Residenze d’artista ad alta quota. Ancora su Dolomiti Contemporanee

Residenze d'artista ad alta quota: perché no? Dolomiti Contemporanee in questi mesi ambiguamente estivi ha ospitato diversi giovani artisti, assicurando loro l'aria frizzante di montagna e un ottimo programma di Residenza, distribuito tra i due cantieri attivi per il 2014, il Nuovo Spazio di Casso, sulle pendici della valle del Vajont, e Progetto Borca, che occupa gli spazi abbandonati dell'ex Villaggio ENI a Borca di Cadore.

In questi luoghi suggestivi e carichi di significato – il Nuovo Spazio di Casso e l’ex Villaggio ENI a Borca di Cadore – il dialogo costante con l’ambiente è prerogativa all’intervento di ogni artista nelle residenze.
A Borca, Dolomiti Contemporanee, con il sostegno di minoter-cualbu, riattiva il complesso architettonico dismesso della Colonia, all’interno dell’ex Villaggio ENI (splendido esempio di urbanistica sociale degli Anni Sessanta a opera dell’architetto Gellner e dell’imprenditore Mattei), vuoto dagli Anni Ottanta. Gli artisti si appropriano degli spazi inglobando nei propri lavori “pezzi” di Colonia. Moltissimo materiale (integro in alcuni casi, fortemente segnato in altri) è rimasto “congelato” all’interno della struttura. Le residenze contribuiscono a dare nuova visione a questo potenziale, e a far volgere nuovamente lo sguardo su quest’area, per anni completamente dimenticata.
Attualmente, in due “capanne-atelier” della Colonia sono visibili gli esiti di due residenze: Ed ultimo venne il bosco e Plateau Project. Il primo ha visto all’opera Gino Blanc, Chiara Bergamo e Luka Sirok, i quali hanno dato vita a un’installazione corale sul tema della verticalità, che acquista movimento in base ad un continuo cambio di prospettiva (Sirok), sull’iconografia della montagna, riletta attraverso i materiali ritrovati nella Colonia (Blanc), e sull’animale “totemico/aziendale” del luogo: il cane a sei zampe (Bergamo).

elisa bertaglia in residenza a borca per una settimana ha lavorato sul pavimento di una delle capanne della colonia del villaggio eni_foto gabriele grones

Elisa Bertaglia in residenza a Borca per una settimana ha lavorato sul pavimento di una delle capanne della colonia del villaggio ENI – foto Gabriele Grones

Il secondo, Plateau Project, è stato portato a compimento da Elisa Bertaglia lo scorso 31 agosto. Un minuzioso lavoro site specificdi riappropriazione dello spazio, durante il quale l’artista ha dato vita ad una “contropavimentazione” effimera: una texture minimale di grafite, che è andata a sovrapporsi, quasi confondendosi, allo strato di polvere che ha ricoperto il linoleum della sala in quasi trent’anni di inutilizzo. Dieci metri per dieci di superficie, affrontati in dieci giorni di lavoro ininterrotto.
Tra Borca e Casso (dove ha sede il quartier generale di DC, al Nuovo Spazio) si stanno insediando gli artisti che fanno parte della prestigiosa PianO, qui a DC nella declinazione PianO-ALTO! PianO è la piattaforma franco-italiana di scambi artistici e culturali che comprende numerose realtà artistiche legate alla cultura del contemporaneo tra cui, per l’Italia, anche Macro e Museion Bolzano.

e ultimo venne il bosco, i lavori di bergamo, blanc e sirok a borca_foto giacomo de donà

E ultimo venne il bosco – i lavori di Bergamo, Blanc e Sirok a Borca _ foto Giacomo De Donà

All’interno del progetto di residenze artistiche PianO-ALTO! (risultato della partnership con l’Institut Français e la Fondazione Nuovi Mecenati) Dolomiti Contemporanee è affiancata da Careof DOCVA (Milano) e da tre centri d’arte della Francia pirenaica: il BBB centre d’art di Tolosa, il MAGP di Cajarc e il CAC Chapelle St Jacques di Saint-Gaudens.
Attraverso una modalità che è di interazione culturale dinamica, artisti italiani e francesi sono ospitati nelle reciproche residenze. Jeremy Laffon è il primo ospitato nella Residenza DC di Casso: nelle tre settimane di permanenza ha dato vita, lungo le strette vie del paese, a un primo progetto, utilizzando com’è sua abitudine numerosi media, mescolando l’azione performativa con la scultura e la videoarte, così da relazionare la componente socio-culturale del luogo in cui operava con la percezione psicofisica dell’ambiente da parte dell’artista. Il progetto di “invasione pacifica” iniziato a Casso è proseguito a Borca, lungo i corridoi abbandonati della Colonia, che hanno visto l’artista coinvolto in prima persona nell’azione di “presa di possesso” degli spazi. Daniele Pezzi, artista proposto da DOCVA, ha da poco concluso il periodo di residenza in Francia, e durante l’inverno proseguirà il lavoro iniziato oltralpe risiedendo a Borca, ospite di DC. Oltre a lui, in arrivo dalla Francia Lise Lacombe con Jean-Baptiste Alazard e Guillaume Robert, mentre Begona Zubaro Apodaca e Patricia Krug sono state ospiti di DC grazie a una nuova partnership con la Real Academia de Espana di Roma.

Uno degli appartamenti gellneriani dati in uso a dc a borca_foto giacomo de donà

Uno degli appartamenti gellneriani dati in uso a dc a borca_foto giacomo de donà

Dopo il passaggio di Filippo Manzini e Andrea Grotto, e dell’antropologo Marc Augé (potete seguire il suo intervento su Artribune Tv), a breve, al Nuovo Spazio di Casso e in concomitanza con l’apertura della mostra Meteorite in Ambiente (12 settembre), sarà presentato Paths, il lavoro fotografico realizzato da Stefano Cerio durante la sua residenza in quota. Una riflessione sull’intervento umano, attraverso il lascito di segni e segnali, atti a marcare (e in questo modo possedere) una natura ormai fortemente antropizzata.

Petra Cason

www.dolomiticontemporanee.net
www.progettoborca.net

 

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Petra Cason

Petra Cason

Laureata in Conservazione dei Beni Culturali e in Storia delle Arti – indirizzo contemporaneo, con una tesi sul design per l’arte interattiva – presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha conseguito un master in Conservazione, Gestione e Valorizzazione del Patrimonio…

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