Il 2023 da record degli Uffizi: più di 5 milioni di visitatori e 60 milioni di incassi

Per il direttore uscente Eike Schmidt il bilancio di fine (doppio) mandato è più che lusinghiero. Negli otto anni in cui ha guidato gli Uffizi sono cresciuti gli incassi, le presenze, il volume di iniziative e attività scientifiche svolte, il numero di sale allestite

Entro la fine dell’anno, gli Uffizi supereranno agilmente i 5 milioni di visitatori. È quanto fanno presagire i numeri registrati finora per il 2023: al 10 dicembre, gli accessi al più importante polo museale fiorentino (tra Uffizi, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli) ammontano a 4.957.678, con una crescita percentuale del 27,8 rispetto al 2022. Si tratta, dunque, di un record storico di presenze per le Gallerie, con un aumento di quasi il 50% rispetto al 2015, e un secondo record che segue a ruota il primo traguardo, relativo al raggiungimento di oltre 60 milioni di euro di introiti nell’ultimo anno (+70% rispetto ai 35 del 2022). Volendo indugiare sull’ultimo dato monstre, l’aumento di ingressi venduti nel 2023, rispetto al 2015, è di 24.343.125 unità, pari al 157,2% in più.

Sale degli Autoritratti, Gallerie degli Uffizi, credit Ufficio Stampa delle Gallerie degli Uffizi
Sale degli Autoritratti, Gallerie degli Uffizi, credit Ufficio Stampa delle Gallerie degli Uffizi

I numeri da record nel 2023 degli Uffizi

Numeri accolti con entusiasmo dal direttore uscente Eike Schmidt, alla fine del doppio mandato – non ulteriormente rinnovabile – scaduto naturalmente lo scorso novembre, che lascia spazio alla nomina del suo successore. È chiara quindi la volontà di tracciare un bilancio degli ultimi otto anni, presentando gli incoraggianti dati raccolti a testimoniare un lavoro di squadra svolto “con passione e abnegazione” – per usare le parole di Schmidt – per fare degli Uffizi “un centro di ricerca come mai prima”. Una scalata costante che non ha risentito della battuta d’arresto dovuta alla pandemia – nel 2019 i visitatori erano stati 4,3 milioni, oggi quel dato è abbondantemente superato – grazie all’impegno progettuale, scientifico e, non ultimo, comunicativo portato avanti sotto la direzione dello storico dell’arte tedesco.

Gli ultimi 8 anni degli Uffizi

Il computo delle attività portate a termine negli ultimi otto anni si riassume in 159 mostre organizzate (anche oltre le mura del museo, con l’operazione Uffizi Diffusi), centinaia di restauri completati, 1.800 nuovi beni artistici acquisiti (la stagione di maggiore espansione delle collezioni dal periodo del granduca Pietro Leopoldo), 80 nuove sale allestite (con una necessaria diminuzione dell’affollamento lungo il percorso; solo nel 2023 si contano l’apertura delle Nuove Sale degli Autoritratti al primo piano deli Uffizi e l’inaugurazione del nuovo Museo della Moda e del Costume a Palazzo Pitti), 145 volumi scientifici pubblicati, 238 conferenze, 23 convegni (cui si aggiunge la recente caduta di stile, in polemica con Sergio Risaliti e la Firenze dell’arte contemporanea, che però non ha intaccato l’immagine del museo). Al suo primo incarico da direttore di museo, del resto, Schmidt preannunciava, sin dagli esordi, la volontà di modernizzare le Gallerie degli Uffizi, ripensandone l’identità come sistema museale complesso, e sviluppando nuove strategie di comunicazione con il pubblico, tese a raggiungere una notorietà quanto più possibile estesa presso una platea eterogenea: il caso Ferragni, con le foto dell’influencer al museo che nel 2020 hanno fatto il giro del mondo, è l’esempio più eclatante, ma più profondo ed efficace è stato il lavoro promosso su digitale e social network.
Un approccio ad ampio spettro che ha generato fiducia nel sistema Uffizi: in riferimento alla somma di donazioni, sponsorizzazioni e incassi da prestiti di opere, pari a 5.479.667 nel 2023, si evince un aumento del 618% a confronto con gli 886.951 euro del 2016. Inoltre, negli ultimi tre anni, sono stati gestiti dal museo 7 bandi di servizi, per un valore complessivo di oltre 164 milioni di euro.

Eike Schmidt in ufficio a Palazzo Pitti
Eike Schmidt in ufficio a Palazzo Pitti

Il bilancio di fine mandato di Eike Schmidt

Se, da un lato, il prezzo di ingresso alle Gallerie è stato ritoccato a rialzo, non senza polemiche, nei primi mesi del 2023 – ora il biglietto standard, in alta stagione, si paga 25 euro anziché 20 – Schmidt non manca di sottolineare come il superamento dei 60 milioni di incassi sia stato possibile nonostante l’introduzione di “numerosi sconti per i visitatori e occasioni di gratuità”. Ma nel tirare le somme di fine incarico, il direttore uscente si sofferma anche sull’impegno per favorire accessibilità e inclusione: “Sono stati rafforzati i servizi educativi, con un gruppo di assistenti e collaboratori che si occupa esclusivamente e stabilmente dell’accessibilità, con molte offerte innovative per i visitatori con esigenze e abilità diverse. Non siamo secondi a nessuno nel campo digitale e sui social media, con circa 1,2 milioni follower su quattro piattaforme, 42 mostre virtuali e oltre 600 mila fotografie gratuitamente fruibili sul nostro sito web, fino agli oltre 400 video che includono spiegazioni delle nostre opere anche in latino, uzbeko, e nella Lingua dei segni italiana (LIS)”.

Livia Montagnoli

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