Mika Vainio suona a Milano il Mindfall di Micol Assaël: performance all’Hangar Bicocca per il guru della minimal-techno, che trasforma in output sonori le vibrazioni dei motori elettrici che animano l’installazione

Buona la prima, ottima la seconda: avanti dunque con la terza. È ormai un format che cammina sicuro e spedito quello di HB Public, calendario di eventi speciali che accompagna le diverse mostre allestite all’Hangar Bicocca. Con le serate al cinema – e i film scelti dagli artisti, che condividono così suggestioni e visioni che […]

Buona la prima, ottima la seconda: avanti dunque con la terza. È ormai un format che cammina sicuro e spedito quello di HB Public, calendario di eventi speciali che accompagna le diverse mostre allestite all’Hangar Bicocca. Con le serate al cinema – e i film scelti dagli artisti, che condividono così suggestioni e visioni che risultano influenzarne il lavoro; ma soprattutto con i concerti che vedono le opere esposte vivere sotto nuova luce. Come quinta architettonica o autentico strumento per live set che assumono tutti i crismi dell’unicità.
In principio fu Carsten Nicolai a indossare la maschera del suo alter ego musicale Alva Noto e scatenarsi alla consolle; è toccato poi a Ragnar Kjartansson imbracciare la chitarra e trasformare la retrospettiva su Dieter Roth in un pazzesco e coinvolgente carnevale; arriva oggi il turno di Mika Vainio. Chiamato ad affrontare Mindfall, una delle installazioni di Micol Assaël all’Hangar fino al prossimo maggio.

Elettronica spinta agli eccessi quella di Vainio, da sempre. Fin da quando, erano i primi Anni Novanta, ingoiava microfoni per farsi “suonare” dal compagno di avventure artistiche Ilpo Väisänen, che tambureggiava sul suo petto e sulla pancia. Erano le prime prove di un sodalizio che, con il nome Pan Sonic, avrebbe lasciato un segno importante nel superamento della musica industriale verso la techno più minimal; aprendo all’uso del field recording e quella manipolazione sonora che ha portato a capolavori assoluti come Kesto. Vainio oggi balla da solo, concentrandosi sul glitch: orchestrando fruscii, sibili e altri bachi acustici riprodotti da strumenti meccanici e digitali. È dunque la persona più indicata per sonorizzare i ventuno motori dell’installazione di Assaël, maneggiandone le intensità fino a produrre ritmi di magnetica ossessività.

Francesco Sala


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