L’Arena Garibaldi di Pisa: storia, architettura, urbanistica dietro a un emblema dello sport in Toscana
Per il terzo appuntamento con i grandi luoghi dello sport italiano andiamo a Pisa, ripercorrendo le tappe storiche dell’antico Stadio di Pisa, fondato nel 1807, e sulle novità che lo aspettano nel futuro

Lo Stadio Arena Garibaldi – Romeo Anconetani rappresenta molto più di un semplice impianto sportivo: è un simbolo identitario per la città di Pisa e per generazioni di tifosi nerazzurri. Situato in una posizione unica, a pochi passi dalla celebre Torre Pendente, lo stadio incarna un legame profondo tra sport, storia e cultura locale e rappresenta una delle strutture più iconiche della Toscana.
Oltre due secoli di storia dello Stadio Arena Garibaldi – Romeo Anconetani di Pisa
L’Arena Garibaldi di Pisa nacque nel 1807 come Arena Federighi, destinata a spettacoli e corse di cavalli. Nel 1882 fu dedicata a Giuseppe Garibaldi, assumendo il nome attuale. Nel 1919 il Pisa Sporting Club acquistò un terreno e lo trasformò in un campo da calcio, dove si giocò la prima partita ufficiale il 4 maggio contro – manco a dirlo – l’US Livorno (vittoria per 5-1). Inizialmente privo di strutture, tra il 1929 e il 1931 fu arricchito con le prime tribune, inclusa una coperta progettata da Federigo Severini, portando la capienza a circa 7.000 posti. In quegli anni l’Arena Garibaldi fu ampliata con strutture in cemento armato, dotata di coperture metalliche per le tribune e di una pista di atletica.
Lo stadio fu inaugurato ufficialmente l’8 novembre 1931 con il nome di “Campo del Littorio“, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena. La sua architettura riflette le caratteristiche tipiche degli impianti del primo Novecento: forma compatta, tribune vicine al campo e assenza di barriere visive tra spettatori e terreno di gioco. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Arena Garibaldi fu usata come ospedale da campo dagli alleati. Tra il 1947 e il 1949, ospitò il Gioco del Ponte. Negli Anni ’60 e ’70 fu ampliata con la costruzione delle curve, ma alcune strutture furono ricostruite a causa di crolli avvenuti tra il 1967 e il 1968. Negli Anni ’80 ci fu un’imponente ristrutturazione per la Serie A, con nuove strutture e la demolizione di alcune coperture, raggiungendo una capienza di 25.000 posti, poi ridotti a 10.000 per motivi di sicurezza.
Nel 2001 l’Arena Garibaldi fu intitolata anche a Romeo Anconetani, storico presidente del Pisa Calcio, e la gradinata venne dedicata a Gianluca Signorini, celebre capitano della squadra.

L’Architettura dello Stadio Arena Garibaldi – Romeo Anconetani tra storia e innovazione
Lo Stadio Arena Garibaldi, casa storica del Pisa Sporting Club, ha subito diverse ristrutturazioni per migliorare sicurezza, agibilità e servizi, pur con vincoli strutturali dovuti alla sua posizione centrale e valore storico. Negli Anni ’30 fu ampliato con tribune in cemento e una pista d’atletica. Nel 2000 furono aggiornati impianti, spogliatoi e sicurezza, mentre nel 2001 venne intitolato a Romeo Anconetani. Tra il 2020 e il 2024, importanti lavori hanno riguardato la ristrutturazione della Curva Nord, l’adeguamento delle tribune, l’installazione di tornelli elettronici e il rifacimento del campo. Nel 2024 lo stadio ha assunto il nome commerciale Cetilar Arena, con l’intenzione di preservare la struttura storica integrandola con una visione moderna e sostenibile.
Il Quartiere Porta Lucca di Pisa
Lo Stadio si trova nel quartiere Porta a Lucca, a nord di Pisa, un’area storica che prende il nome dall’omonima porta medievale. Il quartiere è un mix di edifici residenziali, istituzioni militari e spazi pubblici, ospitante anche il Centro Addestramento Paracadutisti e il Centro Universitario Sportivo. La posizione centrale dello stadio ha sollevato dubbi sulla sua adeguatezza per le esigenze moderne, con proposte di un nuovo impianto mai realizzate. Nel frattempo, si è lavorato alla riqualificazione dell’Arena Garibaldi per migliorarne funzionalità e integrazione urbana. Porta a Lucca è dunque una zona storica e dinamica, importante per lo sport e la cultura cittadina.
Qualche aneddoto sullo Stadio Arena Garibaldi – Romeo Anconetani
Il 4 maggio 1919 lo Stadio fu inaugurato con una partita vinta 5-1 dal Pisa contro il Livorno, dando inizio alla storia calcistica dell’impianto e alla rivalità tra le due squadre.
Nel 1931, durante l’inaugurazione della nuova tribuna coperta del “Campo del Littorio“, ospitò il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena. In quell’occasione il Pisa disputò un’amichevole contro l’Empoli, vincendo 3-1. Nel 1985, Pisa e Atalanta si sfidarono in una partita spettacolare finita 6-4 per Pisa, una delle più ricche di gol nella storia dell’Arena Garibaldi e ancora ricordata con entusiasmo dai tifosi.

Il Progetto Nuovo Romeo Anconetani
Prosegue a pieno ritmo il piano di riqualificazione dello Stadio Arena Garibaldi – Romeo Anconetani, con l’obiettivo di adeguare l’impianto agli standard richiesti dalla Serie A e restituire alla città una struttura moderna, sicura e funzionale. I lavori, già avviati, riguardano sia l’ampliamento della capienza, sia importanti interventi strutturali, finanziati con fondi pubblici e investimenti della società sportiva.
Uno dei principali interventi è il passaggio dagli attuali 11.293 a 12.500 posti. Questo risultato sarà possibile grazie alla riapertura di settori precedentemente interdetti al pubblico, come la Gradinata, e alla sostituzione delle obsolete strutture della Curva Nord con nuove gradinate prefabbricate, più moderne e sicure. Il progetto non si limita a migliorare la fruibilità per i tifosi: sul fronte strutturale, sono previsti interventi fondamentali per elevare il livello dell’impianto. Tra questi si ricordano i nuovi spogliatoi, la costruzione di un nuovo tunnel di accesso al campo, l’adeguamento delle panchine e l’ampliamento degli spazi per stampa e media, e gli interventi di impermeabilizzazione. Il Comune di Pisa ha stanziato 1,3 milioni di euro per finanziare questi lavori urgenti, a cui si aggiungeranno ulteriori investimenti a carico del Pisa Sporting Club. Il cronoprogramma prevede la conclusione delle opere più rilevanti tra la fine della stagione sportiva in corso e l’inizio della prossima, in modo da garantire la piena agibilità dello stadio per il debutto in Serie A. Con questi interventi, l’Arena Garibaldi si prepara a tornare al centro della scena calcistica nazionale, offrendo non solo una cornice degna del massimo campionato, ma anche un punto di riferimento per la comunità pisana. Un progetto che guarda al futuro, ma con profonde radici nella storia sportiva della città.
Matteo De Palo
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