Precariamente vitale. Questo è lo stato dell’arte all’inizio del terzo millennio? A Roma ne parlano Bice Curiger e Bartolomeo Pietromarchi

Costruire un percorso di idee esplorando temi di attualità nei tempi di transizione che viviamo, analizzandoli in una prospettiva storico-comparativa cercando di focalizzare un eventuale cambio d’epoca. È questo l’obbiettivo di Discorsi d’attualità, ciclo di appuntamenti organizzati dall’Istituto Svizzero di Roma e curati dal direttore Christoph Riedweg, che spaziano dall’arte e l’architettura alla filosofia teoretica […]

Costruire un percorso di idee esplorando temi di attualità nei tempi di transizione che viviamo, analizzandoli in una prospettiva storico-comparativa cercando di focalizzare un eventuale cambio d’epoca. È questo l’obbiettivo di Discorsi d’attualità, ciclo di appuntamenti organizzati dall’Istituto Svizzero di Roma e curati dal direttore Christoph Riedweg, che spaziano dall’arte e l’architettura alla filosofia teoretica e politica, dalla storia e l’urbanistica sino alla finanza e alla ricerca e alla sostenibilità. Per mettere a confronto, grazie ai due ospiti invitati, il pensiero e la ricerca italiana e quella svizzera o internazionale.
E il primo appuntamento ha un titolo stimolante quanto inquietante: Arte come manifesto del precariamente vitale. A parlarne – moderati da Ester Coen – due protagonisti assoluti della scena contemporanea, Bice Curiger, curatore della Kunsthaus di Zurigo e direttore dell’ultima Biennale d’Arte, e Bartolomeo Pietromarchi, direttore del Macro di Roma. Secondo appuntamento già programmato per mercoledì 29 febbraio: Maurizio Ferraris dell’Università degli Studi di Torino si confronterà con Emil Angehrn dell’Università di Basilea su Ontologia d’attualità.

Mercoledì 25 gennaio 2012 – ore 18.30
Via Ludovisi 48 – Roma
www.istitutosvizzero.it

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Redazione

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