Riparte il Treno delle Ville Pontificie. Alla scoperta dei giardini del Papa, tra Roma e i Castell

Ogni sabato, un treno elettrico collega l’antica stazione della Città del Vaticano con Castel Gandolfo, per consentire di scoprire i giardini della residenza estiva del Papa sul lago di Albano

Nel 2015, i Musei Vaticani e le Ferrovie dello Stato hanno avviato una collaborazione che oggi si conferma fortunata e longeva. Il progetto – sulla scorta degli itinerari storici e delle tratte panoramiche che FS ha riattivato negli ultimi anni, favorendo un turismo lento che ben si concilia con la scoperta di borghi e paesaggi della Penisola, dalla Transiberiana d’Italia alla Ferrovia delle Val d’Orcia – ha permesso di collegare la Città del Vaticano con la più celebre delle residenze pontificie extraurbane, a Castel Gandolfo. Allora l’iniziativa, varata in vista del Giubileo straordinario della Misericordia, fu inaugurata a bordo di uno speciale treno storico con locomotiva a vapore della flotta della Fondazione FS Italiane.

I giardini delle Ville Pontificie

I giardini delle Ville Pontificie

IL TRENO DELLE VILLE PONTIFICIE. CONSIGLI PER LA VISITA

Oggi, il Treno delle Ville Pontificie è un mezzo confortevole, elettrico, e viaggia ogni sabato – a partire dallo scorso 18 marzo fino al 4 novembre 2023 – gremito di turisti e romani curiosi di scoprire un patrimonio culturale ancora poco conosciuto, costituito dal complesso delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, affacciato sul lago di Albano, nell’area dei Castelli Romani. Quella che è stata bonariamente ribattezzata la “freccia del Papa” (Francesco, che si è speso in prima persona perché il pubblico potesse fruire delle bellezze della residenza estiva dei Papi) collega l’antica stazione della Città del Vaticano con quella di Albano Laziale, prima di proseguire il viaggio a bordo di navette per il trasferimento diretto alle Ville Pontificie (41 euro il costo del biglietto che include trasferimento a/r in treno, con partenza dal Vaticano alle 11, visita ai giardini e al Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo). Ma a chi acquista il pacchetto Vaticano in treno (44 euro il biglietto intero, in promozione Family per i nuclei familiari con almeno due figli, di cui il secondo non paga) è riservato anche un accesso con audioguida ai Musei Vaticani (ingresso senza fila alle 8 del mattino), Cappella Sistina e Giardini Vaticani: terminato il tour, il treno elettrico in partenza alle 11 condurrà i visitatori ad Albano. Nelle Ville Pontificie, a bordo di un mezzo ecologico su gomma, si articolerà la visita al Giardino Barberini, sempre con audioguida multilingue, pensata per terminare alle 13.30, per lasciare ai partecipanti il tempo libero necessario a godere di un pranzo e di qualche ora in relax. In alternativa, acquistando il pacchetto “plus” (55 euro), sarà possibile visitare anche gli spazi museali del Palazzo Apostolico. Per tutti, il treno ripartirà alla volta di Roma alle 17.30, impiegando circa un’ora per raggiungere la stazione del Vaticano.

I giardini delle Ville Pontificie a Castel Gandolfo

I giardini delle Ville Pontificie a Castel Gandolfo

LA STORIA DELLE VILLE PONTIFICIE E DEI LORO GIARDINI

Le Ville Pontificie coprono un’area di 55 ettari, dal borgo di Castel Gandolfo al centro abitato di Albano, e nascono negli anni Trenta come residenza estiva privata del Pontefice, unendo in un unico complesso le storiche Villa del Moro, Villa Cybo e Villa Barberini. Fu Urbano VIII Barberini, nel Seicento, il primo papa a villeggiare a Castel Gandolfo: a lui si devono l’ampliamento del palazzo del Moro affidato a Carlo Maderno e la realizzazione di un giardino all’italiana con siepi geometriche di bosso. Per ingrandire ulteriormente i giardini, Clemente XIV nel 1773 acquistò la proprietà e il giardino (con la sua limonaia) della contigua Villa Cybo. Villa Barberini – che deve il suo nome a Taddeo Barberini, nipote di Urbano VIII – fu acquisita dal Vaticano solo in seguito ai Patti Lateranensi del 1929. Allora, furono creati i nuovi giardini moderni (il Giardino del Crocifisso, quelle del Buon Pastore, gli orti), rispettando le preesistenze classiche: la passeggiata, infatti, porta a scoprire le rovine del palazzo di Domiziano (I secolo d.C.), che nell’area dove sorgeva l’antica Alba Longa diede impulso alla costruzione dell’Albanum Domitiani, residenza di campagna dotata di un sistema imponente di palazzi, padiglioni e giardini. Del progetto, affidato all’architetto Rabirio, si apprezza ancora il criptoportico, che si svela oltre la galleria dei lecci secolari. L’ultima immagine, da cartolina, è il panorama sul lago di Albano che si apre dal Belvedere. All’interno del Palazzo, invece, si visita la galleria dei ritratti dei pontefici.
 
Livia Montagnoli

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