Tutte le declinazioni del neon. In anteprima assoluta la mostra della Maison Rouge che arriverà al Macro e che fa la lista degli artisti che da 60 anni ad oggi hanno utilizzato il tubo luminoso

Si parte dal presupposto che il neon, il noto tubo imbottito di gas nobile luminoso utilizzato per insegne commerciali o illuminazioni industriali, è stato applicato per la prima volta all’esterno di un negozio proprio a Parigi. Da qui si passa attraverso l’uso smodato che a partire dagli anni Trenta (sì, dagli anni Trenta) gli artisti […]

Si parte dal presupposto che il neon, il noto tubo imbottito di gas nobile luminoso utilizzato per insegne commerciali o illuminazioni industriali, è stato applicato per la prima volta all’esterno di un negozio proprio a Parigi. Da qui si passa attraverso l’uso smodato che a partire dagli anni Trenta (sì, dagli anni Trenta) gli artisti hanno fatto di questo mezzo. Con l’obbiettivo di arrivare a dimostrare, attraverso un percorso non cronologico, ma per temi, che il neon, come qualsiasi altro medium artistico (dal pennello al video, dal suono allo scalpello) può servire per colorare, scrivere, disegnare immagini astratte e riferite al reale. Uno strumento versatile nelle mani degli artisti.
Dove succede? Alla Maison Rouge di Parigi, fondazione privata che difficilmente sbaglia un colpo, con una mostra che apre al pubblico il 17 febbraio, ma che un video-blitz assai clandestino di Artribune Television (ma con la guida d’eccezione di Paula Aisemberg, direttrice della fondazione) ci permette di visionare in super avant prémière, proprio durante il montaggio che per l’abnorme complessità della mostra si è protratto fin quasi all’orario dell’opening riservato. Succede attraverso i lavori di oltre 80 artisti, dai pionieri di questo mezzo ai giovani, dagli anni Quaranta ad oggi. Da Dan Flavin ad Andrea Mastrovito, da Lucio Fontana a Monica Bonvicini, da Calzolari e Merz a Claire Fontaine, da Joseph Kosuth a Jonathan Monk. Agli spettatori del video l’onere di provare a riconoscerne alcuni, per gli altri c’è il sito della Maison Rouge e i comunicati stampa di questa rimarcabile mostra che prende il titolo – Néon, Who’s afraid of red, yellow and blue? – da un’opera di Maurizio Nannucci e che, ecco la notizia, sarà di scena a Roma, al Macro Testaccio, durante la prossima estate. Riallestita sempre dal curatore David Rosenberg assieme a Bartolomeo Pietromarchi.

www.lamaisonrouge.org

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