Inaugura la prima grande retrospettiva di Anselm Kiefer in Cina. Ma l’artista la rinnega: e giù polemiche

L’artista tedesco non ha riconosciuto la mostra e ha già fatto sapere che non sarà presente. Nel frattempo ha chiesto l’annullamento del progetto e ha diffuso un comunicato alla stampa internazionale per chiarire la sua posizione

Questa mostra non s’ha da fare. A parlare è Anselm Kiefer, tra i più importanti artisti viventi, che così reagisce alla notizia della sua prima grande retrospettiva in Cina. Non è infatti, anche se sembrerebbe il contrario, una bella notizia, dal momento che l’artista non è stato interpellato nel processo di produzione della mostra, né è stata chiesta una sua autorizzazione in merito. Tutto senza di lui, insomma. L’esposizione, che inaugura sabato il 19 novembre, si svolge alla Central Academy of Fine Arts di Pechino, insieme alla Academy of Arts and Design della Tsinghua University, al Yi Ming Oriental Culture Media e la Baijiahu International Cultural Investment Group. Insomma un vero e proprio network di istituzioni coinvolte tutte impegnate in una mostra che l’artista stesso non riconosce e alla cui inaugurazione non parteciperà.

UNA MOSTRA, MA SENZA KIEFER
Ma l’iniziativa non è del tutto cinese, per chi volesse già derubricare il tutto nel calderone dell’intransigenza, dell’incomunicabilità o dei misunderstanding. E forse è questo ha fatto maggiormente arrabbiare il maestro. Alla mostra partecipano infatti il Bell Art Center di Amburgo, in Germania, e la curatrice, sempre tedesca, Beate Riefenscheid, tra le fila del Ludwig Museum, che avrebbe avuto certamente gioco facile a dialogare con l’artista. 87 saranno le opere in mostra, tra quadri, sculture, installazioni, fotografie create a partire dagli anni ’80, ma tanta amarezza. “Nel corso della mia carriera“, ha scritto l’artista di origine tedesca in un comunicato che ha fatto circolare alla stampa internazionale, “sono stato sempre coinvolto in tutte le mie grandi mostre di carattere internazionale, ed è una questione di profondo rammarico e frustrazione che gli organizzatori della mia prima mostra in Cina abbiano pensato di escludermi da questo processo. Sembrerebbe inoltre che abbiano travisato la mia posizione lasciando intendere che sto approvando questo progetto, cosa che non sto facendo e ho scritto loro per rendere la mia posizione chiara e per chiedere che la mostra venga annullata. Il pubblico cinese è molto importante per me e mi auguro vivamente di poter sviluppare in futuro un grande progetto in Cina”.

http://museum.cafa.com.cn/

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Redazione

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