Muore a New York lo scultore Joel Shapiro: tra gli artisti più celebri d’America e rilevantissimo scultore del XX Secolo

Fin dall'inizio della sua carriera l’artista cercò di superare i vincoli del minimalismo introducendo un linguaggio intimo e psicologicamente approfondito. È soprattutto conosciuto per aver rimodellato la scultura contemporanea con forme in bronzo fuso che sfumano il confine tra astrazione e figurazione

È la Pace Gallery di New York (a cui fanno seguito le sedi sparse in tutto il mondo tra Los Angeles, Londra, Ginevra, Berlino, Seoul, Tokyo e Hong Kong) ad annunciare la morte dell’artista Joel Shapiro, avvenuta sabato 14 giugno 2025 a 83 anni. “Per oltre 30 anni, è stato un onore rappresentare Joel Shapiro e considerarlo un caro amico. Le sue prime sculture hanno ampliato le possibilità della scala, e nelle sue mature sculture figurative ha saputo incanalare le forze stesse della natura. Con inesauribile inventiva, la precarietà dell’equilibrio esprimeva energia pura, così come Joel. Mi mancherà profondamente”, ha dichiarato in un comunicato Arne Glimcher, fondatore e presidente della galleria.

 Chi era Joel Shapiro

Nato a New York nel 1941, Shapiro ha attraversato più di sei decenni di storia dell’arte trasformando il linguaggio della scultura moderna. Sin dai primi lavori alla fine degli Anni Sessanta, Shapiro ha cercato di oltrepassare i confini del minimalismo, per dare forma a opere più intime, psicologicamente approfondite e intrise di riferimenti umani. Dalle sue prime piccole sculture di case e sedie, semplici ma profondamente evocative, è arrivato a imponenti installazioni pubbliche esposte in tutto il mondo, tra cui Washington, Parigi, Amsterdam, Guangzhou e Ottawa.

L’arte di Joel Shapiro

Famoso per le sue figure geometriche sbilanciate, sospese tra astrazione e figurazione, Shapiro ha saputo sfidare continuamente i limiti di spazio, equilibrio e materia. Le sue opere, spesso realizzate in bronzo ma con l’impronta visiva del legno, sembrano talvolta sul punto di crollare e proprio in quella precarietà trovano una straordinaria forza espressiva.

I riconoscimenti internazionali di Joel Shapiro

Shapiro ha esposto nei maggiori musei internazionali, tra cui il Whitney Museum e il MoMA di New York, il Musée d’Orsay di Parigi, la Tate di Londra, lo Stedelijk di Amsterdam, il Centre Pompidou, la Moderna Museet di Stoccolma e molti altri. In Italia è stato ammirato anche al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Tra le sue opere pubbliche più note figurano i lavori per il Museo dell’Olocausto di Washington e per il consolato americano a Guangzhou, in Cina. Accademico stimato, è stato membro dell’American Academy of Arts and Letters dal 1998 e nel 2005 è stato insignito del titolo di Chevalier des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese. Negli ultimi anni, il suo lavoro aveva preso una direzione ancora più sperimentale e istintiva, scomponendo le forme in strutture assemblate, sospese, cariche di colore e movimento. “L’arte è un momento di rapimento, di realizzazione”, diceva Shapiro.

Redazione

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