La Rotta di Enea: itinerario culturale sulle orme del poema di Virgilio. Ecco le 6 tappe in Italia

Il nuovo itinerario culturale certificato dal Consiglio d’Europa interessa 21 tappe lungo il Mediterraneo e comprende in Italia 6 regioni: Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Basilicata e Lazio. Eccole nel dettaglio

Dal 1987 a oggi, sono in tutto 45 gli Itinerari culturali riconosciuti dal Consiglio d’Europa con sede a Lussemburgo: con temi molto diversi, illustrano la memoria, la storia e il patrimonio europeo, contribuendo da una parte a rigenerare il turismo e dall’altra a rafforzare l’identità europea. L’ultimo in ordine di tempo (il primo è stato il Cammino di Santiago) è la Rotta di Enea, promossa e gestita dall’omonima associazione romana che così ha dichiarato in occasione della recente certificazione ufficiale: “Sosteniamo con il nuovo itinerario i valori racchiusi nel poema virgiliano: il Mediterraneo come mare che unisce e non divide, i valori di accoglienza e mescolanza culturale come fattore di progresso e arricchimento. L’itinerario propone un viaggio lungo le tappe percorse dall’eroe troiano, da Troia alle coste del Lazio, alla scoperta di un patrimonio culturale di cui le comunità del Mediterraneo antico sono artefici e di cui oggi dobbiamo essere orgogliosamente custodi e generosamente promotori”. La Rotta di Enea segue, infatti, il viaggio dell’eroe cantato da Virgilio, con partenza da Troia (in Turchia) per arrivare a Roma attraversando cinque paesi – Turchia, Grecia, Albania, Tunisia e Italia -, interessando 21 tappe principali lungo il Mediterraneo, e comprendendo in Italia ben sei regioni toccate dalle navi troiane: Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Basilicata e Lazio. Vediamole nel dettaglio…

– Claudia Giraud

https://www.aeneasroute.org

L’APPRODO DI ENEA IN ITALIA – PUGLIA

Castro tempio minerva

Castro tempio minerva

Nel luogo in cui oggi sorge una piccola cittadina del Salento, Castro, Virgilio nel libro III dell’Eneide colloca il punto di approdo di Enea in Italia. Qui, le ricerche archeologiche hanno messo in luce testimonianze del più antico insediamento iapigio sulla rocca, risalente all’VIII sec. a.C., e le mura del centro messapico di età ellenistica (IV sec. a.C.). Ma la scoperta principale è quella del santuario di Atena, frequentato dall’età del Ferro a tutto il III sec. a.C. e oggetto delle incursioni di Annibale. Nel museo archeologico di Castro è esposto il busto della statua di culto della dea Atena.

HERA LACINIA CROTONE – CALABRIA

Crotone tempio

Crotone tempio

Il santuario dedicato ad Hera Lacinia, nominato da Virgilio nel III libro dell’Eneide, era un luogo di culto extraurbano della colonia greca di Crotone, ancora attivo in età romana: rappresentava un riferimento essenziale per la navigazione ed un rifugio sicuro, di cui la dea si faceva garante. Il più importante edificio è il grande tempio dorico, edificato intorno al 470 a.C., di cui si conservano il basamento ed una unica colonna in elevato, oggi emblema del Parco Archeologico di Capo Colonna. Nel Parco, esteso per circa 50 ettari, si trova anche il Museo Archeologico che conserva parte dei preziosi reperti trovati nel sito. Aggiungono rilevanza a questo comprensorio della Calabria anche il Museo Archeologico di Crotone, tra i più importanti della regione, dove è esposto il “tesoro” di Hera Lacinia, che comprende uno straordinario diadema aureo, e la splendida fortezza aragonese di Le Castella.

L’APPRODO DOPO LA FUGA DI ENEA DAI CICLOPI – SICILIA

Segesta

Segesta

La Sicilia ha un ruolo centrale nel viaggio di Enea: dopo la fuga precipitosa dalle isole dei Ciclopi, rasentando la costa sud-occidentale le navi troiane entrano nel porto di Drepanon (Trapani). Qui muore Anchise e in questo luogo, l’anno successivo, dopo la lunga sosta a Cartagine, i troiani celebrano i giochi in sua memoria. Intanto un gruppo di donne, stanche del lungo peregrinare, incendiano alcune delle navi: Enea decide così di lasciare in Sicilia quanti non intendano proseguire, anziani, donne e bambini, e per loro vengono fondati la città di Acesta (Segesta) con il suo tempio dorico del V secolo a.C. e un tempio dedicato a Venere Ericina (nella attuale Erice), nonché un luogo di culto per Anchise. Il teatro delle vicende è l’angolo più occidentale della regione, dove abitava il popolo degli Elimi, i cui centri principali furono Segesta, Entella ed Erice, il cui alto colle domina la città di Trapani, l’antica Drepanon della quale era il porto: sul sito del santuario di Afrodite sorge oggi il Castello Normanno, a picco sul dirupo.

IL TUMULO DEL NOCCHIERO DI ENEA PALINURO – CAMPANIA

Palinuro

Palinuro

Palinuro era il mitico nocchiero di Enea caduto in mare vinto dal dio Sonno mentre portava la flotta di Enea verso le coste italiane. Sulla costa resta un sepolcro identificato con il cenotafio di Palinuro. Numerose sono le attrazioni naturalistiche e paesaggistiche della Costa degli Infreschi, parte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano(ora in Campania ma entrambi in epoca romana parte della Lucania, odierna Basilicata), dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nell’ambito del programma Man and Biosphere (MAB). Il territorio cilentano è anche luogo di origine per eccellenza della Dieta Mediterranea, anch’essa inserita dall’Unesco nella lista dei beni immateriali Patrimonio dell’Umanità.

LA SIBILLA CUMANA E LA DISCESA DI ENEA AGLI INFERI – CAMPANIA

Cuma dall'Acropoli

Cuma dall’Acropoli

Cuma rappresenta la prima colonia greca non solo della Magna Grecia, ma di tutto il Mediterraneo occidentale. Il monumento forse più famoso di Cuma è il cosiddetto Antro della Sibilla. Nell’Eneide la Sibilla ha la doppia funzione di veggente e di guida di Enea nell’oltretomba, il cui ingresso, secondo la leggenda, era dal lago Averno di Pozzuoli, uno dei cinque laghi dell’area flegrea, formatosi in uno dei crateri dei tanti vulcani spenti di quest’area campana: qui ha sede il Parco archeologico dei Campi Flegrei che comprende 25 siti archeologici di eccezionale importanza e l’affascinante Parco Marino sommerso di Baia.

LA CONCLUSIONE DEL VIAGGIO DI ENEA – LAZIO

Lago Averno

Lago Averno

Il viaggio narrato nell’Eneide si conclude con l’approdo di Enea e dei suoi compagni sulle sponde del Lazio. Prima a Gaeta, il cui nome Caieta, secondo Virgilio, lo avrebbe tratto da quello della  nutrice di Enea che fu sepolta in questo luogo. E poi nell’antica città di Lavinia dove il Mito sposerà appunto Lavinia, figlia del Re Latino. Oggi, l’odierna Pratica di Mare, Pomezia, oggetto negli ultimi decenni del secolo scorso di scavi archeologici, ha rivelato di possedere tratti del circuito murario, abitazioni, aree produttive e anche un tumulo monumentale in cui è stata riconosciuta la tomba di Enea. Lavinium è stata considerata anche il luogo delle origini del popolo romano; Romolo, il fondatore di Roma, avrebbe avuto le sue origini, dopo quattro secoli, dalla medesima stirpe di Enea, il cui figlio Ascanio fondò la mitica città di Albalonga. Infine, il Parco archeologico del Colosseo, al quale si legano numerosi episodi legati alla saga di Enea: uno su tutti, l’origine divina di Enea nato dall’unione di Venere con Anchise, re di Troia, alla quale è dedicato l’omonimo tempio, situato nella parte orientale del Foro romano.

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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