Celebrare la luce: per il solstizio d’estate apre un progetto speciale a Piacenza. E in Trentino inaugura una mostra tra arte e natura
Il progetto di Dario Costi e Paolo Mezzadri nasce apposta per il giorno più lungo dell'anno nella chiesa sconsacrata di Volumnia. Intanto, ad Arte Sella, apre un percorso in più tappe che mette al centro la fragilità dell'equilibrio naturale

Quale giorno migliore del solstizio d’estate per celebrare la luce, e la natura? Ed è proprio la luce, intesa come elemento compositivo ma anche come espressione di un paesaggio interiore, la protagonista della ricerca dell’architetto Dario Costi, che insieme all’artista Paolo Mezzadri entra nei grandi spazi di Volumnia nel giorno più lungo dell’anno con un progetto speciale. Si chiama La materia della luce. Piccoli oggetti per abitare il mondo la mostra che unisce le visioni di Costi e di Mezzadri nella celebrazione del solstizio d’estate. Intanto in Trentino, ad Arte Sella, il solstizio è anche l’occasione per inaugurare Lotta per l’esistenza, mostra di Marzia Migliora che si sviluppa tra Villa Strobele e Malga Costa con tre gruppi di opere.















“La Materia della Luce” da Volumnia a Piacenza
Curata da Antonello Marotta, professore di Composizione architettonica dell’Università degli Studi di Sassari, e allestita da Simona Melli con Studio MC2AA (con Antonio Villa), la mostra piacentina (che vedrà la galleria aperta l’intera notte, dalle 21.30 del 20 giugno alle 18 del 21 giugno) unisce la ricerca sulla luce di Costi a quella sui metalli di Mezzadri: i due, conosciutisi lavorando alla grande scultura urbana di Parma città d’oro, portano tra le navate e nella crociera una selezione di opere d’arte e una grande installazione, ma anche arredi modellati come pieghe di lamiera saldata.
Alla mostra, affiancata dal catalogo edito da LetteraVentidue, sarà peraltro sotteso un paesaggio sonoro di Fabio Capanni, figura chiave della scena sperimentale musicale internazionale da fine Anni Ottanta. La sua composizione in tre movimenti accompagnerà la performance di danza contemporanea di Riccardo Buscarini, fondatore di De Arte Saltandi, insieme a Eleonora Marzani.

L’intervista a Dario Costi e Paolo Mezzadri
L’interesse per la luce e gli spazi trova a Volumnia il suo palcoscenico d’onore: com’è stato lavorare qui?
Spazio e luce sono dinamiche dell’anima, abbiamo cercato di respirarne il più possibile a pieni polmoni. Con lo spazio ci siamo conosciuti da poco, sono certo che durante l’allestimento impareremo ad ascoltare angoli e altezze, la luce arriverà un po’ alla volta, più dolcemente. La materia nella forma pensata per incontrare la luce di Volumnia troverà casa nell’ombra delle navate laterali e nel bagliore del sole di giugno sotto la cupola.
Protagonista è soprattutto il metallo: come lo vedremo interpretare il giorno della luce per eccellenza?
Vedremo un metallo garbato, sottile, fragile. Vedremo angoli precisi e interpretazioni dirette, semplici, da abbracciare. Vedremo dei principi architettonici nella loro dimensione concettuale venire corrotti dalle saldature, mangiati dalla ruggine, segnati dal tempo. L’idea progettuale incontra la materia della luce
Vi era mai capitato di progettare una mostra in concomitanza con un evento astronomico?
Più che capitato, è stato sognato tante volte, mai davvero realizzato fino a ora. Il tempo arriva quando siamo in grado di viverlo e condividerlo. La luce è rito, è incontro, è vita. Aspetteremo l’alba insieme a tutti coloro che vorranno fare questa esperienza con noi, raccontandoci e conoscendoci meglio.
Come si uniscono nei vostri lavori la dimensione architettonica e artistica, e come ambedue a quella poetica?
Da alcuni anni troviamo occasione di collaborare. Abbiamo realizzato una grande scultura con la forma di Parma città d’oro, alcune istallazioni per la mostra Mare Nostrum di Delicius, affinando sempre più una sintonia fatta di attenzioni. Le nostre esperienze si uniscono con grande rispetto e con quel sano spirito di libertà creativa che alimenta un flusso costante. Il nostro – fare – insieme è una grande scoperta, un reciproco nutrimento.
Siamo l’uno un po’ parte dell’altro. l’incastro magico tra noi si salda perfettamente con la delicatezza del rispetto per le differenze. Per questo tra noi, così diversi, condividere pensieri e progetti è diventato straordinariamente naturale.

La mostra di Marzia Migliora a Borgo Valsugana
Sempre il 21 giugno, inaugura in Val di Sella la mostra personale di Marzia Migliora, in un principio di collaborazione che culminerà con la riapertura del percorso tra Malga Costa e Villa Strobele dopo la tempesta Vaia del 2018.
In Lotta per l’esistenza l’artista alessandrina prende ispirazione dal concetto di adattabilità competitiva delle specie (formulato da Darwin ne L’Origine delle Specie) sfidandone però la visione agonistica. Curato da Lorenzo Fusi, il percorso mette infatti in rilievo il mutualismo, l’interdipendenza e la co-evoluzione esplorando il rapporto tra natura, azione umana e trasformazione ecologica. Alla Malga, dei diorami di carta introducono il tema centrale della mostra, la fragilità dell’ecosistema; c’è poi una grande installazione immersiva che compone un paesaggio immaginario con creature mutanti, funghi giganti, profili montani e di ghiacciai, accompagnata dall’installazione sonora realizzata con il rumorista Marco Ciorba, che esplora i confini tra naturale e artificiale. A Villa Strobele si raccoglie infine un gruppo di opere su carta che interviene sulla storiche illustrazioni de La Domenica del Corriere cancellando la presenza umana e animale e riportando la natura a un ruolo esclusivo da protagonista.
Giulia Giaume
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