo dell’arte, della grafica, della tipografia, dell’illustrazione, della grafica d’autore (tralasciando, in questa sede, la selezione di prodotti di cartoleria fuori dall’ordinario che si trova in bottega), diventando così un importantissimo presidio culturale degno di ogni attenzione, dentro, fuori o di lato alle logiche più tradizionali e di sistema.

MIGLIOR SPAZIO INDIPENDENTE – Supernova a Roma
Nel cuore di Trastevere, articolato su due piani, è nato, ad opera dell’omonimo collettivo indipendente, SUPERNOVA, un esperimento artistico destinato a brillare, proprio come la stella da cui trae il nome, per un tempo ben definito. L’attività iniziata nel 2024 andrà avanti per soli tre anni e, dopo le dodici importanti mostre ideate in connessione con Piazza Santa Maria in Trastevere su cui si affaccia, è destinata ad esaurirsi, per ritornare forse in futuro in questa o in altra forma. L’obiettivo puramente culturale del progetto, locale e internazionale al tempo stesso, è riflettere attraverso l’arte su come affrontare le sfide del nostro tempo, incoraggiando la riflessione per accrescere l’empatia e la consapevolezza comunitaria, a partire dal principio che siamo tutti interconnessi.

MIGLIOR SPAZIO IBRIDO – Noise a Milano
Fondato da Agata De Laurentiis e Guido Casali del Cinemino (e del Milano Film Fest) insieme a Giorgio Scorza, co-founder di Movimenti Production, NOISE ha aperto in Via Ascanio Sforza, lungo il Naviglio Pavese di Milano, come luogo sperimentale, contemporaneo e inclusivo dove raccogliere “le tante voci della città”. Un locale con bar (sorto laddove un tempo c’era il leggendario spazio de Le Scimmie), piccolo cinema, spazio per performance, presentazioni, stand up comedy, concerti. E c’è un delizioso giardinetto dietro.

MIGLIORE FIERA ITALIANA – Artissima
Nonostante le numerose criticità che abbiamo segnalato qui, non ultima un sistema dell’arte stringente che nella manifestazione torinese rischia talvolta di assumere i contorni del “cartello”, Artissima resta per il 2025 the place to be del mercato italiano. Almeno per il suo coté più di ricerca. E in generale insieme a lei tutta la Art Week torinese, con le grandi fiere Flashback e The Others, che riconfermano la qualità, e le collaterali Paratissima, Diffusissima e Apart e la grande programmazione di mostre ed appuntamenti in spazi istituzionali e privati.

MIGLIOR FIERA INTERNAZIONALE – Art Collaboration Kyoto
In un panorama fieristico sempre più nelle mani del gigante Art Basel (la cui edizione parigina si riconferma brillante), abbiamo voluto premiare un attore decisamente più piccolo, ma non meno interessante. Giunta questo novembre alla sua quinta edizione, di Art Collaboration Kyoto continua a convincere il format fresco, vincente e tutto da copiare: nella più tradizionale delle grandi città giapponesi, ACK invita gallerie locali a partecipare con la clausola di dividere il booth con una galleria internazionale. Una strategia che si allinea al trend sempre più diffuso delle gallerie condivise, e che – a nostro avviso – non presenta grandi pecche, anzi: costi dimezzati, esperienze condivise e un’immagine fieristica capace di essere estremamente locale e globale allo stesso tempo.

MIGLIOR COLLEZIONISTA/MECENATE – Giovanni Giuliani
Giovanni Giuliani è da decenni uno dei più importanti, stimati e attenti collezionisti italiani, ma questo non basta per entrare nel nostro best of come miglior collezionista-mecenate. A consegnargli il titolo di quest’anno è la sua ultima impresa: la mostra di respiro museale dedicata a Giulio Turcato (a cura di Martina Caruso e Adrienne Drake), che riunisce quasi trent’anni di lavoro di uno degli artisti più inventivi (e sottostimati) del Dopoguerra, organizzata dalla Fondazione Giuliani per l’Arte Contemporanea. Aperta a Roma nel 2010 da Giovanni e Valeria Giuliani per promuovere l’arte contemporanea, con particolare attenzione ai giovani artisti e alle nuove commissioni, spesso in dialogo con le opere della collezione, la Fondazione si offre così, nuovamente, come spazio privato efficacissimo nel realizzare ciò che le istituzioni pubbliche non sanno o non riescono a mettere in piedi, come nel caso di una perfetta retrospettiva di Giulio Turcato, appunto.

MIGLIOR CASA D’ASTA ITALIANA – Il Ponte Casa d’Aste di Milano
Con un’efficace capacità di adattamento, la casa d’aste fondata a Milano nel 1974 da Stefano Redaelli, ha messo a valore l’acquisizione da parte del gruppo Millon e la sinergia con Parigi e la Francia, consolidando il proprio ruolo di primo piano sul mercato italiano. Del 2025 si ricorderà di certo il nuovo record italiano per Amedeo Modigliani, con la vendita, il 25 novembre, del dipinto Portrait de Beatrice Hastings (1915 circa) per €2.816.000: un doppio record, per la casa e per un’opera del maestro nella storia delle aste italiane.

CASA D’ASTE INTERNAZIONALE – Sotheby’s
Ha chiuso l’anno con uno sprint determinante nel secondo semestre e vendite consolidate per 7 miliardi di dollari la casa d’aste Sotheby’s, che in questo 2025 ha mostrato muscoli e visione, intercettando le migliori collezioni disponibili sul mercato e prendendo possesso di una nuova sede monumentale nell’iconico Breuer Building di New York, da cui ha messo a segno i record più importanti dell’anno (sono di Sotheby’s 7 dei 10 migliori risultati alle aste del 2025), dal top lot di Gustav Klimt e il nuovo record per un’artista donna di Frida Kahlo al mirabolante miglior risultato agli incanti del ricercatissimo François-Xavier Lalanne.

MIGLIORE ACCADEMIA DI BELLE ARTI – Brera a Milano
Prima in Italia per numero di studenti e docenti (rispettivamente 4500 e 400, tra ruolo e contratto), la leggendaria Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, festeggia nel 2026 i suoi primi 250 anni di operatività. Un quarto di millennio di didattica, ricerca, progettazione, innovazione, conservazione, archiviazione e restauro che hanno formato il dibattito artistico e culturale del Paese nel corso dei secoli. I suoi progetti per il futuro la vogliono sede ad alta specializzazione didattica e tecnologica per il mondo delle immagini, il video, la fotografia, il cinema, per lo studio delle arti e per gli archivi dell’arte contemporanea.

MIGLIOR ASSESSORE ALLA CULTURA DELL’ANNO – Giacomo Montanari
Che le rotte dell’arte si siano spostate dagli assi principali, offrendo la possibilità di emanciparsi dalla linea adriatica e da quella dell’alta velocità, la nostra classifica lo dimostra, premiando come vedremo città come Parma o Siena per la qualità delle loro proposte o per le loro prospettive future. Una menzione la merita anche la città di Genova che grazie all’attività di Palazzo Ducale, con la direzione di Ilaria Bonacossa, del Museo Diocesano, di Palazzo Reale, di una galleria propositiva e di alto livello come Pinksummer, del MAIIIM tra le altre, si riconferma una meta di tutto rispetto. Da guardare con attenzione quindi la nomina lo scorso giugno 2025 dello storico dell’arte Giacomo Montanari, classe 1984, inventore dei Rolli Days, evento di grande successo non solo locale, a ora Assessore alla Cultura della Città nella giunta di Silvia Salis, una sindaca che tutti guardano. Non solo a Genova.

MIGLIOR GIORNALISTA – Roberta Scorranese
Oltre a raccontare tutto l’anno l’arte e la cultura in Italia e nel mondo attraverso interviste e articoli su Il Corriere della Sera e sul blog femminile del quotidiano nazionale La 27 Ora, Roberta Scorranese ha pubblicato nel 2025 per Giunti il librone Fluido che racconta l’instabilità del corpo umano dai miti dell’antichità ai giorni nostri attraverso l’arte ma anche la cultura pop e a fine anno con David Casate e i colleghi del giornale ha lanciato il podcast Capolavoro! risultato della rubrica omonima che racconta da due anni le opere più belle della storia dell’arte.

MIGLIOR MUSEO INTERNAZIONALE DELL’ANNO – Arter a Istanbul
In una Istanbul tribolante e attraversata da imbarazzanti squilibri politici e sociali, lo spazio del centro culturale Arter, progettato da Grimshaw Architects nel quartiere di Dolapdere dislocato su 18.000 mq presenta una collezione di oltre 1400 opere e una importante programmazione che fa vivere la collezione riattualizzandola di volta in volta. Le mostre sono di livello molto alto e, c’è da dire, non sempre in città – sebbene trattasi di città gigantesca come Istanbul – è facile trovare esposizioni di questo livello. Anzi.

MIGLIOR NUOVO MUSEO ITALIANO – Fondazione D’ARC
Grandi novità in ambito museale nel 2025 non ce ne sono state. Per fortuna i privati si danno da fare con progetti di caratura museale come questa fondazione nata come spazio permanente per mostre e centro per l’arte contemporanea sullo zoccolo duro della grande collezione Floridi e con la volontà di ospitare mostre, residenze e progetti editoriali. Un progetto dalla scala urbanistica ancor più che architettonica.

Miglior azienda – Ghella
Multinazionale nata in Italia nel 1894 e specializzata nella costruzione di grandi opere pubbliche come metropolitane, ferrovie, gallerie, autostrade e opere idrauliche, Ghella è “entrata” a Villa Borghese a Roma finanziando il restauro della Loggia dei Vini. È nato, così, anche LAVINIA, un progetto d’arte contemporanea a cura di Salvatore Lacagnina concepito per dialogare proprio con lo spazio della loggia. Uno spazio abbandonato all’interno di una villa storica è stato trasformato in una specie di kunsthalle generativa a cielo aperto. Con tante collaborazioni esterne, non ultima la creazione di un gusto gelato per ogni inaugurazione e la creazione di opere d’arte pubblica volte a migliorare lo spazio all’esterno della loggia.

MIGLIORE CITTÀ – Parma
Se c’è un messaggio che, dopo questo 2025, ci sembra che Parma possa idealmente inviare alle città italiane di dimensioni analoghe è che l’esperienza di Capitale Italiana della Cultura non si esaurisce con il suo naturale termine. È piuttosto l’occasione ideale per interrogarsi sul proprio futuro, sulla propria capacità attrattiva, sulla composizione e i bisogni della propria comunità. Il decennio in corso si è aperto con la pandemia e con l’estensione al 2021 del titolo assegnato a Parma per il 2020. Nonostante le condizioni sfavorevoli, è proprio in quel frangente che la città ha iniziato a porre per la propria trasformazione e crescita. Si punta sul contemporaneo e sulla partnership pubblico-privata nel progetto simbolo dell’anno culturale parmense: ci riferiamo a ParCO, che renderà l’Ospedale Vecchio nel cuore dell’Oltretorrente un polo per la sperimentazione artistica, la rigenerazione e il dialogo sociale. Parallelamente (e autonomamente), nel quartiere San Leonardo il locale colosso della farmaceutica Chiesi sta lavorando al Chiesi Gardens, tra i più interessanti progetti di rigenerazione urbana che abbiamo raccontato negli ultimi dodici mesi. Vitale la scena espositiva, con il Complesso monumentale della Pillotta in prima fila affiancato, tra gli altri, da Palazzo Tarasconi e dal Palazzo del Governatore, attuale sede di un evento senza precedenti. È infatti nelle sue sale che sono esposte tutte le oltre 60 opere di Giacomo Balla appartenenti alla collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

MIGLIORE CITTÀ OUTLOOK PER IL 2026 – Siena
A rendere promettente il futuro di Siena tanto da farcela immaginare come possibile città dell’anno per il 2026 non c’è solo l’annuncio dell’ambizioso piano per la rigenerazione dell’intero Complesso Museale Santa Maria della Scala: voluto dalla Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, prevede un peculiare iter progettuale, basato sul coordinamento di Luca Molinari Studio e sul coinvolgimento di tre importanti studi europei di architettura. La scelta di investire affinché tutti i 36mila mq dello storico e enorme sito museale possano essere attivamente impiegati in ambito culturale (con funzioni pensate anche per la comunità residente) si affianca alla pluralità di avvenimenti che hanno scandito il 2025 della città toscana. Dopo l’acquisizione da parte di Opera Laboratori, il centro storico ha ritrovato Palazzo delle Papesse, animato tra le sue mura da una nuova visione e da mostre temporanee. Poi c’è stato il progetto delle lampade d’artista Assistere il buio, promosso dal Rotary Club. E ancora: il Palio di Siena sembra voler puntare finalmente su artisti di rilievo per la realizzazione dei contesi drappelloni, mentre la Fondazione Musei Senesi ha lanciato la call (in corso fino al 5 gennaio 2026) della FMSchool 2026, il programma di residenze rivolto a giovani artisti e curatori tra i 18 e i 35 anni. Tra le conferme, prosegue indefesso il lavoro della Galleria Fuoricampo e le eroiche attività dell’associazione Giallo Menta. Ora – dopo anni molto molto difficili e nel pieno di una crisi economica che morde – Siena deve capire che l’unica possibilità di riscatto è mettere assieme tutto questo. Vedremo.

CASA EDITRICE – Timeo
Saggistica, ma non solo. La casa editrice Timeo si è conquistata in questi primi due anni di attività il proprio angoletto nel mare magnum del settore. Cosa non facile. Il merito è di Corrado Melluso (già fondatore della collana Not, all’interno della casa editrice indipendente NERO) e dei suoi soci, bravi nel selezionare volumi mirati su sociologia, filosofia, ecologia e design. Una quindicina di uscite all’anno per offrire una cartografia in divenire di questo presente estremo.

MIGLIOR NAZIONE – Spagna
La proposta culturale ed espositiva delle grandi istituzioni spagnole si è rivelata anche quest’anno di alto livello: basti citare le tre maxi-mostre che il Museo del Prado di Madrid ha dedicato a tre protagonisti della storia dell’arte come Paolo Veronese, El Greco e Anton Raphael Mengs. Intanto, a Barcellona ci si è mossi tra passato e futuro: da una parte in estate si è concluso il restauro di Casa Batllò, dall’altra la Sagrada Familia continua a guardare avanti commissionando nuove opere (con l’Agnus Dei per la Torre di Gesù Cristo che verrà realizzato da un italiano: Andrea Mastrovito). E la Spagna ha funzionato anche fuori dai confini nazionali, per esempio alla Biennale di Architettura, dove il suo padiglione ha risposto in modo concreto e aderente alle questioni poste sul tavolo nell’edizione 2025. Forse perché in questo momento la Spagna ha un governo che è in grado di ridistribuire ricchezza, combattere l’inquinamento, rendere iper moderne le proprie città e far crescere l’economia il quintuplo della nostra? Imparare e copiare.

METROPOLI ITALIANA DELL’ANNO – Torino
Artissima, Film e Jazz Festival, museo Egizio… Torino, già European Capital of Smart Tourism, si afferma come miglior metropoli dell’anno non solo per la qualità della vita e l’innovazione urbana, ma anche per la sua ricchissima offerta culturale che, coniugando storia, arte contemporanea e arti performative, propone un ecosistema vibrante di mostre ed eventi in grado di coinvolgere un pubblico ampio e variegato. Dalle mostre alla GAM che dopo aver aperto il 2025 con Maria Morganti e Berthe Morisot lo chiude con Elisabetta Di Maggio e Linda Fregni Nagler; alla Fondazione Sandretto che dopo Jem Perucchini, chiude con la collettiva che ne celebra i trent’anni; per arrivare alla Fondazione Merz, dove è in corso il secondo capitolo di Push the Limits. E se Camera crea un dialogo tra Cristian Chironi e Lee Miller, la grande fotografia va in scena anche a Gallerie d’Italia con Jeff Wall; il MAO conclude l’anno con Chiharu Shiota, Palazzo Madama stupisce con il dialogo Vedova–Tintoretto e il Castello di Rivoli con la prima retrospettiva italiana di Enrico David. Ottimi i progetti anche negli ex spazi industriali come OGR e Lingotto e alla reggia di Venaria Reale.

UFFICIO STAMPA – Chiara Serri
Classe 1981, è laureata in Conservazione dei Beni Culturali, lavorando nel mondo dell’arte e della comunicazione e intersecando esperienze curatoriali e giornalistiche. Titolare di CSArt – Comunicazione per l’Arte, studio di comunicazione specializzato in ambito artistico di Reggio Emilia, Chiara Serri ha esteso e implementato le sue collaborazioni a istituzioni di livello come la Fondazione The Bank e la Fondazione Dino Zoli, con maggiore presa nel Centro Italia e nel Triveneto. Sempre con l’approccio giusto e l’attenzione alla qualità dei contenuti.

LIBRO – Superiore inferiore. Carla Accardi (Crackers, 2025)
Non è un libro recente, è vero. Ma questo gioiello editoriale era praticamente introvabile da anni, e il merito della sua “riesumazione” va alla giovane casa editrice Crackers – che con questa pubblicazione dimostra di avere le idee molto chiare. Il volume (tradotto anche in inglese, ed è una gran cosa!) ripropone le conversazioni originali registrate da Carla Accardi negli Anni Settanta tra le adolescenti su temi come la sessualità e il patriarcato. Un lavoro che destò scandalo, e che contribuì ad espandere la portata delle riflessioni femministe.

ILLUSTRATORE – Giulia Pastorino
I suoi migliori amici sono i pastelli a olio e va pazza per gli sfondi color crema. Adora i colori caldi e le linee sporche, come quelle disegnate da un bambino (o da un adulto che non ha perso il suo Peter Pan interiore). Giulia Pastorino è uno dei talenti più interessanti e originali del panorama dell’illustrazione italiana contemporaneo, e questo 2025 ricco di pubblicazioni e riconoscimenti lo dimostra.

FUMETTISTA – Lorenzo Fonda
Esordire nel mondo del fumetto, e farlo mettendosi a nudo in maniera così cruda non è roba da tutti. Ci vuole coraggio, ci vogliono capacità, ma ci vuole soprattutto una ragione profonda che ti spinge a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Questa ragione, Lorenzo Fonda, l’ha trovata nella cura del dolore seguito alla scomparsa della moglie Elena Xausa (illustratrice di talento, cara anche a noi di Artribune). Il suo libro Per aspera ad astra è un diario che parla di vita e di morte, e di tutte le altre cose che stanno nel mezzo.

GRAFICO – Vincenzo Memoli
Il nome di Vincenzo Memoli forse ai più risulterà nuovo. Se però siete di Napoli, e bazzicate il mondo dell’arte nelle sue varie declinazioni, certamente avrete incontrato le sue grafiche per alcune delle realtà più interessanti del contesto partenopeo – su tutte la libreria Dispaccio e la Fondazione Paul Thorel. Un professionista della comunicazione di cui sentiremo parlare ancora.

MIGLIOR POLITICO – Federico Mollicone
“Con l’Iva al 5% abbiamo rimesso in moto il mercato dell’arte e, nel 2026, continueremo il lavoro per consolidare il nostro sostegno concreto a tutto il settore”. Con queste parole, il Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati Federico Mollicone sintetizza l’impegno dispiegato nell’ultimo anno per sostenere il sistema dell’arte italiano, anticipando le prossime mosse dell’esecutivo. All’inizio dell’anno aveva promesso questo attesissimo provvedimento ed è riuscito a portarlo a casa. Non è poco.

MIGLIOR NOTIZIA 2025 – L’IVA per il mercato dell’arte scende al 5%
L’approvazione dell’IVA agevolata per la cessione e l’acquisto di opere, diventata realtà all’inizio dell’estate 2025, è senza dubbio l’avvenimento dell’anno per il mercato dell’arte italiano. Passando dal 22% al 5%, l’aliquota per la compravendita di beni artistici compete ora con quelle applicate in Francia e Germania, spingendo la competitività del sistema dell’arte nazionale sulla scena internazionale. Con effetti immediati – già apprezzabili nelle fiere tenutesi nella seconda metà dell’anno – e buone prospettive per il futuro.
MIGLIOR PRESIDENTE - Andrea Cancellato
È Andrea Cancellato il miglior presidente del 2025 perché incarna una figura di leadership culturale capace di coniugare visione, competenza progettuale e profonda responsabilità pubblica. Il presidente di Federculture è anche alla guida dell’ADI Design Museum – Compasso d’Oro di Milano, che ha seguito fin dalla sua realizzazione come Project Manager. È con la giacca di Federculture però che ha seguito, specie quest’anno, le partite più rilevanti e urgenti per il corretto funzionamento del settore.

CITTÀ PICCOLA DELL’ANNO - Piancastagnaio (Siena)
Piancastagnaio è la città piccola dell’anno perché dimostra come un centro di dimensioni ridotte possa trasformare la propria storia in una risorsa attiva per il presente. Nato come villaggio agricolo alle pendici del Monte Amiata e cresciuto attraversando secoli di stratificazioni politiche e culturali, il paese ha saputo conservare la propria identità aprendosi all’arte contemporanea. La Rocca Aldobrandesca, simbolo della sua storia medievale, diventa oggi un luogo di sperimentazione culturale grazie a iniziative come il primo bando toscano dedicato esclusivamente a curatori under 35. Infatti, con il progetto “Osservatorio Mormorii”, Piancastagnaio si afferma come laboratorio culturale aperto, capace di attrarre professionalità di livello nazionale e artisti di rilievo internazionale, dimostrando che la cultura non è una questione di scala, ma di visione.

MIGLIOR STILISTA – Matthieu Blazy
Nato nel 1984, cresciuto a Parigi, allevato da un padre esperto d’arte e una madre studiosa di storia, divertitosi tra una casa d’aste e l’altra. Matthieu Blazy è lo stilista che, più di altri, ha plasmato la moda nel 2025. Complice il suo nuovo ruolo di direttore creativo di Chanel, la maison a cui tutti, prima o poi, ambiscono per la storia che vanta e il fascino che esercita. Il debutto durante la settimana della moda parigina ha dimostrato che la moda sa rigenerarsi, che il passato può essere un’ispirazione e non un limite, che gli abiti sanno ancora far sognare se fatti nel modo giusto. “À la Blazy”, appunto.

MIGLIOR STILISTA EMERGENTE – Soshi Otsuki
Soshi Otsuki ha vinto il LVMH Prize 2025, prestigioso premio dell’omonimo gruppo del lusso che aiuta i brand indipendente ad emergere in un settore complesso come quello della moda. Ad affascinare delle collezioni dello stilista giapponese, nato a Chiba (Giappone) nel 1990, è il richiamo all’eleganza dell’abbigliamento firmato Giorgio Armani. Non era il suo riferimento quando ha iniziato a scalare le vette del sistema, partendo dal Bunka Fashion College per poi finire a Firenze, dove sarà Guest Designer di Pitti Uomo a gennaio 2026, ma adesso è un grande fan dello stilista italiano. Confermando di essere il miglior emergente dell’anno.

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