Tre secoli di Chianti celebrati con l’arte contemporanea in sette celebri cantine

7 delle più celebri cantine toscane festeggiano la ricorrenza per tutta l'estate con mostre e installazioni. Coinvolti artisti e gallerie internazionali

Nel 1716 Cosimo III de’ Medici emanava l’editto che per la prima volta stabiliva i confini ufficiali della “regione” del Chianti. La ricorrenza non poteva sfuggire a chi, proprio su quella scelta, ha basato le sue fortune e la sua notorietà globale: ovvero ai produttori di quell’omonimo vino che resta fra i prodotti italiani più celebri e apprezzati. A muoversi sono state dunque 7 fra le cantine più celebri della zona, che hanno scelto di “gemellare” la ricorrenza enologica con l’arte contemporanea: e l’hanno fatto varando il progetto Art of the Treasure Hunt, che – inaugurato nei giorni scorsi – terrà banco in Toscana fino al prossimo 30 ottobre. E la cosa non deve stupire, visto che molte di queste cantine hanno già da tempo avviato progetti di arte contemporanea con eventi temporanei e collezioni permanenti: dal Castello di Ama – con i titolari Marco Pallanti e Lorenza Sebasti e la loro raccolta che include nomi come Daniel Buren, Kendell Geers, Anish Kapoor, Chen Zhen, Carlos Garaicoa, Louise Bourgeois, Ilya & Emilia Kabakov – al Castello di Volpaia, storica location dei pionieristici esperimenti arte-vino proposti da Luciano Pistoi già decenni addietro, fino a Fèlsina, Castello di Brolio, Colle Bereto, Gagliole, Borgo San Felice.

SULLO SFONDO C’È MONSIEUR BERNARD ARNAULT
Tutto torna poi quando si scopre che Art of the Treasure Hunt è organizzata dalla mecenate artistica Luziah Hennessy, della galassia LVMH, la holding francese controllata da Bernard Arnault con noti e antichi interessi nel mondo dell’arte contemporanea, con un curatore come Kasia Redzisz, Senior Curator al Tate Liverpool. E l’evento, che è dedicato a Zaha Hadid, architetto e designer anglo-irachena scomparsa nei mesi scorsi a Miami, si sviluppa sui massimi livelli internazionali, sia per gli artisti invitati che per i partners coinvolti: con gallerie del calibro di Thaddaeus Ropac, Nara Roesler, Sprovieri, affiancate ad altre italiane come Franco Noero, A Palazzo, Fonti. Gli artisti? Da Heinz Mack, protagonista al Castello di Brolio, ad Anselm Kiefer al Castello di Ama, fino ad Edson Chagas e Philippe Chancel al Castello di Volpaia, Isaac Julian e Alexandra Sukhareva a Colle Bereto, Pedro Cabrita Reis, Bob Wilson e Mark Handforth a Fèlsina, Giulia Piscitelli a Gagliole, la stessa Zaha Hadid e Ibrahim Mahama a Borgo San Felice.

Massimo Mattioli

http://www.artthunt.com/

 

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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