Il meglio della Musica nel 2025. Best of dei migliori album, concerti e festival dell’anno secondo Artribune

Tutto il meglio dell'anno che sta per finire tra uscite discografiche, concerti, festival, eventi e format. Le nostre scelte, da Gigi D’Agostino agli Oasis, passando per Oneohtrix Point Never

Com’è stato il 2025 della musica? Il nostro best of ripercorre l’anno in chiusura premiando le migliori uscite di album, i festival più riusciti, le produzioni live meglio organizzate, i concerti più emozionanti e gli eventi che non si sono rivelati meteore, ma strutturati e con una visione lungimirante. Eccolo in 10 punti.

Miglior notizia: rilancio del Polo musicale senese

Accademia Musicale Chigiana Foto di Roberto Testi
Accademia Musicale Chigiana Foto di Roberto Testi

Il 2025 è stato l’anno del rilancio formale del Polo musicale senese, il progetto di cooperazione nel campo dell’alta formazione musicale. A febbraio, è stata firmata una nuova convenzione che rinnovava e rafforzava l’accordo di cooperazione tra i partner storici: l’Accademia Musicale Chigiana, il Conservatorio “Rinaldo Franci” e Siena Jazz. La novità più rilevante è stata l’adesione dell’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino al Polo Musicale Senese, che si è aggiunta agli enti fondatori e ai partner istituzionali (Comune di Siena e Fondazione Monte dei Paschi di Siena). Un’inclusione che ha integrato ulteriormente le attività musicali anche nel contesto del patrimonio ecclesiastico e culturale della città. Nel corso dell’anno poi, la sinergia tra le istituzioni si è concretizzata in importanti iniziative formative e produzioni artistiche congiunte: il festival estivo dell’Accademia Chigiana, per esempio, ha visto la partecipazione congiunta di allievi e docenti delle diverse istituzioni del Polo. Mentre il Siena Jazz International Summer Workshop ha dimostrato la capacità del Polo di attrarre nomi di rilievo internazionale, ospitando eventi di alto profilo come il concerto del duo Paolo Fresu e Omar Sosa in Piazza del Campo. Le istituzioni del Polo sono state, infine, protagoniste di iniziative legate al riconoscimento di Valdichiana 2025 Capitale Toscana della Cultura, estendendo la loro influenza oltre i confini della città di Siena.

Miglior Album: “Tranquilizer” di Oneohtrix Point Never

Tranquilizer - Oneohtrix Point Never - Cover Album
Tranquilizer – Oneohtrix Point Never – Cover Album

Musicalmente parlando, il 2025 è stato un anno ricco di belle sorprese, tra grandi ritorni (Pulp, Stereolab, I Cani) e produzioni dirompenti al limite dell’avanguardia (Lux di Rosalía, l’omonimo debutto dei Los Thuthanaka, e Hexed! di aya). Noi ne abbiamo scelta una che arriva in chiusura, quasi come un buon auspicio per l’imminente 2026. Stiamo parlando di Tranquilizer di Oneohtrix Point Never che, già dal titolo, invita a perdersi in un ascolto riflessivo in cui poter essere presenti a se stessi attraverso la contemplazione di ciò che scorre attorno. Pubblicato lo scorso 21 novembre, sotto la fedelissima Warp Records, il disco compare dopo due anni dal precedente Again, prendendone stilisticamente le distanze. Ciò a cui il producer statunitense – all’anagrafe Daniel Lopatin – dà vita è un’opera liquida e liminale da esplorare con tuffi e nuotate tra paesaggi sonori immaginifici ed echi lontane dal sapore psichedelico. Un album prezioso che afferma ancora una volta un virtuosismo unico, capace di sterzare dalle atmosfere vaporwave dell’opening track, For Residue, alla New Age (Storm Show), passando per l’accenno di jazz in Modern Lust e i suoni sincopati di D.I.S.: una commistione di stratificazioni sonore intrise di quelle riconoscibilissime atmosfere onirico/galleggianti che portano alla mente autori del calibro di Takashi Kokubo, Boards of Canada, e Caterina Barbieri. Da ascoltare e riascoltare almeno fino al I gennaio. (Valerio Veneruso)

Miglior Festival: Kappa FuturFestival di Torino

Kappa futur festival, Solar stage. Photo Claudi Giraud
Kappa FuturFestival, Solar stage. Photo Claudia Giraud

Premiamo il Kappa FuturFestival di Torino perché è il più grande festival di musica elettronica open air d’Italia e lo ha dimostrato anche la scorsa estate con un’edizione in crescita. Sia per la qualità della musica sia per l’organizzazione. In tre giorni, da mezzogiorno a mezzanotte, oltre 100 artisti internazionali si sono esibiti sui 6 palchi di archeologia industriale al Parco Dora (uno in più dell’anno scorso) radunando oltre 120mila persone provenienti da 150 nazioni del mondo. Ma è solo l’aspetto più evidente di una generale attenzione – da parte dell’organizzazione Movement – per il dettaglio e per la cultura in generale che si è respirato in ogni angolo. Tutto a beneficio del popolo della techno, che negli anni è cresciuto di età (media 25-26 e oltre), raffinandosi e diventando più esigente. Che siano aspetti tecnici, logistica, sicurezza e allestimenti, tutto è stato estremamente curato. Recentemente ha anche debuttato sul grande schermo in occasione del Torino Film Festival con il cortometraggio FuturFestival – L’Arca del Dora, in concorso nella selezione Short Documentary. Diretto da Eleonora Danco e Marco Tecce e nato da un’idea di Alì Toscani e la stessa Danco, il corto fa entrare nel vortice sensoriale del KFF al Parco Dora, un luogo dove musica, architettura e persone si trasformano in un’unica narrazione.

Miglior Rassegna Classica: Trame Sonore di Mantova

Trame sonore, Mantova. Bostridge e Lonquich al Teatro Bibiena. Photo Stefano Bottesi per Trame Sonore
Trame sonore, Mantova. Bostridge e Lonquich al Teatro Bibiena. Photo Stefano Bottesi per Trame Sonore

Anche l’edizione 2025 del festival Trame Sonore, svoltasi a Mantova dal 29 maggio al 2 giugno, ha entusiasmato un folto pubblico di appassionati della musica da camera, deliziati innanzitutto dal livello esaltante delle esecuzioni, ma anche dall’approccio informale della rassegna e dalla bellezza degli spazi in cui si tengono i concerti. Se tra i tanti eventi dovessimo sceglierne uno solo, la scelta cadrebbe su uno dei concerti del tenore inglese Ian Bostridge, quello in cui, ottimamente accompagnato da Elisa La Marca alla tiorba e al liuto, ha cantato (e recitato con la sua mimica trascinante) Dowland e Monteverdi, concludendo con un brano meraviglioso, che da noi non si ascolta spesso, Incassum, Lesbia di Henry Purcell. Sarà che eravamo seduti proprio di fronte a Bostridge, ed eravamo concentratissimi, così come concentrato e silenzioso era tutto il pubblico presente; ma come poche altre volte la musica ci è ‘arrivata’, producendo un piacere quasi eccessivo, tale da sconfinare in un lieve malessere fisico (esisterà la sindrome di Purcell? O di Bostridge?). (Fabrizio Federici)

Miglior format: Berlin Atonal a Berlino

Atonal Berlino, Frankie Casillo
Atonal Berlino, Frankie Casillo

L’evoluzione, nell’agosto 2025, della storica rassegna di musica elettronica sperimentale e arti digitali Berlin Atonal in biennale della musica elettronica sperimentale è stata la conferma del suo approccio più culturale e meno musicale ai festival. Lo ha dimostrato non solo attraverso questa certificazione ufficiale, ma  presentando anche un programma di cinque giorni con nuove commissioni, anteprime, installazioni e serate nel club. E soprattutto nel nuovo format espositivo Third Surface, che è arrivato dopo le precedenti Metabolic Rift e Universal Metabolism. Ha funzionato come una mostra ibrida, con una scenografia da post-club, ispirata ai locali notturni di Weimar: spazi in cui il trauma della guerra e l’ombra del fascismo si scontravano con il desiderio di riunirsi, parlare e rimanere svegli. In questa ambientazione spoglia, con poche sedie attorno a un tavolo, che mettevano in primo piano l’interazione sociale e l’improvvisazione, hanno preso vita le performance, i suoni, le immagini in movimento, le sculture e le opere.

Miglior concerto italiano: Gigi D’Agostino all’Inalpi Arena di Torino

Il concerto di Gigi Dagostino all'Inalpi Arena di Torino. Photo Claudia Giraud
Il concerto di Gigi D’Agostino all’Inalpi Arena di Torino. Photo Claudia Giraud

Il grande ritorno live di Gigi D’Agostino nella sua Torino ha aperto la stagione dei concerti in città in modo esplosivo. Con suoni e visual a tono di musica e immagine, ma soprattutto con le emozioni: per 180 minuti consecutivi ha creato un filo diretto molto forte fra l’artista e il suo affezionatissimo pubblico. Un pubblico transgenerazionale, felice di tornare ad ascoltare e ballare (o di scoprire per la prima volta) quelle atmosfere, a tratti nostalgiche, delle serate Anni ‘90 alla discoteca Ultimo Impero di Airasca (To), rappresentative di una fortunata stagione musicale costellata da altri grandi nomi della scena come DJ Prezioso, Franchino, Marvin, e Claudio Coccoluto. In quella che si è rivelata una vera e propria festa in onore di D’Agostino, non sono potuti mancare i suoi brani più celebri: da L’Amour Toujours (filo conduttore di tutta la serata) a In My Mind, fino un’incredibile versione sincopata di Bla Bla Bla. Anche un inaspettato viaggio cinematografico all’insegna di colonne sonore, tratte da film quali Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (di morriconiana memoria), L’ultimo dei Mohicani, e I Pirati dei Caraibi.

Miglior concerto internazionale: Nicholas Jarr e Al Sethi a C2C Festival di Torino

Nicholas Jarr e Ali Sethi, C2C Torino. Photo Claudia Giraud
Nicholas Jarr e Ali Sethi, C2C Torino. Photo Claudia Giraud

L’esibizione del cantante e scrittore di origine pakistana Ali Sethi, sul palco al Lingotto Fiere di Torino di C2C Festival, insieme al produttore cileno di musica elettronica Nicholas Jarr, è stata un crescendo di emozioni che ha convinto soprattutto alla fine. In particolare con l’ultimo pezzo in scaletta, Yakjehti Mein, pubblicato nel 2021 in solidarietà al popolo palestinese, a dimostrazione di una tragedia che si trascina da decenni. E non da ora. Dalla collaborazione dei due musicisti è nato l’album Intiha, pubblicato nel giugno 2021, per buona parte suonato la sera del 31 ottobre a C2C. Sethi ha cantato il ghazal, questa antica forma poetica con radici nel mondo arabo, in urdu, che è la lingua ufficiale del Pakistan e dell’India, con un vocabolario influenzato da persiano, arabo e turco. Intrecciando le parole dei mistici sufi con i paesaggi sonori sospesi di Jaar, Sethi ha dato corpo all’atmosfera ultraterrena del produttore con intensità e coinvolgimento emotivo che non poteva non essere premiato in questa classifica.

Miglior produzione live: Vox Marmoris a Carrara

Vox Marmoris. Photo Claudia Giraud
Vox Marmoris. Photo Claudia Giraud

Un deposito di marmo e una cava alle sue spalle. È il set dove è andata in scena lo scorso luglio l’ottava edizione di Vox Marmoris, l’evento di musica elettronica che “dà voce” al marmo di Carrara, sincronizzando i suoni alla luce delle proiezioni sui blocchi di marmo e sulle montagne circostanti. Dal 2024 è diventato ufficialmente un festival aggiungendo una serata al format della one night shot, mentre quest’anno ha accentuato il tema “arte”: si è svolta in concomitanza con il White Carrara, la storica manifestazione che lega design e marmo, trasformando la città in un polo di cultura e musica. Così, premiamo la capacità organizzativa di questo boutique festival indipendente (l’anno scorso in due giorni aveva radunato 5mila persone da tutta Europa), attento alla ricerca, all’esperienza e al territorio che ha attirato l’attenzione di un partner tecnico importante come AlphaTheta (Pioneer DJ) che ha contribuito all’ideazione di due format culturali al suo interno.

Miglior evento: Biennale Musica a Venezia

Aleksi Perala. Photo Claudia Giraud
Aleksi Perala. Photo Claudia Giraud

Premiamo il Festival Internazionale di Musica Contemporanea perché quest’anno ha avuto  le sale esaurite per la folta partecipazione di pubblico, soprattutto giovane, attratto dalla svolta clubbing della storica rassegna abituata a frequentare una platea più matura, legata a sonorità classiche contemporanee. Svolta che non si è rivelata fortunatamente una meteora, ma ha confermato una tendenza già emersa nelle quattro edizioni della Biennale Musica dirette da Lucia Ronchetti. E che quest’anno, con la prima edizione diretta da Caterina Barbieri, ha dato spazio a molta elettronica, nelle sue varie sfaccettature che vanno dall’elettronica d’ascolto al clubbing più godibile. Ma anche a tanti altri aspetti della musica contemporanea: dalle sperimentazioni vocali di Meredith Monk al dialogo con la tradizione (Graindelavoix), a nuove forme di cantautorato (Mabe Fratti).

Miglior campagna moda a tema musicale: La reunion degli Oasis nello spot Adidas

Liam and Noel Gallagher of Oasis performing in San Diego on September 18, 2005, ph Will Fresch, fonte Wikimedia
Liam and Noel Gallagher of Oasis performing in San Diego on September 18, 2005, ph Will Fresch, fonte Wikimedia

Oltre a essere la notizia dell’anno, la reunion degli Oasis ha anche dato vita a una campagna pubblicitaria per Adidas che, in un certo senso l’ha anticipata: la loro prima apparizione pubblica dopo l’annuncio del tour-reunion è avvenuta, infatti, davanti all’obiettivo del noto marchio sportivo, non sotto i riflettori di uno stadio. Liam e Noel Gallagher, protagonisti di uno dei ritorni più attesi nella storia recente della musica britannica, hanno posato fianco a fianco per una nuova capsule collection del brand che ha unito moda, cultura pop e memoria collettiva: Oasis Live ’25 x Adidas Originals, una celebrazione dell’estetica degli Anni ‘90, di quelli che hanno visto il Britpop dominare le classifiche, reinterpretata con un linguaggio visivo moderno. Il tutto comunicato da uno spot di tre minuti, trasmesso in anteprima su Channel 4 nel Regno Unito e poi rilanciato sui social, che alternava immagini d’archivio di concerti epici degli Oasis a nuove riprese in stile cinematografico che esaltava due simboli del Regno Unito: il marchio tedesco con radici britanniche nello streetwear e la band che ha segnato un’epoca.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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