Tutti in coda, a Bologna, per vedere la Ragazza con l’orecchino di perla? Niente paura. Se piove ci sono i portici. E se la fame morde, c’è pure il servizio ristoro per i visitatori in attesa…

L’evento è di quelli che si fanno attendere, l’aspettativa è altissima come la curiosità: sono a migliaia ad attendere che si spalanchi il portone di Palazzo Fava, a Bologna, per poter incontrare la bella, iconica fanciulla fiamminga, valutando con i propri occhi la tanto discussa mostra organizzata da Linea d’Ombra, a cura di Marco Goldin. […]

L’evento è di quelli che si fanno attendere, l’aspettativa è altissima come la curiosità: sono a migliaia ad attendere che si spalanchi il portone di Palazzo Fava, a Bologna, per poter incontrare la bella, iconica fanciulla fiamminga, valutando con i propri occhi la tanto discussa mostra organizzata da Linea d’Ombra, a cura di Marco Goldin. Ancora un giorno d’attesa: l’8 febbraio il taglio del nastro.
E per la serata – la mostra rimarrà aperta fino alle 2 di notte – Bologna sfodera tutte le sue carte, creative e organizzative: concerti con strumenti “vermeeriani” e musiche olandesi, mostre collaterali, conferenze di presentazione e, nientepopodimeno, un servizio ristoro per i visitatori in coda! Tutto offerto dall’Associazione Panificatori di Bologna e provincia, che si sono inventati un pane artigianale a forma di tulipano – olandese, of course – decorato con semi di sesamo, in tema con le origini del grande Johannes Vermeer. E poi, la chicca: unaTorta della Ragazza con l’orecchino di perla, costruita sulla base di due ingredienti: l’eccellente cacao olandese e le amarene, frutti da sempre associati alla tradizione dolciaria locale. Il tutto accompagnato da tisane biologiche. E l’infinita a coda sarà più dolce, per il trepidante (e paziente) visitatore…

– Marta Santacatterina

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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