Perfiloepersegno. Alighiero Boetti ad Asti

Palazzo Mazzetti, Asti – fino al 15 luglio 2018. Uno dei più prestigiosi palazzi signorili settecenteschi del Piemonte – acquistato nel 2000 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e gestito dal 2012 dalla Fondazione Palazzo Mazzetti – ospita la mostra personale di Alighiero Boetti “Perfiloepersegno”, a cura della storica dell’arte Laura Cherubini in collaborazione con Maria Federica Chiola.

Arazzi, mappe, tappeti, ricami e cartoncini a biro: sono all’apparenza semplici oggetti, elencati quasi alla rinfusa, senza particolare dignità artistica se non per il loro dettagliato virtuosismo tecnico. Eppure di questi oggetti si compone il percorso delle 65 opere della mostra di Alighiero Boetti (Torino, 1940-1994), stagliata com’è tra le sale di Palazzo Mazzetti, rispecchiando la peculiare virtù dell’artista, ovvero la consapevolezza che “si può usare tutto per fare arte senza nessuna gerarchia”.
Tra i brillanti araldi settecenteschi e gli austeri ritratti ottocenteschi, trovano collocazione legittima i ricami, segnali pittorici e formule miracolosamente fissati nel tessuto di un tempo che si teorizza solo nell’istante e che può essere pronunciato in parole eleganti e sottese in quell’unico momento prima di svuotarsi di senso – e non oltre. E poi gli arazzi dell’amato Afghanistan, “mappe” concettuali e “bandiere” culturali di afflato militante che narrano con la loro tecnica non pittorica una necessità di espressione pittorica, cromatica, di valenza storica e soprattutto etnica, a metà strada tra Oriente e Occidente.
Infine, le opere meno emblematiche di Boetti – ma sicuramente le più perturbanti – quelle a penna biro: monologhi ossessivi composti da un gesto ritmato e ripetuto, esasperanti per la regolarità dell’atto ma ancora capaci di lasciarne sfuggire il calore dell’esecuzione umana. Un essere-nel-tempo ribattuto in ogni sua mancata esplicitazione e ridotto a un eterno ritorno della penna allo stesso attimo normalizzato. Una riflessione sul tempo oggi più che mai necessaria e indispensabile.

Alighiero Boetti. Perfiloepersegno. Exhibition view at Palazzo Mazzetti, Asti 2018. Photo © Enzo Bruno

Alighiero Boetti. Perfiloepersegno. Exhibition view at Palazzo Mazzetti, Asti 2018. Photo © Enzo Bruno

PAROLA A LAURA CHERUBINI

Per quanto riguarda lo spazio che ospita la mostra, la curatrice Laura Cherubini ha dichiarato:
La mostra nasce da una lettura dello spazio del Palazzo incrociata con una lettura del lavoro di Alighiero, poiché questo bellissimo palazzo porta dentro di sé non solo dipinti ma anche arredi, porcellane, lavori di ebanisteria e miniature dell’antichità. C’è quindi una progressione, a partire dal sotterraneo archeologico fino all’ultimo piano che ospita una raccolta di opere del ‘900, che porta con sé i tesori di quelle che noi chiamiamo “arti minori”, ma che Alighiero non ha mai considerato tali, tanto da essere fautore di una rinascita del ricamo nell’arte contemporanea. C’è un legame molto forte tra il Palazzo e le opere: penso che mettere al piano nobile, tra questi arredi preziosissimi, i ricami, i tappeti, i kilim e gli arazzi sia uno sposalizio ben riuscito. È un dialogo tra arte antica e arte contemporanea, tra arti minori e arte d’avanguardia ed è ciò che Alighiero in fondo ha sempre manifestato con il suo lavoro”.
E per concludere, riguardo alla scelta di esporre Boetti in una cittadina come Asti:
La nostra nazione è policentrica: nasce dall’Italia dei comuni e delle signorie e ogni città – ogni paese – ha una sua precisa identità. È una ricchezza di tradizioni che forse nessun altro Paese al mondo possiede; credo che noi dovremmo potenziare questa ricchezza, individuando sempre l’artista adatto, la tipologia di opere, il percorso appropriato e il dialogo pertinente che si può sviluppare in quel luogo”.

Federica Maria Giallombardo

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Federica Maria Giallombardo

Federica Maria Giallombardo

Federica Maria Giallombardo nasce nel 1993. Consegue il diploma presso il Liceo Scientifico Tradizionale “A. Avogadro” (2012) e partecipa agli stage presso l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Biella (2009-2012). Frequenta la Facoltà di Lettere Moderne presso l’Università degli Studi…

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