Lo Strillone: Ministero dei Beni Culturali in soccorso del Salone del Libro di Torino sul Corriere della Sera. E poi divieto pale eoliche, design in Triennale

Il Salone del Libro di Torino rischia il naufragio fra polemiche, denunce, ricatti, dimissioni? Ci pensa il Ministero dei Beni Culturali. Non mancherà chi darà questa lettura a quanto annuncia il Corriere della Sera: il Mibact “entrerà come socio ‘riconoscendo l’alto valore culturale e il costante e diffuso impegno del Salone nel campo della vita […]

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Il Salone del Libro di Torino rischia il naufragio fra polemiche, denunce, ricatti, dimissioni? Ci pensa il Ministero dei Beni Culturali. Non mancherà chi darà questa lettura a quanto annuncia il Corriere della Sera: il Mibact “entrerà come socio ‘riconoscendo l’alto valore culturale e il costante e diffuso impegno del Salone nel campo della vita culturale ed editoriale del Paese’. Gettone d’ingresso per un posto nel cda: 300mila euro. Attraverso il Centro per il libro il ministero dà già il suo sostegno, anche economico, alla manifestazione, formalizzato da convenzioni annuali. I 170 mila euro già programmati per la prossima edizione vengono accresciuti di ulteriori 130 mila euro, fino alla cifra complessiva di 300mila euro, ‘rinnovabili’”.

Il divieto di costruzione di pale eoliche nelle zone di protezione speciale (Zps) è assoluto e non ammette deroghe. Nemmeno per l’esistenza di altri impianti già attivi nella stessa zona né per il ‘favor’ dell’Ue all”energia pulita da fonti rinnovabili”. È destinata a far giurisprudenza la sentenza del Consiglio di Stato riportata da Il Sole 24 Ore: “che ha bocciato i ricorsi con cui un’azienda contestava a una Regione la mancata autorizzazione a un parco eolico in un’area Zps e Iba (‘importante per gli uccelli’), senza aver prima avviato l’iter di Valutazione di impatto ambientale (Via)”. Milano si sente orfana di Expo, e tenta di replicare scegliendo come tema una delle sue eccellenze: la capacità creativa e produttiva nel campo del design. È La Repubblica ad anticipare la rinascita, dopo una pausa durata vent’anni, di “una delle manifestazioni italiane di maggior prestigio, l’Esposizione Internazionale della Triennale, la cui XXI edizione si inaugura il 2 aprile con il titolo 21 st Century. Design After Design. Cinque mesi di durata (fino al 12 settembre) per un evento che vuole animare l’intera città: 12 le sedi per un totale di 22mila metri quadrati (dal Palazzo dell’Arte, sede della Triennale, al nuovo museo Mudec, dall’Hangar Bicocca all’area Expo), 20 le mostre, di cui 11 curate dal comitato scientifico dell’Esposizione, 30 i Paesi presenti”.

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Massimo Mattioli
É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto. Piero Dorazio scritti 1945-2004”. Ha curato mostre in spazi pubblici e privati, fra cui due edizioni della rassegna internazionale di videoarte Agorazein. È stato membro del comitato curatoriale per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, e consulente per il progetto del Padiglione Italia dedicato agli Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Nel 2014 ha curato, assieme a Fabio De Chirico, la mostra Artsiders, presso la Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia. Dal 2011 al 2017 ha fatto parte dello staff di direzione editoriale di Artribune, come caporedattore delle news.