Bologna Updates: Opificio Golinelli Arte e Scienza. Un percorso tra le opere della Collezione Golinelli. E i video di Camille Henrot per la prima volta in Italia

È stata inaugurata a Bologna nell’ottobre 2015. È una grande cittadella per la conoscenza e la cultura, e in occasione di Arte Fiera espone alcune opere della collezione di Marino e Paola Golinelli. Stiamo parlando dell’Opificio Golinelli, sede di tutte le attività di educazione e formazione culturale della fondazione, nata per volere dell’imprenditore e filantropo […]

È stata inaugurata a Bologna nell’ottobre 2015. È una grande cittadella per la conoscenza e la cultura, e in occasione di Arte Fiera espone alcune opere della collezione di Marino e Paola Golinelli. Stiamo parlando dell’Opificio Golinelli, sede di tutte le attività di educazione e formazione culturale della fondazione, nata per volere dell’imprenditore e filantropo Marino Golinelli, che trova spazio in un edificio riqualificato in una zona industriale. Arte e Scienza. Un percorso tra opere selezionate dalla Collezione Golinelli è il programma pensato per ART CITY Bologna: in mostra nei 9mila mq di Opificio le opere di alcuni artisti di fama internazionale che continueranno a essere in mostra all’Opificio anche dopo i tre giorni della fiera. Scelte tra i circa 600 lavori della collezione Golinelli, sono di impatto immediato: diverse tra loro nei linguaggi usati, in parte sono state esposte nelle mostre realizzate finora dalla Fondazione (Loris Cecchini, Alberto Di Fabio, Candida Hofer, Marcello Maloberti, Lucy e Jorge Orta) e in parte sono presentate al pubblico per la prima volta in questa occasione (Andrey Gorbunov, Joep Van Lieshout, Cameron Platter).
Per la ART CITY White Night, sabato 30 gennaio, saranno date anticipazioni sulla prossima mostra di arte e scienza: “IMPREVEDIBILE, essere pronti per il futuro senza sapere come sarà”, in programma fra gennaio e marzo 2017 a Opificio e in altri luoghi di Bologna. Conclude la serata, alle 22 nell’auditorium, la proiezione in loop del video dell’artista francese Camille Henrot “The Strife of Love in a Dream”, 2011, presentato per la prima volta in Italia. Commissionato dal Centre Pompidou, il video è girato in India e alterna scene di un pellegrinaggio con quelle della produzione industriale di un farmaco ansiolitico e dell’estrazione del veleno da un serpente. Religione, scienza e superstizione sono tre modi di affrontare la più grande paura umana, quella della morte, che Henrot esplora in una affascinante e incalzante sequenza di immagini, dove analogie e differenze sono indicate attraverso una costruzione tutta affidata al montaggio.

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

Scopri di più