Montecarlo, capitale della musica. Al via il festival Printemps des Arts: quattro weekend, dal Barocco al Novecento, alla contemporaneità

CLASSICISMO E AVVENTURA A MONTECARLO “Classicismo e avventura caratterizzano la prossima edizione del Festival Printemps des Arts“, sottolinea Marc Monnet, direttore artistico della manifestazione monegasca che a primavera trasforma il Principato in polo d’attrazione per artisti e formazioni di fama europea non solo nel settore della musica ma anche in quello delle arti visive contemporanee. Quest’anno […]

CLASSICISMO E AVVENTURA A MONTECARLO
Classicismo e avventura caratterizzano la prossima edizione del Festival Printemps des Arts“, sottolinea Marc Monnet, direttore artistico della manifestazione monegasca che a primavera trasforma il Principato in polo d’attrazione per artisti e formazioni di fama europea non solo nel settore della musica ma anche in quello delle arti visive contemporanee. Quest’anno verranno utilizzati  spazi non convenzionali, oltre alle  sale teatrali della belle époque e la recenti sale di concerto con architetture avveniristiche. Il pubblico potrà spostarsi dall’Opéra all’Auditorium Rainier III al Grimaldi Forum, al Museo Oceanografico, allo Yacht Club, al  Conseil National, alla Cattedrale, alla sala dei matrimoni del Comune. E, seguendo un articolato programma di concerti e incontri, varcherà i confini del Principato per visitare il Château des Terrasses a Cap d’Ail e l’Eglise Saint Michel a La Turbie o ancora il Conservatorio di Nizza e il Casino a Beaulieu-sur-Mer.

QUATTRO WEEKEND, DAL BAROCCO AL NOVECENTO, ALLA CONTEMPORANEITÀ
Nell’arco di quattro weekend, dal 20 marzo al 12 aprile 2015, il festival scommette quindi su programmi musicali atipici, insoliti e raffinati. L’edizione 2015 include 18 concerti con un ventaglio di proposte che spaziano dall’XI al XXI secolo e tre ritratti  consacrati a  Bach, Sibelius e Donatoni. Dal barocco al Novecento “storico”, alla contemporaneità italiana. In linea con le edizioni precedenti, anche nel 2015 la musica contemporanea ha uno spazio di primo piano con tre prime esecuzione assolute in programma nel weekend inaugurale – dal 20 al 22 marzo -, commissionate dal Printemps des Arts ai compositori François Bayle, Gilbert Nouno e Gérard Pesson. Una vera chicca sarà la Passione Secondo San Giovanni, capolavoro di grande forza drammatica eseguita nel museo oceanografico. Nella giornata di sabato la musica impressionista del finlandese Sibelius fa da cornice a Voci: Orchesteru bung di uno dei massimi compositori europei della seconda metà del Novecento, Franco Donatoni, aprendo il ritratto dell’autore italiano spalmato su tutti i weekend. Dal 25 al 29 marzo inizia il ciclo “i grandi violoncellisti” con partiture dedicate allo strumento di Debussy, Sibelius, Kodaly, Reger e Bridge e affidate a Marc Coppey, in cui l’humor si alterna ad atmosfere grevi. Di grande rilievo il concerto di sabato 28 marzo, consacrato a Sibelius, con il soprano finlandese Soile Isokoski, tra le più accreditate voci contemporanee, accompagnata dalla BBC Symphony Orchestra guidata da Sakari Oramo. Il pianista Florand Boffard apre il terzo weekend (2-5 aprile) proponendo l’esecuzione alternata di pagine di Bach e Schönberg per svelarne gli evidenti, o più sottesi, parallelismi. La centralità di Bach riemerge anche nel concerto di sabato 4 aprile incentrato sul confronto tra L’Arte della fuga e Anamorphoses per ensemble composta all’inizio del nuovo millennio dal tedesco Johannes Schöllhorn. Tra gli interpreti figura una delle formazioni più importanti nell’ambito della musica contemporanea, il Remix Ensemble della Casa da Musica di Porto.

PROGRAMMA SPALMATO FINO AD APRILE
Con il quarto weekend (9-12 aprile) torna il ciclo “i grandi violoncellisti” scandito dalle tre Suite di Britten affidate al violoncellista Xavier Phillips e dal recital eclettico di Camille Thomas che accosta la musica catalana con accenni di danza di Pablo Casals e Gaspar Cassado alla Sonata in do minore op. 28 del compositore belga Eugène Ysaÿe e a Lame di Donatoni. La presenza italiana all’edizione 2015 è rappresentata, oltre che da Donatoni e dal mezzosoprano Lucia Napoli, dalla partecipazione del compositore toscano Francesco Filidei protagonista in qualità di organista e interprete di Gmeeoorh di Xenakis, Kalavinka della giapponese Noriko Baba e di alcune pagine dell’offerta musicale bachiana. Per la chiusura il festival propone il Concerto per violino e della Settima Sinfonia di Sibelius a evocare la solitudine delle immense foreste scandinave sublimi e selvagge, affidate al direttore Mikko Franck alla guida dell’Orchestre philharmonique de Radio France e della violinista Alina Pagostkina.

– Giuseppe Pennisi

 

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Giuseppe Pennisi

Giuseppe Pennisi

Ho cumulato 18 anni di età pensionabile con la Banca Mondiale e 45 con la pubblica amministrazione italiana (dove è stato direttore generale in due ministeri). Quindi, lo hanno sbattuto a riposo forzato. Ha insegnato dieci anni alla Johns Hopkins…

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