Reazione a catena. Pittura italiana in mostra a Roma

1/9 unosunove, Roma ‒ fino al 21 luglio 2018. Una panoramica sulla pittura italiana contemporanea attraverso un innesco di “reazioni a catena”.

Che cos’è la pittura?” si interroga Julian Bell nel suo omonimo libro, un excursus su senso e significato delle immagini dipinte nella storia, con un focus mirato sugli ultimi duecento anni, passaggio epocale della messa in crisi dei concetti di mimesi e verisimiglianza – su cui la pittura sembrava solidamente fondarsi –, posti in questione dall’avvento della fotografia e dalla nascita dell’astrazione. La domanda è quanto mai attuale e inesorabilmente aperta a una molteplicità di possibili risposte. La pittura – di ieri, di oggi e di domani – è proteiforme e rizomatica. Non solo una tecnica, ma una scelta consapevole di espressione. Intrinsecamente correlata al messaggio da veicolare, non a esso ancillare. In un momento in cui l’attenzione internazionale nei confronti della pittura è molto forte – anche se, viene da chiedersi, è in realtà mai scemata? – e la sua pluriannunciata morte – come tante altre morti celebri, da quella dell’arte a quella della storia e così via – sembra cosa lontana, un’ulteriore domanda da porsi dovrebbe reiterare quella di Bell facendosi più precisa e contingente: “Che cos’è la pittura italiana?”.

Reazione a catena. Differenti vie della pittura #1. Installation view at 1/9 unosunove, Roma 2018. Photo credits Giorgio Benni

Reazione a catena. Differenti vie della pittura #1. Installation view at 1/9 unosunove, Roma 2018. Photo credits Giorgio Benni

LA MOSTRA

A questo prova a rispondere la collettiva a cura di Gino Pisapia per la galleria 1/9unosunove di Roma, primo episodio espositivo di un più articolato progetto di mostre, con l’obiettivo di offrire una panoramica sull’attuale stato della pittura italiana. Per la sua ricognizione Pisapia adotta la metafora scientifica. “Ho provato a vestire i panni del fisico/chimico in laboratorio” – racconta – “sostituendo agli elementi gli artisti e inserendo personalmente, in ogni sequenza dell’elementare algoritmo che ho elaborato, alcuni nomi che ritenevo rappresentativi di un certo modo di fare pittura. Ho così ottenuto la mia reazione”. Tale reazione – innescata da affinità elettive, prossimità di linguaggi e poetiche, amicizia – vede il coinvolgimento di quattordici artisti chiamati a dare forma, ciascuno con un’opera, a un mosaico sfaccettato in cui differenze generazionali, tecniche, percorsi, pratiche e visioni concorrono a generare letture e interpretazioni nuove, e talvolta inaspettate, di temi e soggetti, per così dire, “classici” e canonici.

Reazione a catena. Differenti vie della pittura #1. Installation view at 1/9 unosunove, Roma 2018. Photo credits Giorgio Benni

Reazione a catena. Differenti vie della pittura #1. Installation view at 1/9 unosunove, Roma 2018. Photo credits Giorgio Benni

GLI ARTISTI

Vengono così a stabilirsi scambi e dialoghi fecondi, ma anche spiazzanti cortocircuiti, nel passaggio dalla colta e diafana pittura di Angelo Mosca (Il domatore di tela e di telai, 2014) alla sensibilità atmosferica di Michele Tocca con le sue riflessioni “sugli spazi che la pittura possa riempire su e al di là di un muro” (Approaching rain (de Valenciennes), 2017), dall’espressionismo magico e sentimentale di Lorenza Boisi (Birds of your mind, 2012) ai paesaggi rarefatti, minimali e antiretorici, di Valentina D’Amaro (Senza Titolo, 2012), dall’astrazione rigorosa e analitica di Claudio Olivieri (Luce coatta, 1988) e di Riccardo Guarneri (Arco di cerchio, 2018) al Non finito informale, quindi informale (2015) di Eugenia Vanni fino al Mago (2016) geometrizzato e apotropaico di Luigi Presicce, per citare solo alcuni degli artisti in mostra. Il risultato è una approfondita narrazione polifonica affidata a exempla più o meno condivisibili ma sicuramente tutti significanti del fare pittura oggi in Italia, al di là di facili categorizzazioni e tassonomie.

Damiano Gulli

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Damiano Gullì

Damiano Gullì

Damiano Gullì (Fidenza, 1979) vive a Milano. I suoi ambiti di ricerca sono l’arte contemporanea e il design. Da aprile 2022 è curatore per l'Arte contemporanea e il Public Program di Triennale Milano. Dal 2020 è stato Head Curator del…

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