Van Gogh, Cézanne, Kandinsky, Picasso. Il Detroit Institute of Art “parcheggia” i suoi capolavori per sei mesi al Palazzo Ducale di Genova: ve li facciamo vedere in anteprima

I più informati, o i dietrologi tendenti alla fantascienza, potrebbero leggere l’iniziativa in chiave politica. Molti sanno che la città di Detroit si è trovata in una crisi economica che l’ha portata sull’orlo del fallimento; e molti sanno anche che fra le misure per arginare il default, si è parlato lungamente anche di mettere in […]

I più informati, o i dietrologi tendenti alla fantascienza, potrebbero leggere l’iniziativa in chiave politica. Molti sanno che la città di Detroit si è trovata in una crisi economica che l’ha portata sull’orlo del fallimento; e molti sanno anche che fra le misure per arginare il default, si è parlato lungamente anche di mettere in vendita la straordinaria collezione d’arte del Detroit Institute of Arts, che Christie’s aveva valutato tra i 454 e i 900 milioni di dollari. Che fare dunque, per evitare la tentazione di far cassa con l’arte?
Intanto, togliamola di mezzo: e mandiamola in tournée per mezzo mondo, lontana dalle grinfie di amministratori disperati e di creditori affamati. E uno dei “ricoveri” – per un bel periodo, 200 giorni, dal 25 settembre fino al 10 aprile 2016 – lo offrono ora le splendide sale di Palazzo Ducale, a Genova, dove arriva una selezione di 52 capolavori, “dall’Impressionismo a Van Gogh e Cézanne, dall’Ecole de Paris alle avanguardie storiche, dalle spinte verso l’astrattismo di Kandinsky sino alla eccezionale parabola artistica di Picasso”. Una mostra che si candida ad essere il successo assoluto dell’inverno: Artribune è riuscita a infilarsi dietro le quinte, eccovi un bel po’ di immagini in superanteprima…

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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