Analisi sulle aste di Parigi: sold out per le collezioni celebri. Battuti anche pezzi di Elton John

Ottimi risultati per le aste parigine di inizio giugno. Si piazza bene l'arte del secondo dopoguerra ma soprattutto vanno forte i pezzi provenienti da collezioni celebri. Da quella di Elton John a quella del mecenate Rivière

Le recenti aste di Christie’s e Sotheby’s confermano che a Parigi si vende bene non solo l’arte del dopoguerra francese ma anche il Post War americano e l’arte Gutai.
Da Sotheby’s, il 7 giugno, i migliori risultati di vendita sono stati raggiunti da Untitled, 1986 di Jean-Michel Basquiat (€2.667.000) e soprattutto dallo spettacolare Uchoten 1994 di Kazuo Shiraga (€2.103.000). Nella stessa tornata era proposto anche un dipinto di Jean-Michel Basquiat e Andy Warhol che apparteneva alla collezione di Elton John e altri lavori a quattro mani, tra cui quello di Zao Wou-Ki e Germaine Richier e quello di Yves Klein e Gunther Uecker. Sebbene i risultati complessivi mostrino il perdurare di un ridimensionamento rispetto ai valori dello scorso anno, le percentuali di venduto sono rimaste molto alte – il 93% – ottenendo un risultato complessivo di €25,033,725.
Ma Parigi riafferma soprattutto il suo ruolo di importante piazza di vendita di grandi collezioni d’arte della seconda metà del novecento, ovviamente soprattutto francesi.

LE GRANDI COLLEZIONI ALL’ASTA
Forte del successo della epocale dismissione della collezione raccolta da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé nel 2009 – che aveva fruttato la favolosa cifra di poco meno di 351 milioni di euro – e negli anni successivi di quelle di Claude e Simone Dray e Gaston Lévy– l’8 e il 9 giugno da Christie’s è passata di proprietà la collezione del banchiere e mecenate Jean-Pierre Marcie-Rivière, conosciuto anche per le generose donazioni ai musei della capitale di dipinti post impressionisti. In fatto d’arte, le sue scelte erano state guidate anche Renzo Mongiardino, architetto e scenografo scomparso nel 1998, allievo di Giò Ponti a Milano e interior designer per le case dei Thyssen, degli Onassis, degli Agnelli, dei Versace, dei Rothschild e di tanti altri noti personaggi. Anche Alberto Pinto, altro celebre interior designer di origine marocchine e argentine, aveva contribuito a formarne il gusto.

Francis Bacon Man in Blue VII, 1954

Francis Bacon
Man in Blue VII, 1954

DALLA COLLEZIONE RIVIÈRE: UN BACON TOP LOT
L’asta miscellanea, composta da 331 lotti, in prevalenza arredi, sculture e oggetti d’arte antica, dalla scultura di un cavallo cinese a opere dei pittori Nabis, comprendeva lavori d’arte contemporanea francese tra cui alcuni di Dubuffet, Picasso, Ernst, e americani, come quelli di Richard Serra e Cy Twombly. L’asta ha totalizzato € 32,498,488, vantando un formidabile 100% di lotto venduti. Top lot Man in Blue VII del 1954 di Francis Bacon: il dipinto era stato acquistato sempre in asta a Londra il 6 febbraio 2002 per £ 707.750 ed e’ stato venduto per € 6.033.500. Nelle stesse ore, dalla stessa maison, sono stati offerti anche i lotti dell’asta di arte contemporanea serale e diurna, con un risultato totale di poco meno di 16 milioni di euro.

– Antonella Crippa

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Antonella Crippa

Antonella Crippa

Antonella Crippa è una art advisor e vive e lavora a Milano. Da settembre 2017 è la curatrice responsabile della Collezione UBI BANCA. Si forma come storica dell’arte laureandosi in Conservazione dei beni culturali e diplomandosi alla Scuola di specializzazione…

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