Varsavia sta diventando una straordinaria città green. Intanto il Palazzo della Cultura compie settant’anni
La capitale della Polonia, senza smentire la sua identità contemporanea, caratterizzata da uno skyline fatto di nuovi grattacieli, sta puntando su uno sviluppo sostenibile, per trasformare il centro città in uno spazio verde accogliente per turisti e cittadini

La vista dalla terrazza panoramica al trentesimo piano del Palazzo della Cultura e della Scienza, l’edificio di eredità staliniana inaugurato nel 1955 che continua ad essere il simbolo di Varsavia, permette di osservare i lavori in corso per trasformare il centro della capitale polacca in uno spazio verde, punto d’incontro per residenti e turisti.
L’area sud della Central Square o Parade Square (dove si svolgevano le parate di regime) finora occupata prevalentemente da parcheggi, si sta trasformando in uno spazio adatto al relax, con nuove piantumazioni, prati verdi, sedie a sdraio e panchine. Una volta completata la risistemazione verde, per la sua ubicazione al centro della metropoli, fra la Città Vecchia a nord e l’area meridionale, caratterizzata dalla presenza di molti parchi storici, la Central Square vedrà valorizzata la sua vocazione ad essere il meeting point cittadino. Warszawa Centralna, la trafficata stazione centrale si trova appena a lato, mentre a nord del Palazzo della Cultura, che molti abitanti di Varsavia continuano a chiamare “il Mostro”, si è ormai insediata la City con i numerosi grattacieli, fra cui il Building Zlota 44 (192 metri di altezza) di David Libeskind e la Varso Tower che con i suoi 310 metri (guglia compresa) è il più alto edificio della Polonia e dell’Unione Europea.
Uno sguardo dall’alto per scoprire i cambiamenti di Varsavia
L’area della piazza fra il grattacielo staliniano e il nuovo Museo di Arte Moderna inaugurato lo scorso ottobre non è la sola area ad essere sottoposta a interventi di riqualificazione. Nei mesi scorsi è stato annunciato il vincitore del progetto di risistemazione verde dello Świętokrzyski Park. Lo Studio Widoki Łukasz Stępnik si occuperà dello spazio nella grande piazza centrale, delimitato dalle vie Świętokrzyska e Marszałkowska, due grandi assi di scorrimento dove si incrociano anche le linee di metro che servono il Museo di Arte Moderna.






Dall’alto dei 114 metri di altezza della terrazza panoramica del Palazzo della Cultura è possibile osservare anche la piantumazione di migliaia di alberi e la costruzione di isole verdi sull’asse di Ulica Chmielna e vie adiacenti. Una zona completamente urbanizzata e in precedenza priva di verde pubblico. Ad un isolato di distanza, in direzione nord, si scorge invece l’ampio polmone verde del Parco Sassone, il più antico parco pubblico della città, aperto nella prima metà del Settecento. I giardini prendono il nome dall’omonimo palazzo risalente al periodo dei re della dinastia Sassone andato distrutto durante la Seconda Guerra mondiale.
La ricostruzione del Palazzo Sassone, un progetto che fa discutere
Il Palac Saski, le cui origini risalgono al 1666, venne fatto saltare dai tedeschi come rappresaglia dopo l’insurrezione di Varsavia nel 1944. Rimane solo un frammento del portico di ingresso dove è stata collocata la Tomba del Milite Ignoto. I tendoni informativi posti all’ingresso del parco, sul lato della grande piazza Pilsudskiego, proteggono gli scavi archeologici connessi all’annunciata ricostruzione del Palazzo Sassone a partire dal 2026. Un progetto da circa 600 milioni di euro sulla cui opportunità è ancora aperto un acceso dibattito, sia in ambito politico che fra la cittadinanza.
Tutta la parte meridionale del centro cittadino, compresa fra la cosiddetta Strada Reale, che collegava il Palazzo Reale a nord con il Palazzo Wilanów, la Versailles polacca, residenza estiva voluta dal re Jan III Sobieski, a sud e la Vistola è un susseguirsi di aree verdi. Si tratta dei parchi storici della città che complessivamente vanta circa 80 aree verdi pari al 25% della superficie cittadina (517 chilometri quadrati, oltre il doppio di Milano).


I parchi storici di Varsavia, tesori che meritano di essere visitati
Il primo spazio verde che si incontra arrivando dal centro è il Parco Ujazdowski realizzato fra il 1893 e il 1896 come area paesaggistica per il nuovo quartiere che si stava sviluppando a cavallo dei due secoli. All’inizio degli anni Duemila, il parco è stato restaurato ed è tornato all’originale splendore, con bacini d’acqua, cascate e canali inseriti in un contesto verde caratterizzato da molte rare specie arboree. “Il Comune di Varsavia si occupa dei parchi del Centro e delle aree Mokotów e Praga, assicurando tutela storica e accessibilità, mentre le aree verdi più periferiche sono gestire dalle varie circoscrizioni amministrative” spiega Monika Golębiewska-Kozakiewicz, direttore del Dipartimento del Verde, non nascondendo le sfide che il cambiamento climatico propone – ad esempio nella scelta delle specie da piantare – a chi si occupa di verde pubblico.
Il Parco Lazienki: musica e arte nel cuore verde della Capitale Polacca
Quasi in continuità troviamo il Lazienki, il parco più grande (quasi 80 ettari) e famoso di Varsavia. È il cosiddetto parco dei Bagni Reali, perché qui il re Stanislao August Poniatowski volle stabilire la sua residenza estiva, con un padiglione dedicato alle abluzioni. I lavori vennero affidati a un gruppo di architetti, fra i quali l’italiano Domenico Merlini, mentre fra gli artisti che contribuirono alle decorazioni dei palazzi, va ricordato il pittore Marcello Bocciarelli. L’area verde è vastissima, molto frequentata da cittadini e turisti. Dal giardino posto all’ingresso al centro del quale troneggia la statua di Fryderyk Chopin si scende verso la parte bassa ricca di palazzi, ville, statue, laghi e capricci architettonici. Nella Vecchia Orangerie si può osservare il Teatro Reale, una delle poche strutture di questo genere risalenti al XVIII secolo ancora esistenti in Europa. Il resto dello spazio è dedicato alla Royal Sculture Gallery, un’interessante carrellata della scultura polacca dall’inizio dell’Ottocento alla metà del Novecento. Come ogni anno, le domeniche mattina d’estate lo spazio attorno alla statua di Chopin ospita i concerti gratuiti con pianisti di fama internazionale che interpretano le musiche del compositore polacco.






Il Progetto Vistola per valorizzare il fiume di Varsavia
La Vistola attraversa la capitale polacca da sud a nord e con le sue rive rappresenta una grande area verde percorribile a piedi o in bicicletta (complessivamente la città vanta una rete di 820 chilometri di piste ciclabili). Ci sono 11 ponti (2 ferroviari) che attraversano il grande fiume collegando il Centro con il quartiere Praga, sulla sponda orientale. Un nuovo ponte verrà inaugurato ad agosto e da pochi mesi è stata aperta la prima passerella pedonale e ciclabile che è diventata uno dei punti più apprezzati per scattare foto all’ormai futuristico skyline della città.




A questo si devono aggiungere 5 traghetti gratuiti che permettono di spostarsi da una riva all’altra e di usufruire delle 9 spiagge naturali di sabbia finissima attrezzate dal comune con sdraio e giochi gratuiti. La più famosa è la spiaggia Poniatówka dove sono noleggiabili attrezzature sportive ed è presente un bar con terrazza. “Nel 2015 è stata premiata come la migliore spiaggia cittadina in Europa” sottolinea Jan Piotrowski, responsabile del Progetto Vistola gestito dal Comune di Varsavia. Sul fiume è anche attivo un servizio di navigazione turistica su barche d’epoca che ricordano l’antica tradizione di navigazione sulla Vistola. Un tempo era l’autostrada naturale per trasportare merci da Cracovia fino a Danzica e al Baltico, passando per Varsavia. Un’attività, anche in questo caso, soggetta ai cambianti climatici: “la Vistola è un fiume la cui portata non è regolata artificialmente e nel 2024 abbiamo registrato il livello dell’acqua più basso da 200 anni a questa parte, solo 21 centimetri” racconta Jan Piotrowski con una nota di preoccupazione. Quest’anno la situazione è decisamente migliore e la Vistola si conferma uno dei polmoni verdi più apprezzati della città.
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Dario Bragaglia
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