Una guida a tutti i musei d’arte (e non solo) da visitare a Trento

Trento è una città da visitare anche per la sua offerta culturale. Oltre a importanti mostre temporanee, si possono infatti scoprire numerosi musei che soddisfano svariati ambiti di interesse

C’è la città romana da scoprire grazie agli scavi archeologici, ci sono imponenti testimonianze medievali tipiche del periodo in cui a Trento cominciò a governare il principe vescovo. Ci sono palazzi del Quattrocento con la facciata splendidamente affrescata e luoghi in cui si racconta la storia della città, particolarmente segnata dalle guerre che si sono combattute sulle sue montagne. E poi a Trento c’è anche un vasto spazio dedicato alle scienze e ospitato in un complesso architettonico firmato da Renzo Piano. Che si tratti di una sosta durante il tragitto per raggiungere le cime incantevoli delle Dolomiti o che vogliate soggiornare in città, vi proponiamo una guida ai musei e ai principali spazi espositivi pubblici che potete visitare.

Marta Santacatterina

CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO

A sorvegliare la città di Trento si staglia il Castello del Buonconsiglio, un complesso vasto e stratificato che, epoca dopo epoca, ha subito aggiunte, rifacimenti, nuove campagne decorative. La sua prima costruzione risale ai primi decenni del Duecento, quando si costruirono delle strutture attorno all’imponente torre cilindrica d’Augusto per ospitarvi il podestà. Dal 1255 il Buonconsiglio divenne residenza del principe vescovo e conservò il suo carattere di fortezza, testimoniato dalle tante torri come quella chiamata Aquila, dove ancora oggi si conserva un ciclo di affreschi raffiguranti i mesi dell’anno datati alla fine del XIV secolo, sublime esempio dello stile gotico internazionale.
Nella seconda metà del Quattrocento Giovanni Hinderbach, il primo vescovo umanista, intraprese una profonda ristrutturazione del nucleo definito Castelvecchio: a quell’epoca risalgono il cortile porticato con tre loggiati sovrapposti e l’elegante loggia in stile veneziano. Ma fu Bernardo Cles a rendere il castello il luogo straordinario che oggi possiamo visitare: dal 1528 fece costruire il Magno Palazzo a fianco dell’edificio antico e lo abbellì con cicli di affreschi, decorazioni e sculture: tra gli artisti che vi lavorarono ci furono Dosso e Battista Dossi (dipinsero ben 19 ambienti) e poi Girolamo Romani, detto Romanino: da non perdere i suoi affreschi nella loggia del cortile dei Leoni.
Oggi il Castello del Buonconsiglio ospita le collezioni provinciali d’arte, suddivise nelle sezioni d’archeologia, d’arte antica, medievale, moderna e contemporanea: il percorso espositivo è stato negli ultimi anni oggetto di riallestimento per renderlo più fruibile grazie anche a uno storytelling efficace che dialoga con gli ambienti del grandioso maniero.

Via Bernardo Clesio 5
https://www.buonconsiglio.it

Castello Buonconsiglio, Trento. Photo P. Geminiani

Castello Buonconsiglio, Trento. Photo P. Geminiani

MUSEO DIOCESANO TRIDENTINO E BASILICA PALEOCRISTIANA

Il Museo Diocesano Tridentino, che trova sede nel medievale Palazzo Pretorio, raccoglie un enorme patrimonio di opere provenienti dalle chiese di Trento e del suo territorio, tra cui numerosi dipinti, sculture, codici miniati e manoscritti, oggetti di arredo liturgico (ad esempio appartenenti al Tesoro della Cattedrale) e una preziosa collezione di tessuti antichi, solo per citare le categorie esposte nel percorso di visita e tralasciando i ricchissimi depositi. Tra i più importanti focus, quello dedicato all’iconografia del Concilio di Trento, poi la serie di sette arazzi con Storie della Passione di Cristo tessuti a Bruxelles e acquistati dal vescovo Bernardo Cles nel 1531, la raccolta di sculture lignee e di altari a portelle mobili che rivelano la forte influenza tedesca. Al di sotto dell’atrio d’ingresso si accede alla cella archeologica dove si trovano i resti della Porta veronensis, che nel I sec. d.C. costituiva l’ingresso monumentale della città da sud.

Piazza Duomo 18
https://www.museodiocesanotridentino.it/

Museo Diocesano Tridentino e Basilica Paleocristiana. Photo Archivio Museo Diocesano Tridentino

Museo Diocesano Tridentino e Basilica Paleocristiana. Photo Archivio Museo Diocesano Tridentino

GALLERIA CIVICA DI TRENTO

Annessa nel 2013 al Mart di Rovereto, la Galleria Civica di Trento ha ripreso la sua attività che si concentra in particolare sui linguaggi dell’arte contemporanea e sull’architettura. Gli spazi sono stati ripensati da Stefano Grigoletto/Studio Atelier Zero con l’obiettivo di raggiungere un equilibrio tra la versatilità degli ambienti e la loro riconoscibilità. La Galleria è inoltre sede dell’ADAC, l’Archivio degli artisti contemporanei trentini che si pone come un’efficace piattaforma per la valorizzazione e la promozione di giovani artisti e architetti del Trentino, senza tralasciare una storica vocazione internazionale e cosmopolita. L’elegante palazzo, in pieno centro storico, è sede di mostre temporanee.

Via Rodolfo Belenzani 44
http://www.mart.trento.it/galleriacivica

Galleria Civica di Trento. Photo Mart _ Fernando Guerra

Galleria Civica di Trento. Photo Mart _ Fernando Guerra

SASS – SPAZIO ARCHEOLOGICO SOTTERRANEO DEL SAS

Nel I secolo d.C. Trento venne definita “splendidum municipium” dall’imperatore Claudio. La città venne infatti fondata nel precedente secolo (diventò municipium tra il 50 e il 40 a.C.) e ancora oggi si conservano resti antichi, per lo più emersi grazie a scavi archeologici. L’indagine sul sottosuolo che fu condotta per ampliare il Teatro Sociale mise in luce una vasta area di 1.700 metri quadrati che sono poi stati musealizzati e ora si presentano al pubblico mediante un allestimento suggestivo. Chi visita il SASS può immergersi in un contesto caratterizzato da edifici pubblici e privati fra cui un tratto delle mura di cinta dell’antica Tridentum, un segmento di una strada romana pavimentata, resti di case con i loro cortili e i pavimenti a mosaico, nonché locali adibiti a botteghe. A illustrare meglio e a ricostruire l’aspetto di Trento in epoca romana c’è il video Dentro Trento, con ricostruzioni 3D dell’area archeologica.

Piazza Cesare Battisti
https://www.comune.trento.it/Aree-tematiche/Cultura-e-turismo/Visitare/Aree-archeologiche/Spazio-archeologico-sotterraneo-del-Sas-

SASS di Trento. Photo R. Magrone

SASS di Trento. Photo R. Magrone

MUSEO DELLA SAT – CASA DELLA SAT

Lo storico Palazzo Sarcinelli Pedron, con la sua decorazione pittorica a finto bugnato, ospita il Museo della SAT, vale a dire la Società degli Alpinisti Tridentini fondata a Madonna di Campiglio nel 1872, istituzione senza dubbio cruciale in un territorio circondato da montagne come quello di Trento. L’esposizione raccoglie fotografie storiche, documenti, preziosi libri e cimeli alpinistici come i chiodi della collezione dello scalatore Marino Stenico. Tutto è funzionale a raccontare l’epopea della montagna e la sfida di chi la affronta con rispetto e desiderio di entrare in sintonia con gli ambienti maestosi delle Dolomiti trentine.

Via Manci 57
https://www.sat.tn.it/

La sede della Casa della SAT

La sede della Casa della SAT

MUSE – MUSEO DELLE SCIENZE

Costruito su progetto dell’archistar Renzo Piano lungo l’Adige, il percorso espositivo del Museo delle Scienze di Trento non poteva che ispirarsi alla montagna: ai visitatori si consiglia infatti di salire subito all’ultimo piano dell’edificio per ridiscendere man mano, scoprendo a ogni livello le alte vette, la natura alpina, la lunga vicenda delle Dolomiti, la storia dell’uomo dalle origini alle prospettive future, per immergersi poi nella serra tropicale. Dalla terrazza si intuisce come l’andamento dei tetti richiami i versanti dei monti e tutto, in questo piano, fa pensare all’alta quota con i ghiacciai e le rocce, mentre l’aspetto multisensoriale si esalta nel grande tunnel Esperienza glaciale. Al piano inferiore si ricostruisce una sorta di mosaico verticale di ambienti diversi in un allestimento suggestivo che mira a far assaporare le emozioni che si provano in natura. Attraversato il piano che illustra la formazione delle Dolomiti, splendido patrimonio Unesco, si può entrare nel mondo della preistoria per vedere faccia a faccia i nostri più lontani antenati e viaggiare nel tempo grazie a una Time Machine. Ai più piccoli è riservato il piano terra, con sfere dedicate ai sensi e alla voglia di sperimentare. Infine il verde, che ha un’appendice anche nell’incantevole giardino esterno: la serra di 600 metri quadrati ricostruisce una foresta pluviale afromontana (132 le specie di piante africane che la caratterizzano) e non mancano i grandi acquari con pesci rappresentativi della biodiversità ittica dei grandi laghi e fiumi della Tanzania. Indimenticabile la cascata di animali tassidermizzati – non preoccupatevi, nessuna crudeltà è stata commessa per allestire il museo – che attraversa lo spazio centrale libero su cui si affacciano i piani. Oltre al percorso permanente, il MUSE organizza mostre temporanee che spesso propongono dei focus sulle ricerche multidisciplinari condotte dagli studiosi che gravitano attorno all’istituzione trentina.

Lungadige Sanseverino
https://www.muse.it/it/Pagine/default.aspx

MUSE – Museo delle Scienze, Trento. Photo Archivio MUSE _ M. De Stefano

MUSE – Museo delle Scienze, Trento. Photo Archivio MUSE _ M. De Stefano

PALAZZO DELLE ALBERE

Palazzo delle Albere è un possente edificio a pianta quadrata, con quattro prospetti uguali e torri angolari; fu costruito verso il 1539 come dimora di Gaudenzio Mandruzzo, padre del futuro vescovo di Trento Cristoforo Mandruzzo, che ne affidò il progetto a un architetto militare. Ad accompagnare verso l’ingresso della villa nel passato c’era un doppio filare di pioppi da cui prende il nome l’edificio. All’interno rimangono alcuni brani dello splendido ciclo di affreschi che in origine adornava il palazzo e che è stato profondamente danneggiato da un incendio nel 1796. L’edificio dal 1987 è stato la prima sede del Mart – che attualmente lo gestisce ‒ prima del suo trasferimento nel complesso di Mario Botta a Rovereto. Oggi è sede di progetti che uniscono l’arte e la scienza, anche grazie alla vicinanza al MUSE: le mostre temporanee vengono allestite al primo e al secondo piano.

Via Roberto da Sanseverino 43

Trento, Palazzo delle Albere, Mart. Photo Mart Archivio fotografico e Mediateca

Trento, Palazzo delle Albere, Mart. Photo Mart Archivio fotografico e Mediateca

LE GALLERIE – FONDAZIONE MUSEO STORICO DEL TRENTINO

Il ponte San Lorenzo attraversa l’Adige e conduce verso la zona di Piedicastello, su cui si aprono due tunnel stradali scavati nella collina del Doss e per molto tempo in disuso, fino alla loro riconversione in affascinanti spazi espositivi gestiti dalla Fondazione Museo Storico del Trentino che li ha denominati “Le Gallerie”. Se quella bianca è dedicata a esposizioni temporanee e ad attività di formazione rivolte soprattutto alle scuole, la Galleria Nera propone in via permanente lo Spettacolo: una messa in scena multisensoriale che racconta 200 anni di storia locale con metodologie proprie dello spettacolo. A caratterizzarlo vi sono infatti un soggetto, una sceneggiatura, una scenografia e i visitatori possono pure diventare protagonisti di un’esperienza formativa ed educativa. Un luogo quindi destinato al racconto e alla rappresentazione del passato, delle vicende storiche e della memoria del Trentino.

Piazza Piedicastello
http://www.museostorico.it/index.php/Luoghi/I-luoghi-della-Fondazione/Le-Gallerie

Gallerie di Piedicastello, Archivio Fondazione Museo Storico del Trentino

Gallerie di Piedicastello, Archivio Fondazione Museo Storico del Trentino

MUSEO NAZIONALE STORICO DEGLI ALPINI

Oltrepassato Piedicastello e proseguendo su via Brescia, ci si trova subito in un piazzale introdotto da un’imponente quinta scenografica: cinque alti pilastri sormontati da aquile stilizzate fanno da ingresso trionfale alla strada degli Alpini – costruita proprio dalle Penne Nere – che si inerpica sul Doss di Trento, una collina che sovrasta la città e che è stata consacrata alla memoria delle imprese compiute dai soldati durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Il museo si trova sulla cima e si tratta di una struttura moderna e all’avanguardia, ricca di schermi multimediali, touchscreen e proiezioni di filmati storici. Moltissimi anche i reperti, le fotografie, le uniformi e gli equipaggiamenti appartenuti alle cinque Armate di Alpini che qui combatterono: un insieme che ha lo scopo di raccontare con uno stile moderno l’evoluzione del corpo militare dalla nascita ai giorni nostri. Cuore del museo è la Sala Medaglie d’Oro: una sorta di sacrario con i nomi degli eroi che coraggiosamente meritarono il riconoscimento. Il museo comprende anche una zona archeologica dove si possono vedere i ritrovamenti di epoca longobarda venuti alla luce durante i lavori di ampliamento del museo del 2019; vi sono inoltre una biblioteca e un archivio fotografico e documentario.

Doss Trento
http://www.museonazionalealpini.it

Trento, Museo Nazionale Storico degli Alpini sul Doss. Photo Matteo Ianeselli

Trento, Museo Nazionale Storico degli Alpini sul Doss. Photo Matteo Ianeselli

MUSEO DELL’AERONAUTICA GIANNI CAPRONI

Gianni Caproni nacque a Massone di Arco il 3 luglio 1886 e dopo la laurea in ingegneria civile conseguita nel 1908 si innamorò letteralmente del volo, tanto che con il fratello Federico fondò un’impresa dedicata alla progettazione e produzione di aeroplani: la Caproni divenne così una delle maggiori fornitrici di aerei militari già negli anni della Prima Guerra Mondiale e solo dopo il 1945 il successo degli stabilimenti trentini cominciò a scemare. Ma fin dal 1929 la famiglia Caproni scelse di aprire un museo presso la sede di Taliedo, in provincia di Milano, e dal 1992 è attiva la sede di Trento dove oggi si può ammirare un’incredibile collezione di antichi aeroplani, alcuni di grande valore e perfettamente restaurati. La raccolta originaria di 17 aerei occupava uno spazio espositivo di 1.400 metri quadrati e nel 2011 a questo si è aggiunto un nuovo hangar – ora temporaneamente chiuso e in attesa di riapertura ‒ che ha permesso l’esposizione al pubblico di alcune macchine precedentemente conservate nei depositi. Tra gli aeroplani vintage che fanno parte del percorso museale vi sono, per fare solo qualche esempio, un Ansaldo A.1 “Balilla”, l’idrovolante Caproni Ca.100 idro, il tedesco Fokker D.VIII, l’americano Lockheed F-104G Starfighter, gli splendidi Macchi, Reggiane RE.2005 e Savoia Marchetti S.M.79.

Via Lidorno 3
http://www.museostorico.it/index.php/Luoghi/I-luoghi-della-Fondazione/Museo-dell-aeronautica-Gianni-Caproni

Museo dell’Aeronautica Caproni, Trento

Museo dell’Aeronautica Caproni, Trento

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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