Il ritorno di Banksy. L’anonimo streetartista torna a Gaza con una serie di murales e un video dai forti accenti politici

Dopo un periodo relativamente appartato seguito alla “residenza” di un mese a New York, Banksy ricompare sulla scena in grande stile, e con relativo picco di battage mediatico. E per farlo sceglie con efficacia una scena sensibile come quella palestinese, già teatro di molte delle sue “incursioni” grafiche. Stavolta l’operazione assume contorni più spiccati di […]

Dopo un periodo relativamente appartato seguito alla “residenza” di un mese a New York, Banksy ricompare sulla scena in grande stile, e con relativo picco di battage mediatico. E per farlo sceglie con efficacia una scena sensibile come quella palestinese, già teatro di molte delle sue “incursioni” grafiche. Stavolta l’operazione assume contorni più spiccati di impegno politico, sorretto da un video pubblicato sul sito dell’ignoto streetartista di Bristol, che accompagna una serie di nuove opere sui muri di Gaza.

Il contenuto prosegue a seguire

Iscriviti a Incanti. Il settimanale di Artribune sul mercato dell'arte

 
 

L’engagement sociale appare chiaramente fin dal primo frame del video (che vedete qui sopra): quando si annuncia allo spettatore che quest’anno potrà scoprire una nuova destinazione turistica, scimmiottando le clip da agenzia di viaggi. Poi la narrazione si dirama fra bambini che giocano fra le rovine, e immagini dei nuovi murales di Banksy, con un Pensatore che cita Rodin circondato dalle macerie, e bambini che esultano per una giostra, che però gira attorno a una torre di guardia. Chiusura con uomo che chiede all’artista il significato di mettere immagini apparentemente frivole in quello scenario di morte, e lui che regala una riflessione sul conflitto fra potenti e deboli…

http://banksy.co.uk/

 

 

Iscriviti alla nostra newsletter
CONDIVIDI
Massimo Mattioli
É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto. Piero Dorazio scritti 1945-2004”. Ha curato mostre in spazi pubblici e privati, fra cui due edizioni della rassegna internazionale di videoarte Agorazein. È stato membro del comitato curatoriale per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, e consulente per il progetto del Padiglione Italia dedicato agli Istituti Italiani di Cultura nel mondo. Nel 2014 ha curato, assieme a Fabio De Chirico, la mostra Artsiders, presso la Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia. Dal 2011 al 2017 ha fatto parte dello staff di direzione editoriale di Artribune, come caporedattore delle news.