Christie’s conferma il grande interesse di cui gode l’Arte Italiana del Dopoguerra in questo momento con ottimi risultati per le aste del 2-3 aprile a Milano. A Palazzo Clerici infatti, con un totale di 9,7 milioni di euro sono state superate le stime pre-asta ed è stata raggiunta una percentuale di venduto del 87% su 104 lotti proposti. Da sottolineare il record per Agostino Bonalumi, scomparso l’autunno scorso, con un’opera del 1969 intitolata Blu, che da una stima di 70-100mila ha superato i 400mila euro, mentre una superficie estroflessa – Rosso, del 1965 – ha schiacciato la stima di 100-130mila arrivando a 278mila.
Top lot della serata Concetto Spaziale, Attese di Lucio Fontana, battuto a €1,6 milioni, seguito da una Superficie Bianca di Enrico Castellani del 1967 che da una stima di €300-500mila ha oltrepassato i 900mila. Rimanendo nell’ambito dello Spazialismo, cresce l’interesse per Turi Simeti, protagonista di numerose mostre sia in Europa che a New York nell’ultimo anno, con risultati raddoppiati rispetto alle stime. È rimasta entro le stime l’opera più importante tra quelle proposte nell’asta serale della serie Muffe di Alberto Burri, battuta a €631,200, mentre l’opera del ’51, un olio e pietra pomice su tela, è stata venduta a €480mila, oltre la stima massima di 400mila.
L’Achrome di Piero Manzoni del 1960 è stato venduto a oltre 400mila (stima €120-180mila), uno dei rari esempi in polistirolo e fosforo inorganico che rende il lavoro incandescente al buio sui toni del verde. Bene anche per l’Arte Povera di Giulio Paolini, con Antologia battuta a 114.600 partendo da una stima di 40-60mila, e per Pendant a 79.320 più che raddoppiando la stima massima. Il Nudo Spettatore di Luciano Fabro viene portato a casa invece per 43,443 contro una stima di €60-90mila.
– Martina Gambillara