Nel segno della luce. Un omaggio a Carlo Scarpa

Fondazione Querini Stampalia, Venezia - fino al 29 settembre 2014. Disegni, progetti e corrispondenze architettoniche reali verificano l’interpretazione del segno di Carlo Scarpa. Attraverso artisti, coreografi, registi, musicisti e grafici.

In Laguna, durante i giorni deputati all’officiarsi delle inaugurazioni della 14. Biennale di Architettura, si sono rivelati due i fattori che hanno portato a una fervenza di sinergie e a una rilevante sovrapposizione dimensionale fra arte e architettura. Il primo è l’estensione, o meglio, il raddoppiamento del periodo espositivo della stessa Biennale; il secondo è la vicinanza del suo curatore, Rem Koolhaas, per affinità di pensiero, ai registri più sensibili della contemporaneità. Grazie ad entrambe le propensioni, al di fuori di Giardini, dell’Arsenale e delle Corderie, in città dunque, palazzi, musei, istituzioni, fondazioni e spazi privati hanno registrato un’affluenza di pubblico di addetti ai lavori decisamente maggiore rispetto agli altri anni. Trasformando alcune proposte allestitive in veri e propri percorsi di ricerca estetica, basati sull’intensità.
In particolare, durante l’edizione decisamente atipica di questa Biennale, si è assistito a mostre conformate secondo scelte curatoriali che hanno prediletto lo sviluppo tematico di percorsi artistici accomunati dall’analisi e dall’interpretazione di elementi fondamentali. Dalla luce (L’illusione della luce, Palazzo Grassi) al suono (Art or Sound, Fondazione Prada) allo spirito di un luogo (Genius loci, Palazzo Franchetti) al destino di un nome (Beyond Entropy, Fondazione Cini).

Carlo Scarpa alla Querini Stampalia

Carlo Scarpa alla Querini Stampalia

Una delle mostre che più ha incarnato con distinzione la natura intrinseca, l’essenza di questa – spesso fin troppo scenica – Biennale d’Architettura è l’esposizione proposta dalla Fondazione Querini Stampalia, Nel segno di Scarpa.
Al piano terra, nell’Area C. Scarpa, i tagli frazionati, i tracciati sequenziali e le segmentazioni architettoniche, insite nella celebre riqualificazione del palazzo di Campo Santa Maria Formosa, riflettono. Specchiandosi non solo in decine di disegni e sezioni, nucleo di schizzi e disegni appartenenti all’Archivio della Fondazione, che documentano la fase di concepimento di quegli stessi ambienti da parte di Carlo Scarpa, ma riflettendosi anche all’interno di un confronto comparato con i linguaggi della fotografia, del cinema, della musica, della danza e della grafica. Gli spazi della fondazione chiamano il visitatore ad un raffronto dal vivo, fra tracciati e soluzioni reali, sembrando destinati a raccogliere l’interpretazione, la declinazione estetica di un segno strutturale ancora vivo e non riesumato.
Tra le aperture sul mondo di Haris Epaminonda, le quinte di Candida Höfer, i reticoli luminescenti di Ivana Franke, ma anche le coreografie di Sasha Waltz e i reticolati a-prospettici di Margarita Andreu.

Ginevra Bria

Venezia // fino al 29 settembre 2014
Nel segno di Scarpa
FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA
Campo Santa Maria Formosa
041 2711411
[email protected]
www.querinistampalia.org

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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