Turismo di massa e gentrificazione: come cambiano le città italiane secondo Arturo Galansino

Data l'importanza dell’arte e della cultura come elementi di attrazione turistica, è logico che le istituzioni culturali italiane svolgano un ruolo fondamentale per affrontare le sfide poste dal turismo di massa e dalla gentrificazione. Parla il direttore di Palazzo Strozzi

Sappiamo che l’Italia rappresenta una delle principali destinazioni turistiche al mondo, attirando milioni di visitatori ogni anno. E le sue città, Firenze in primis, con il loro patrimonio storico-artistico, stanno vivendo profondi cambiamenti a causa del turismo di massa e della gentrificazione. La pressione si fa in particolare sentire sulle infrastrutture, la mobilità, l’ambiente, le risorse, oltre che ovviamente sulle esigenze abitative, con fenomeni come la speculazione immobiliare e una profonda trasformazione delle attività commerciali tradizionali.
Data l’importanza dell’arte e della cultura come elementi di attrazione turistica, è logico e necessario quindi che le istituzioni culturali italiane svolgano un ruolo fondamentale per affrontare le sfide poste dal turismo di massa e dalla gentrificazione, che il “blackout” del Covid tra 2020 e 2021 ha forse in qualche modo ulteriormente amplificato. In una città come Firenze, la cultura deve essere uno strumento non solo per l’attrattività turistica, già così forte, ma anche per preservare e alimentare la vitalità della città e della sua comunità. È fondamentale ripartire dal tessuto sociale delle città, interagendo e creando un nuovo rapporto tra le persone e i luoghi della città, evitando che siano relegati unicamente al turismo.

Yan Pei Ming, Palazzo Strozzi ©photo Ela Bialkowska OKNO studio
Yan Pei Ming, Palazzo Strozzi © Photo Ela Bialkowska OKNO studio

La risposta di Palazzo Strozzi al turismo di massa

Palazzo Strozzi ha dimostrato in questi anni di essere impegnato nella creazione di mostre di livello internazionale e attività di mediazione culturale rivolte a tutti i pubblici attraverso diverse modalità di coinvolgimento e inclusione. Esempi sono le grandi esposizioni che hanno valorizzato in modo eccezionale il patrimonio artistico, come quelle dedicate a Donatello o Verrocchio, insieme ai progetti con i grandi artisti contemporanei che hanno interagito in modo davvero site specific con il Palazzo, mettendo al centro istanze sociali e culturali attuali, come con Olafur Eliasson, JR, Tomás Saraceno o presto Anish Kapoor.
Questi progetti anche così diversi riflettono la volontà di contribuire a rendere l’arte e la cultura al centro di una rinnovata e moderna attrattiva turistica di Firenze, ma anche di essere un punto di riferimento per la riflessione sul presente. Da un lato, l’obiettivo è puntare su un turismo di qualità, più lento e consapevole, che consuma in modo sostenibile e ricerca autenticità e qualità.

Arturo Galansino in una delle sale della mostra Libero di Ai Weiwei
Arturo Galansino in una delle sale della mostra Libero di Ai Weiwei

La visione politica per bilanciare il turismo di massa

Dall’altro lato, poniamo particolare attenzione al pubblico locale e under 30, attraverso programmi ed eventi mirati e politiche di prezzi che promuovano un coinvolgimento autentico e un senso di partecipazione attiva dei cittadini.
Fondamentale è una visione politica ampia e non a breve termine, che bilanci la crescita economica con la sostenibilità sociale, preservando allo stesso tempo l’identità culturale di una città e di tutto un territorio. In questa prospettiva, la Fondazione Palazzo Strozzi svolge un ruolo significativo. Qualità, innovazione e accessibilità sono i principali valori che ci guidano, fondamentali per rendere rilevante un’istituzione culturale oggi e farla diventare protagonista attiva nella trasformazione della società contemporanea.

Arturo Galansino

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