Biennale Musica 2015. Da Venezia lo slancio verso il futuro

Il Festival diretto da Ivan Fedele, sezione Musica della Biennale di Venezia, indaga il concetto di memoria musicale e umana come uno strumento di conoscenza e innovazione. Per spiegare e consolidare il presente e per capire come questo si potrà evolvere. In programma all’Arsenale dal 2 all’11 ottobre.

OMAGGI SUL FILO DELLA MEMORIA
Il 59. Festival Internazionale di Musica Contemporanea, promosso dalla Biennale di Venezia, si compone di 18 concerti, di cui 16 in prima assoluta e 15 italiana. Il tema prescelto è Il suono della memoria, quest’ultima da intendersi come ricordo, traccia, segmento di storia e vita che ritorna nella contemporaneità per assonanza e affinità e, allo stesso tempo, come uno strumento che investe i sensi nella sua missione di conoscenza e comprensione perpetua.
Il ricordo vive, innanzitutto, nell’esecuzione di Marc Coppey, che ha il compito di celebrare la carriera illustre del novantenne Pierre Boulez, già Leone d’Oro alla Carriera nel 2012. Il Leone di quest’anno, Georges Aperghis, presenta invece la sua idea di memoria in Machinations, opera sviluppata nella ricerca di una lingua primordiale attraverso quattro voci femminili che, unite, creano una lingua immaginaria composta da fonemi, oggetti, musica e tecnologia.
Al ricordo del maestro Giuseppe Sinopoli e al suo Souvenirs à la mémoire è dedicato il progetto della Biennale College – Musica, che ha affidato il compito di eseguire nuovamente una delle pagine di musica più importanti del Novecento a un’orchestra giovanile, diretta da Michele Carulli.

Machinations de Georges Aperghis

Machinations de Georges Aperghis

ESPERIMENTI ANCHE VISIVI
Il tema della memoria è da interpretare anche come un ambito di studio e ricerca, al fine di approfondire nuove direttrici di analisi musicale. In questa direzione si propone l’esecuzione del pianista Giuseppe Albanese, il quale ripercorre la storia della letteratura per piano dei maggiori compositori ungheresi, da Franz Liszt fino a Bela Bartók e György Ligeti. Con il medesimo obiettivo David Greilsammer si attesta su un esperimento di unione tra le sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti, con quella per tastiera preparata di John Cage, in un gioco di rimandi storici e di timbri dalla grande suggestione.
Con gli stessi presupposti si presenta Chemical Free, una performance che si articola sull’interazione di molecole di suono nell’aria, in una perpetua e sempre nuova generazione. Gli esecutori sono scienziati, musicisti, artisti visivi sotto la direzione del compositore Nicola Sani e Alvise Vidolin. Parole di settembre, invece, è un esperimento più visivo: ispirato ai quindici testi poetici che Edoardo Sanguineti dedicò alla pittura di Andrea Mantegna, il compositore Aureliano Cattaneo, insieme agli artisti visivi Arotin & Serghei e ai musicisti del Klangforum Wien, darà vita a una nuova forma scenica.
A completare l’offerta del Festival non potevano mancare i giovani compositori. Per citarne alcuni: Milica Djordjevic (1984), Nina Šenk (1982), Pasquale Corrado (1979), Federico Gardella (1979), Silvia Borzelli (1978), Lara Morciano (1978), Dai Fujikura (1977), Marcin Stanczyk (1977), Luca Antignani (1976), Filippo Zapponi (1976). Le loro musiche saranno eseguite da ensemble europei come, tra gli altri, il già citato Klangforum Wien, l’Ensemble Recherche, l’Ensemble Musikfabrik, la European Contemporary Orchestra, lo Studio for New Music Moscow.

Biennale Musica 2015 - Ensemble Musikfabrik - photo Jonas Werner-Hohensee

Biennale Musica 2015 – Ensemble Musikfabrik – photo Jonas Werner-Hohensee

RICORDARE PER SPERIMENTARE
La Biennale Musica 2015, dunque, desidera pantografare a 360 gradi il concetto di memoria in esperienze sensoriali che travalichino la percezione uditiva, per attestarsi su una visione a volte materiale, in altri casi più astratta e sviluppata dalla suggestione.
Sembrano esaurirsi, almeno sulla carta, i presupposti di un’edizione limitata alla sola pratica della scrittura del pentagramma, per saldarsi al contrario a nuovi contesti e terreni di sviluppo musicali più contemporanei e interdisciplinari. La memoria, quindi, per come è stata intesa dal direttore del festival Ivan Fedele, rappresenta il tema più adeguato per illustrare il processo di avanzamento della musica, in quanto recupera ciò che è stato per legittimare il presente e, in uno slancio positivo, ipotizzare ciò che potrebbe essere, secondo i processi evolutivi della musica.
Ricordare per sperimentare: questo sembra essere il tema conduttore della Biennale Musica 2015.

Davide Parpinel

Venezia // dal 2 all’11 ottobre 2015
Biennale Musica 2015 – Il suono della memoria
diretta da Ivan Fedele
www.labiennale.org/it/musica/

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Davide Parpinel

Davide Parpinel

Sono una persona che desidera avvicinare chiunque voglia all'arte e alle sue connessioni con l'uomo, la società, la storia, il presente, fornendo spunti e creando curiosità. Per compiere questa mia missione ho i titoli accademici, ho conseguito gli studi e…

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