Lo Strillone: i danni alla Barcaccia valutati 5 milioni di euro su Il Tempo. E poi Pompei, Biennale di Venezia, Henri Rousseau

“I danni alla Barcaccia non sono proprio bruscolini come sostenevano alcuni bastian contrari dopo il truce assalto degli olandesi alla fontana berniniana”. È Il Tempo a fare i conti: i danni alla Barcaccia valutati 5 milioni di euro, secondo la stima del sovrintendente Claudio Parisi Presicce. “C’è un danno più specifico sulla fontana della Barcaccia: […]

Quotidiani
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I danni alla Barcaccia non sono proprio bruscolini come sostenevano alcuni bastian contrari dopo il truce assalto degli olandesi alla fontana berniniana”. È Il Tempo a fare i conti: i danni alla Barcaccia valutati 5 milioni di euro, secondo la stima del sovrintendente Claudio Parisi Presicce. “C’è un danno più specifico sulla fontana della Barcaccia: 75mila euro per i tre interventi di riparazione che si renderanno necessari; a cui si sommano 209 mila euro, ovvero il costo del restauro appena concluso”. Insomma tutto il lavoro è stato vanificato. Ci sono poi i danni irreversibili. “A cominciare dalla perdita di valore del monumento. Il danno permanente causato all’opera d’arte è 1,2 milioni, ossia un cinquantesimo del valore patrimoniale del monumento che è di circa 60 milioni di euro”. Ieri le notizie di supposte malversazioni e sequestri, oggi la promozione: “Ok dall’Unesco su Pompei”, titola Il Sole 24 Ore. “Miglioramenti tangibili e significativi dello stato e i conservazione. L’Italia ha compiuto sforzi considerevoli nell’adottare le raccomandazioni dell’Unesco World Heritage Committee”.

La troika vi respinge? Il vostro Parlamento è esautorato? La finanza mondiale schiaccia ogni vostra aspirazione di libertà? Nessun problema, l’arte vi viene incontro e la vostra casa”. Così il Corriere della Sera nel raccontare “La Biennale contro” presentata ieri a Venezia daI curatore Enwezor: 136 artisti (89 al debutto in Laguna), 89 padiglioni nazionali. “Voci ribelli, da Marx fino a oggi”. Si ferma in Laguna anche La Stampa, che recensisce Il Doganiere Rousseau nel viaggio tra 40 capolavori proposto da Palazzo Ducale di Venezia. La curatrice Belli: “Abbiamo cercato i fili che lo legano alla storia dell’arte“.

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Massimo Mattioli
É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto. Piero Dorazio scritti 1945-2004”. Ha curato mostre in spazi pubblici e privati, fra cui due edizioni della rassegna internazionale di videoarte Agorazein. È stato membro del comitato curatoriale per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, e consulente per il progetto del Padiglione Italia dedicato agli Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Nel 2014 ha curato, assieme a Fabio De Chirico, la mostra Artsiders, presso la Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia. Dal 2011 al 2017 ha fatto parte dello staff di direzione editoriale di Artribune, come caporedattore delle news.