Il nuovo progetto a cura di Francesco Vezzoli da Nahmad a Londra. In dialogo con de Chirico

L’artista trasforma lo spazio londinese in Piazza d’Italia, l’iconico quadro di Giorgio de Chirico. In mostra un dialogo tra la ricerca di Vezzoli e opere tra il 1920 e il 1970 del maestro della Metafisica. Vezzoli mostra ad Artribune due primissimi bozzetti digitali del progetto, ancora in work in progress, in attesa dell'allestimento definitivo.

Francesco Vezzoli, il curatore. Da Nahmad Projects a Londra, l’artista, nato a Brescia nel 1971, tra i più importanti e significativi della sua generazione, torna con un progetto che inserisce la propria opera in una visione più ampia e curatoriale. Mettendo in luce quell’interesse per la storia dell’arte, attraversando le epoche, che caratterizza, in maniera incisiva, lo sviluppo più recente del suo fare. Qui da Nahmad il dialogo è, come sempre, con i classici, ma soprattutto con la Metafisica e Giorgio de Chirico (1888, Volo, Grecia – 1978, Roma). “Ogni movimento – sia esso artistico o politico -,”spiega Francesco ad Artribune, “non può prescindere dal proprio passato. La storia può essere affrontata dialetticamente o anche aggressivamente, ma deve essere pur sempre presa in considerazione. De Chirico, ad esempio, ha deciso fin dal principio della sua pratica artistica di confrontarsi con le radici della nostra cultura. In un momento storico confuso e bellicoso come il nostro è fondamentale confrontarsi con la nostra storia dell’arte, anzi si deve fare di più, si può cercare di spiegare al mondo le motivazioni delle nostre radici delle nostre emozioni. 

Giorgio de Chirico, Les philosophes grecs, 1925

Giorgio de Chirico, Les philosophes grecs, 1925

IL PROGETTO LONDINESE

Intitolato Metafisica da Giardino, il progetto inaugurerà il 28 settembre per restare in mostra fino al 15 dicembre. La galleria, uno spazio situato a Mayfair, inaugurato da Joseph Nahmad e Tommaso Calabro nel 2016, sarà radicalmente trasformata e dipinta, con la collaborazione di Cristina Perletti e Beatrice Girardi Boschetti, come nell’iconico quadro di de Chirico, Piazza d’Italia (e come in un intervento già realizzato da Vezzoli a New Orleans). In questo display dialogheranno opere di Francesco Vezzoli con una selezione di quadri di Giorgio de Chirico, datati tra il 1920 e il 1970, come Les philosophes Grecs del 1925, Gladiatori del 1928, Bagni Misteriosi (1974), Il Sole sul Cavalletto (1968), provenienti dalla collezione di Nahmad e da prestiti di privati. Vezzoli presenterà, tra le altre opere Minima idea (Muso dell’Antichità), prettamente ispirato alle figure metafisiche di dechirichiana memoria. “Sono profondamente grato alla Galleria Nahmad”, continua Francesco, “che mi ha permesso di “giocare” con capolavori dechirichiani dei più svariati periodi, permettendomi immodestamente di agire da divulgatore e speriamo agitatore al tempo stesso e, soprattutto, son grato a De Chirico per essere stato eternamente e incessantemente fedele alle sue “visioni” metafisiche e verso la fine direi prescientemente postmoderne”. 

Lo spazio di Nahmad Projects a Londra durante la mostra I AM NOT di Tino Sehgal

Lo spazio di Nahmad Projects a Londra durante la mostra I AM NOT di Tino Sehgal

IL PASSATO È PRESENTE

Non è la prima volta che Vezzoli si mette in gioco, assumendo i panni del curatore. Le più recenti operazioni con Museion, a Bolzano, nel 2016, e con Fondazione Prada negli scorsi mesi, dimostrano una consuetudine ad un approccio che assomiglia maggiormente al lavoro di un regista. O, in questo caso, a quello del critico d’arte che cerca di scavare nella storia creando delle connessioni con il presente. Nel progetto londinese, che si completerà trasformando il pavimento della galleria in un grande prato, il XXI secolo che stiamo vivendo diventa il prolungamento di un XX secolo che ha ancora tante cose da dire e che trascina su una “generazione di mezzo”, come quella cui appartiene un artista come Vezzoli, i suoi traumi, le sue fantasie politiche, i primi entusiasmi tecnologici, le icone, i personaggi, i grandi protagonisti, buoni o cattivi, della storia. E la storia dell’arte, con le avanguardie storiche ai primi lampi del secolo e gli sviluppi che in pochi decenni hanno rivoluzionato, in un susseguirsi di colpi di scena, le sorti dell’Italia, portando allo sviluppo delle pratiche postmoderne e preparando il terreno per il nuovo secolo. Dunque il rapporto con il passato non è, nel progetto di Vezzoli, nostalgico, ma una maniera colta ed implicita per “uccidere i padri” della classicità, dai quali un artista, soprattutto italiano (come anche de Chirico, nato anche egli a cavallo di due secoli e di due eredità- quella della Grecia dove visse fino a 18 anni, quella dell’Italia, dove diventò artista maturo), non può prescindere, riconoscendone, al tempo stesso e con amore filiale, il lascito: Questa “stilizzazione” del passato”, conclude Vezzoli, “si inserisce nel mio percorso con assoluta naturalezza. Anche io combatto quotidianamente per “liberarmi dai greci e dai romani”, senza alcun successo per fortuna. 

Santa Nastro

“Metafisica da giardino” –  a cura di Francesco Vezzoli
dal 28 settembre al 15 dicembre 2017
Nahmad Projects
2 Cork Street, Londra
+44 207 494 25 77
[email protected]
www.nahmadprojects.com

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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