Madrid Art Week. Arco invasa dalla Colombia

La Colombia invade Madrid. Si tratta di un vero e proprio sbarco culturale quello che si prospetta nella capitale spagnola, durate la fiera Arco e per i mesi di marzo e aprile.

È in termini trionfalistici che l’ambasciatore colombiano in Spagna, Fernando Carrillo, ha presentato alla stampa la 34esima edizione di Arco, fiera dell’arte contemporanea in programma dal 25 febbraio al 1° marzo.
Il biglietto di visita del Paese di Botero e di García Marquez è senz’altro degno di nota: cento artisti colombiani presenti, venti mostre sparse per la città, dieci gallerie e oltre cinquanta eventi collaterali in fiera, promossi dal governo colombiano in collaborazione con Carlos Urroz, direttore di Arco, e con la consulenza scientifica di una serie di commissari, tra i quali Carolina Ponce León (assessore per le arti visive del Ministero della Cultura di Bogotà) e Jaime Cerón (curatore della Fondazione Misol). E sarà nientemeno che il presidente Juan Manuel Santos l’invitato d’onore alla chiusura della manifestazione, primo atto della sua visita ufficiale in Spagna e segno evidente dell’interesse della Colombia per la cultura.
La cultura crea diversità, crea pace e genera integrazione”, ha spiegato con enfasi l’ambasciatore Carrillo, “poiché la cultura è un fattore di sviluppo e di crescita di ogni Paese moderno, e non il contrario. Il nostro governo sta investendo in cultura anche in relazione con il processo di pace”. Parole forti, che inducono a riflettere sull’antitetico comportamento di molti governi europei, distanti dai valori della cultura e sempre più indotti dalla crisi a tagliare gli investimenti in tale settore, senza neppure facilitare l’attività degli operatori privati attraverso adeguate misure economiche (come Iva e altri sgravi fiscali).

Arco Madrid 2014

Arco Madrid 2014

È L’ANNO DELLA COLOMBIA
Focus Colombia ha per motore linterculturalità e leterogeneità dellarte colombiana, un autentico boom degli ultimi anni”, prosegue Carrillo, mostrando una certa competenza per le espressioni più innovative, “oltre alla linea centrale legata al tema della biodiversità, a Madrid sono presenti anche gli aspetti più ‘regionalistici’, di nicchia delle nostre arti visive. Un panorama completo che spazia dai nomi più noti a livello internazionale – come Oscar Murrillo, Antonio Caro, Mateo López e Nicolás Paris – a giovani artisti, tra i quali molte donne, nati tra il 1975 e il 1985 e con una traiettoria variabile tra i sei e i dieci anni di attività, ai quali hanno aperto le porte anche molte gallerie private madrilene”.
Ospite d’onore di Arco 2015, la Colombia è solo il cuore nevralgico di una fiera che, negli ultimi tempi, ha scommesso sempre più sull’arte latinoamericana, grazie anche all’impulso dato nelle ultime edizioni alla sezione #SoloProjects, dedicata agli artisti dell’area latinoamericana.
Sono solo dieci le gallerie colombiane presenti ad Arco 2015 (quasi tutte di Bogotà, ma alcune anche di Medellín e di Cali)”, spiega Carlos Urroz, da cinque anni direttore della fiera, che sottolinea i chiari segnali d’ottimismo nel settore, “però Colombia ospite donore ha creato un effetto traino sullintero continente sudamericano, aumentando la presenza di altre gallerie – in totale sono 47 – provenienti da Argentina, Brasile, Messico, ma anche da Perù, Chile e le novità di Guatemala, Panama e Repubblica Dominicana. Gli artisti sudamericani oggi sono molti interessanti: si sono formati in contesti economici e sociali diversi rispetto agli europei, e perciò si esprimono con una sensibilità particolare, che si tramuta spesso in unattenzione speciale ai materiali – come nel caso di Mateo López per la carta e il disegno – o in modi di espressione dirompenti, come le performance di Murillo. Il loro punto di forza è la complessità nella diversità”.

Arco Madrid 2014

Arco Madrid 2014

I NUMERI
Ecco alcuni dati di Arco 2015. In totale parteciperanno 218 gallerie provenienti da 29 Paesi (come nella scorsa edizione), di cui il 71% sono straniere e di cui 87 si concentrano sulla promozione di uno o al massimo due artisti (#Solo/Duo Project), aderendo così ai temi e ai contenuti proposti da Carlos Urroz. Un evento dal budget complessivo di 4,5 milioni di euro, perlopiù a carico di Ifema, l’ente che gestisce la fiera, con la partecipazione di sponsor istituzionali e privati. Oltre 285 i professionisti del settore invitati e più di trecento i collezionisti, provevienti da una trentina di Paesi, che affolleranno gli stand della fiera, sembra peraltro già molto animati ad acquistare.
Arco si riconferma una fiera di avanscoperta di nuovi talenti e di approfondimento dellopera di artisti consolidati, da qui la crescente predilezione delle gallerie per la formula Solo/Duo. Madrid è la porta del Sudamerica anche perché in Europa il mercato è ancora lento, sta uscendo dalla crisi e la tendenza, in generale, è quella di cercare spazi alternativi, oltreoceano, come Miami; anche gli artisti sudamericani, del resto, vanno altrove per farsi conoscere e consolidare la propria fama”.

Arco Madrid 2014

Arco Madrid 2014

QUALCHE NOME
Nomi noti, ma poche new entries, invece nel caso delle sette gallerie italiane che giungeranno a fine febbraio a Madrid (contro le dieci del 2014). Non mancano l’appuntamento con Arco Prometeo di Ida Pisani e Cardi di Milano, Enrico Astuni di Bologna e i napoletani di Studio Trisorio, tutti presenti nella sezione generale della fiera, a cui si aggiunge il debutto della galleria Continua di San Gimignano (con sede a Parigi e a Pechino). La bolognese P420 è l’unica presenza italiana invece nel programma #Opening, riservato agli spazi più giovani, che presenta opere di Riccardo Baruzzi e Franco Vaccari. Quest’anno non ci saranno invece né la romana Frutta né la galleria di Pistoia Spazio A.
Sono felice del ritorno a Madrid della milanese Raffaella Cortese”, conclude Carlos Urroz, che parla italiano e conosce bene l’ambiente artistico del nostro Paese, “perché ha voluto partecipare espressamente solo con lartista italo-brasiliana Annamaria Maiolino (classe 1940), fra i nomi più significativi del melting pot sudamericano. Tale presenza è segno dellinteresse per le tematiche proposte ad Arco, che anno dopo anno si conferma una fiera di contenuti”.

Federica Lonati

www.arco.ifema.es

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Federica Lonati

Federica Lonati

Federica Lonati (Milano, 1967), giornalista professionista italiana, dal 2005 vive a Madrid. Diploma al Liceo Classico di Varese e laurea in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica di Milano, si è formata professionalmente alla Prealpina, quotidiano di Varese, scrivendo di cronaca,…

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